di Maurizio Verdenelli
Il “ragazzo della curva” si candida come sindaco di Macerata. L’ultras “timido”che pure da assessore comunale ha continuato a preferire gli amici del tifo biancorosso alla tribuna d’onore dell’Helvia Recina sta accarezzando il sogno di un posto nella storia del capoluogo. Nel segno dello sport, naturalmente, visto che di nome (il secondo: il primo è Massimiliano) fa proprio Sport e lui, Bianchini (è il cognome) ne va fiero allineandolo in calce ad ogni firma. Sport perché il nonno si chiamava così e perché il padre gli ha trasmesso questa passione per i colori biancorossi.
“Sono l’unico in Italia a portare questo nome e ne sono fiero”, ha detto l’altra sera sul palco di Musicultura.
Gran tappezziere de Le Casette, il signor Bianchini sr è stato pure un grande amico del fotografo dei campioni del calcio maceratese: Pietro “Briscoletta” Baldoni. Per via di questa amicizia, lavorando Pietro al “Messaggero”. Bianchini senior un giorno acconsentì a realizzare splendidi tendaggi presso la redazione maceratese del giornale romano: unica cosa di anni straordinari, rimasta in quei luoghi.
Torniamo però a Bianchini jr che ha finalmente svelato un progetto che i beninformati sussurravano da un anno: sarà per questo che gli hanno tagliato il budget 2009? Peraltro alle ultime elezioni, Max –adorato dai “suoi giovani”- era stato gettonatisismo: sarà stato per questo che gli avevano tolto la delega allo Sport (nonostante il nome…) lasciandogli quella della Cultura? Qualche cosa del genere era successo, anni addietro, a Paolo Cesanelli che continuo a credere sarebbe stato oggi un ottimo assessore provinciale.
Domande un tantino provocatorie che inserisco in quel progetto di dialogo socratico –che è poi lo spirito millenario del blog moderno- cui mi invita Alessandro Savi. Il giornale online ha molti pregi: tra questi il più grande è certo questo. L’intervento attivo di chi esercitando davvero partecipazione ed intelligenza offre spunti–correttivi, integrativi, di riflessione-a ciò che il cronista spesso nella sua solitudine scrive. Talvolta (scrive) solo per gli amici degli amici, perché intenda questo o quello. Vecchio problema, sempre dibattuto nelle riunioni di direzione dei grandi giornali italiani e mai effettivamente risolto, proprio per il carattere ex cathedra della stampa. Invece il web è interattivo. Cronache Maceratesi è, vivaddio, molto letto. Tuttavia più crescono i lettori (sulla soglia di duemila al giorno) più cresce pure il timore di esporsi. Così in modo incomprensibile (ma comprensibilissimamente, visto che siamo a Macerata) gli interventi scendono. In picchiata. L’idea che ne traggo è sempre la stessa: quella di essere -io, Matteo, Alessandra, Andrea, Beatrice, Eros e tutti gli altri amici di scrittura-“sorvegliati” anzichè “sostenuti” come dovremmo.
Torniamo a Bianchini: i suoi tendaggi sono davvero candidi e mantiene nel carattere una personalità giovanile che conquista i coetanei e rende sospettoso chi ha qualche anno di più. Conosco bene Max e conosco anche le sue fragilità umane, comuni a tutti noi mortali. Tuttavia, non da oggi, lo ritengo con Michele Lattanzi, tra i migliori dell’ultima “nidiata” di amministratori. Dietro a Bianchini non c’è più Rifondazione –che si sceglierà un altro candidato, presumo- ma il Pd. Fors’anche Giulio Silenzi, che lui, Max, ha seguito in tutta la campagna elettorale. Spero che questa frequentazione gli sia servita per comprendere positività ed errori di una strategia ed anche dell’efficacia di quello che gli americani chiamano ora “low profile”.
Se il Pd è calato al 23,3%, caro Massimiliano che mi indicavi quel dato la sera dell’8 giugno, ci sarà stato pure qualche motivo dipendente dallo stesso suo candidato presidente. O no?
Naturalmente mi aspetto un …forum anche da questa mia considerazione gettata nello stagno dichiarandomi intanto della corrente di chi pensa che sia stato più Giulio a perdere che Franco a vincere. Il quale peraltro, assunta la Presidenza della Provincia, appare comprensivilmente molto più attivo di quello che sia stato in campagna elettorale mentre le sue foto hanno cominciato anch’esse ad invadere le redazioni dei giornali. Non ha mancato neppure ad una serata di Musicultura che ora la Recanati di Francesco Fiordomo –finita l’era del sindaco Corvatta- rimpiange progettando da subito il ritorno in piazza Leopardi di “Lunaria”, costola del festival di patron Cesanelli.
