Banca Marche, accelerata del Governo
Approvata la legge sui salvataggi

Immediato via libera ai due decreti dopo il passaggio alle Camere avvenuto nei giorni scorsi. Il recepimento delle indicazioni provenienti dalla Camera e dal Senato potrebbe favorire il superamento delle obiezioni europee agli interventi del Fondo interbancario. I prossimi passi per chiudere la crisi, dall'ok di Banca d'Italia all'assemblea dei soci

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renzi a rimini

Il premier Matteo Renzi

di Marco Ricci

Il governo ha approvato nella tarda mattinata i due decreti legge che, attuando la direttiva europea Brrd, disciplinano la gestione e la risoluzione delle crisi bancarie. L’accelerazione è stata impressa nel tardo pomeriggio di ieri quando i due testi, licenziati dalle Camere solo pochi giorni fa, sono all’ultimo stati incardinati all’ordine del giorno, questo su pressione delle commissioni finanza delle Camere e forse su invito della stessa Banca d’Italia. Sebbene non siano ancora stati diramati i testi completi, il governo ha recepito le valutazioni espresse dalle commissioni finanza di Camera e Senato. L’entrata in vigore del nuovo quadro normativo, come già evidenziato ieri (leggi l’articolo), è un prerequisito perché il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) possa – per usare un’espressione dello stesso presidente del Fitd, Salvatore Maccarrone – “premere il grilletto”, modificando il suo statuto e dando via alla parte attuativa del piano da 1.25 miliardi di euro che è stato già deliberato per il salvataggio di Banca Marche. Obiettivo, chiudere il dossier entro l’anno, prima dell’entrata in vigore del bail-in, il meccanismo contenuto all’interno della nuova disciplina la cui applicazione è però prevista solo a partire dal 2016.

L’accelerazione improvvisa del governo è senz’altro indice dell’intenzione italiana di chiudere al più presto i dossier Banca Marche, Cariferrara, Banca Etruria e Carichieti, traghettando le quattro banche verso i rispettivi aumenti di capitale, un segnale positivo dopo giornate di incertezze. L’adeguamento dell’Italia alle normative europee, con le modifiche apportate dalla Camere, dovrebbe anche agevolare l’ottenimento di un parere favorevole da parte della Commissione Europea alle operazioni di salvataggio, rendendo ancor più opinabile l’ipotesi di considerare l’intervento del Fondo come un aiuto di stato.

Che qualcosa si stesse rapidamente muovendo è testimoniato anche dai ripetuti incontri che si sono tenuti in questi giorni in Banca d’Italia, presenti anche i commissari degli istituti in crisi e altri passaggi sono attesi prossimamente. L’approvazione dei due testi di legge rende adesso possibile al Fondo interbancario di modificare il proprio statuto per ricevere dalle banche consorziate quei contributi ex-ante.  Si passerà quindi al perfezionamento giuridico dell’operazione e all’ottenimento da parte della Banca d’Italia dell’autorizzazione all’intervento. Il via di libera di Via Nazionale sarà conseguenza del segnale di verde da parte della Bce, previo assenso della Commissione Europea. Qualora non si riuscisse ad ottenere il via libera di Bruxelles, il sistema starebbe vagliando un piano B, cioè l’ingresso diretto delle banche nei patrimoni degli istituti in crisi.

Superato questo iter, qualunque sarà il tipo di intervento messo in campo, Banca Marche dovrà convocare una prima assemblea dei soci per ratificare l’aumento di capitale, dunque una seconda assemblea per nominare i nuovi organi sociali. Non è chiarissimo se le nuove norme approvate oggi consentano ai commissari straordinari di anticipare i tempi statutari di convocazione.

 



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