di Matteo Zallocco
“Matteo Ricci, Li Madou o Xitai, Maestro del grande Occidente, muore a Pechino l’11 maggio del 1610, a 58 anni. L’imperatore cinese “Wanli, derogando per la prima volta nella storia della Cina da una ferrea tradizione, concesse un terreno per la sepoltura di uno straniero che non vi morisse in missione diplomatica. La tomba di colui che per primo stabilì nella sua persona e con la sua opera intensi e duraturi rapporti tra l’Europa e la Cina è onorata ancor oggi a Pechino”.
E a Macerata, la sua città natale, sono iniziati i preparativi in vista del 2010, anno in cui saranno celebrati i quattrocento anni dalla morte del grande gesuita. Da domenica anche nella nostra città sarà visibile a tutti il volto di Padre Matteo Ricci. Stamattina il Vescovo di Macerata, Monsignor Claudio Giuliodori, il sindaco Giorgio Meschinni e l’assessore al centro storico Giovanni Di Geronimo hanno presentato il nuovo arredo di piazza Strambi che prevede la collocazione di un busto dedicato a Padre Matteo Ricci davanti al Duomo, in occasione dell’anno delle celebrazioni paoline (2009) e la della festa della conversione di san Paolo (25 marzo). Gli amministratori hanno spiegato come questa sia “un’ulteriore occasione per valorizzare la figura di Matteo Ricci nel marcia di avvicinamento alle celebrazioni del 2010”. Il sindaco ha poi aggiunto che Piazza Strambi sarà pedonalizzata: “Sarà la novità dei prossimi giorni, un intervento pensato anche per valorizzare Piazza Strambi a livello turistico. Troveremo il modo per soddisfare le giuste richieste dei residenti”.
Perchè proprio il 25 gennaio? Lo ha spiegato Monsignor Giuliodori: “Padre Matteo Ricci entrò a Pechino il 24 gennaio del 1601, per questo abbiamo scelto questa domenica per ricollocare in piazza Vincenzo Maria Strambi il busto che si trova nel vicino Centro Padre Matteo Ricci. Inoltre due grandi stendardi con la figura del gesuita saranno in mostra sulla facciata del Duomo e intorno al busto ci saranno due piccoli giardini cinesi, realizzati dall’architetto Bianca Maria Rinaldi. Dal punto di vista ecclesiale – ha aggiunto il Vescovo – la Cattedrale è il cuore della realtà religiosa e spirituale della città e ci è sembrato giusto dare un segnale visibile per le celebrazioni su questo grande personaggio nato a Macerata”. Monsignor Giuliodori ha anche sottolineato che la benedizione delle famiglie in tutte le parrocchie sarà accompagnata da un deplian su Padre Matteo Ricci.
I progetti legati a Matteo Ricci:
https://www.cronachemaceratesi.it/?p=1861
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Il Vescovo ha concluso ricordando l’importanza della catalogazione dei Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi che verrà presentata domani mattina all’Auditorium San Paolo a conclusione di un lavoro iniziato dieci anni fa.
Si tratta del risultato raggiunto sulla base del progetto di inventariazione digitalizzata promosso dalla C.E.I., in cui la Diocesi maceratese è impegnata da quasi un decennio. «Il nostro database – secondo quanto spiegato da don Gregory Linnik, addetto all’Ufficio per i Beni Culturali Ecclestiastici della Diocesi di Macerata – contiene attualmente 13.609 opere schedate, e siamo tra le prime diocesi in Italia ad aver concluso la schedatura da consegnare ai parroci».
Insieme al materiale cartaceo, verrà distribuito anche un DVD. Un lavoro di catalogazione decisamente funzionale, in quanto «i dati acquisiti sono risultati estremamente utili in più di una circostanza ai fini, ad esempio, della ricerca dei beni smarriti o rubati o alla ricerca scientifica».
Per qualsiasi informazione è comunque consultabile il sito www.diocesimacerata.it, con l’e-mail di riferimento: [email protected].
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Da Walter Bonifazi, consigliere PDL Circoscrizione Centro Storico:
“Benché l’11 febbraio ricorrerà l’ottantesimo anniversario dei Patti
Lateranensi, sembra che i rapporti tra Comune e Chiesa maceratese, tra
piazza pubblica e sagrato, non siano del tutto definiti. L’idea del
vescovo Giuliodori di rendere pedonale piazza Strambi, trasformandola
in una sorta di giardino vaticano di tipo zen, è legittima ma non
dovrebbe essere accolta dall’Amministrazione. Prima cosa per
pedonalizzare quella piazzetta è necessario anche il parere della
circoscrizione, poi la piazza è un luogo pubblico e aumenterebbero i
disagi per gli ultimi residenti. Nello stesso tempo qualcuno potrebbe
proporre di abbellire la piazza demolendo la Casa del Clero,
quell’orrendo edificio che nega gran parte della Madonna “ciucarella”:
la basilica della Misericordia. Comunque, semmai il progetto ambizioso
dovesse andare avanti, il Comune deve tenere in considerazione che i
superstiti del centro storico hanno già pagato per tutto il 2009,
oltre alla tassa di circolazione, il permesso per parcheggiare nel
centro e che i posti auto sono già ridotti dagli infiniti cantieri:
Casa del Mutilato in piazza Oberdan, Palazzo della Biblioteca e piazza
Vittorio Veneto, Palazzina Aem in via Crescimbeni, ex Caserma VV.UU.,
eccetera. Credo sia più urgente utilizzare la chiesa di san Liberato,
liberare la collegiata di s. Giovanni e restaurare la chiesa di san
Filippo, ormai ridotta ad albergo di piccioni, e magari aprire al
pubblico quello spazio compreso tra le mura urbiche e la Curia
vescovile”.
Walter Bonifazi
Consigliere PDL Circoscrizione Centro Storico