Intanto mercoledì a Macerata c’è il varo della nuova giunta di centrodestra: confermato l’esecratissimo (in campagna elettorale) “tutto esaurito” precedente dei 10 posti in Giunta e della presidenza del consiglio, di cui come ha scritto Sauro Pigliapoco, “proprio non si sentiva l’esigenza”. Savi ha scritto: perché prendersela tanto prima con Silenzi, visto che in merito non ci sono stati cambiamenti? Già. Tuttavia Capponi, a 3 settimane dalla vittoria, deve far conto di due pillole amare. Una l’ha ingoiata, per l’altra tentenna ma fino a quando? Ha perduto Recanati, epicentro del suo successo 15 giorni prima, e adesso non sa come fare per sbarrare l’ingresso in giunta alla Lega. Scusi, Franco: non poteva accontentare prima l’on.Paolini? Avrebbe di certo guadagnato il terzo centro della provincia. Pure in questo caso, sono attesi interventi e magari smentite. O forse no.
Chiudiamo ritornando al capoluogo 2010 –a questo punto decisivo per la vita anche della neonata amministrazione provinciale. Anna Menghi, indimenticabile regina di maggio di Macerata (dal novembre 1997 al luglio 1999) propone in vista del voto che si presentino prima i programmi poi i candidati. Giusto, ma considerato che i candidati cominciano ad essere numerosi, il Programma dovrà essere necessariamente Unico: SALVARE MACERATA. Al più presto, please.
E se non aspettassimo ancora, sarebbe meglio con elezioni addirittura anticipate visto che non c’è più tempo da perdere. Con tutto il rispetto per Meschini, off course.
Nella foto in alto: l’assessore alla cultura Massimiliano Sport Bianchini con Paola Turci a Musicultura.
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Ho incontrato Bianchini ieri allo Sferisterio e mi ha detto che si candiderà al 100% e che ora come ora si sente più indipendente che mai.
Per quanto riguarda Silenzi la penso diversamente da Maurizio. Il centro sinistra ha perso alcuni voti per disaccordi interni ma ha anche guadagnato i consensi all’esterno e dopo aver visto i risultati in provincia delle Europee sono dell’idea che se non fosse stato candidato Silenzi la sconfitta sarebbe stata ancora più netta.
In ogni caso in queste settimane ho avuto modo di parlarne con diverse persone e c’e chi la pensa come me e chi la pensa come Maurizio che – come al solito – lancia tanti spunti su cui intervenire in questi suoi articoli dal taglio unico.
Sì Maurizio, in effetti siamo dei sorvegliati!! E’ anche vero però che è capitato spesso negli ultimi mesi che persone ormai diventate degli habituès di Cronache Maceratesi si siano confrontati e su queste pagine virtuali abbiano dialogato di fatti, questioni e opinioni come ormai non accade più nelle piazze reali. Augurandomi che questo tipo di interventi aumenti, sia in Cronache Maceratesi che nella realtà, mi compiaccio comunque di questi significativi momenti che ci hanno fatto sentire indispensabili alla vita civile e pubblica della nostra città.
Il caro Massimiliano dovrebbe dirci quale è il suo programma per la Città, preché è su questa base che ci si propone come candidato. Ricordo poi che è assessore da più di nove anni e se oggi parla di “salvare Macerata”, dovrebbe spiagare dove è la corenza di chi oggi propone di salvare Macerata dalla politica fatta dalla sua stessa amministrazione. Misteri della politica maceratese!
In merito all’intervento precedente di Placido Munafò è giusto sottolineare che questo articolo è il punto settimanale di Maurizio Verdenelli della rubrica Sussurri e Grida.
“Il salvare Macerata” non è un’affermazione di Bianchini, che ascolteremo presto.
Caro Matteo, posso sostanziare la mia ipotesi? Conosco Giulio Silenzi da molto di più di 25 anni. La prima volta venne al Messaggero munito di un vecchio registratore Geloso con il nastro di un consiglio comunale a Monte San Giusto oggetto di contestazione da parte dei consiglieri della Dc. Cosa era accaduto? Uno dei consiglieri -una distinta signora conosciuta ad una cena dal marchese Luzi, a Votalarca- mi aveva segnalato l’episodio: la cacciata dall’aula del gruppo dc da parte del sindaco Silenzi. Il quale, con la registrazione, mi provò che in realtà non era andata proprio così.
Iniziò così una lunghissima frequentazione tra il politico emergente e il cronista d’assalto (io, chi altri?) insieme con una profonda stima, mista ad amicale cordialità. Quest’ultima ora non c’è più. Non per colpa mia e non perché lui, giustamente, non mi chiama più “Direttore!” come usava quand’era assessore regionale: allora ero coordinatore marchigiano del giornale e lui andava spesso in redazione ad Ancona dove c’era Giovanni Sgardi “mio” corrispondente dal capoluogo, che lui aveva eletto come proprio sodale.
Ma non dimentico –e non lo farò mai- quando Giulio si spese (anche per iscritto) a favore di una mia sacrosanta per quanto inutile battaglia personale dalla quale imparai che è folle sparare “alle stelle” senza cautelarti prima alle spalle…
Detto questo e pur dando atto a Silenzi –come ha detto-di sentirsi in pace con se stesso (a differenza di 5 anni fa, post ballottaggio) a conclusione della battaglia adesso perduta, continuo a pensare che per la sua prima sconfitta elettorale debba farsi un serio esame di coscienza. Perché?
Era il Presidente uscente, con una sovraesposizione mediatica eccezionale, ed ha perduto al primo colpo, nonostante che non ci sia stata dispersione di voti a sinistra (caso Lam)
Per la sua campagna elettorale era partito già dall’ottobre 2008, mentre Capponi solo dall’aprile/maggio 2009 per le note vicende legate al margheritone che l’Udc doveva sfogliare!
Al suo seguito aveva uno staff agguerritissimo: una “guardia imperiale”, alla guida del generalissimo Pasqualetti, reduce da tante vittorie. Un’Armada invincibile che di una campagne elettorale conosce tutte le regole, le astuzie, le tecniche.
Silenzi aveva consulenti, grafici, comunicatori di ottimo livello: autentici professionisti. E si è vista la differenza, su questo ambito, rispetto al competitor Capponi.
Qualcosa poi è andato non per il verso giusto, in finale. Cosa? Forse qualche eccesso alla Kerouac (On the road tra processioni, funerali, semafori e rotatorie…mentre i maceratesi amano il basso profilo), forse la strategia di oscurare tutti gli altri storici e gloriosi simboli della sinistra e dunque anche i loro candidati si sono rivelati alla fine controproducenti..
Comunque aspettiamo nei panni dell’oppositore, il vecchio combattente sull’arena della Provincia anche se contemporaneamente per lui –si vocifera- sarebbe pronto un posto da presidente. Al Consmari? No, perché altrimenti come Capponi (che ora fa “carte”), anche Silenzi sarebbe costretto per incompatibilità a lasciare il posto in consiglio provinciale. Presidente, Giulio sarà forse in un altro contesto sempre a sfondo ambientalista… Chi vivrà, vedrà.
Maurizio Verdenelli
Possibile che solo da noi In Italia abbiamo politici di LUNGHISSIMO corso che sono 20-25 ANNI (se non di più) che NON vivono di un lavoro proprio (che probabilmente non hanno mai avuto) ma sono stipendiati dai cittadini?
Possibile mai che solo in Italia abbiamo politici buoni per tutte le stagioni?
La nostra classe politica, locale e nazionale, E’ LA PIU’ VECCHIA del mondo intero: gente così talmente incollata alla poltrona (e agli stipendi) che se non vivesse di politica probabilmente buona parte sarebbe costretta a mendicare soto i sotopassaggi perchè un lavoro proprio non lo ha mai svolto…
Oltre il 30% dell’elettorato non vota più (in Abruzzo alle ultime elezioni regionali tra non votanti, bianche e nulla si è superato il 50%) e questi ancora fano ipocritamente finta che i cittadini li amino.
Se qualcuno si divertisse a scorrere i curriculum di tanti politici troverebbe che sono dipendenti publici (chissà come assunti, che hanno colezionato incarichi in Enti pubblici da una vita, che in sostanza se non vivessero di politica (ed a volte nonci si arricchissiro pure indbitamente) non avrebbero di che vivere….
Non è un mistero che abiamo la classe politica più incapace, arruffona, ancazzista e sputtanata dell’universo