
Anna Menghi, Romano Carancini, Francesca D’Alessandro
di Luca Patrassi
Macerata esce dal Consiglio regionale. Se nel 2020 a rappresentare il capoluogo, seppure all’opposizione, c’era l’ex sindaco ed esponente del Pd, nel prossimo quinquennio non ci sarà nessuno visto che i vari candidati cittadini non hanno superato l’esame delle preferenze. Primo dei non eletti nel Pd Romano Carancini (comunque il più votato in città), fuori la vicesindaca di Fratelli d’Italia Francesca D’Alessandro, fuori l’ex sindaca e consigliera regionale uscente della Lega Anna Menghi, fuori anche Simone Livi (pure lui consigliere uscente e capogruppo di Fdi) originario di Sant’Angelo in Pontano ma maceratese d’adozione, fuori Roberto Cherubini, consigliere comunale del M5S.

Gli ex assessori alla cultura Stefania Monteverde e Massimiliano Bianchini
L’ex vicesindaca Stefania Monteverde risulta la prima nella lista della civica di Matteo Ricci ma la sconfitta del centrosinistra lascia un solo seggio alla minoranza e lo lascia al Pd (e se lo prendo il sindaco di Montecassiano Leonardo Catena), lontano dall’elezione anche l’ex assessore comunale alla cultura Massimiliano Bianchini che si era candidato con una delle civiche di Matteo Ricci.
Dunque il capoluogo non ha più un solo rappresentante in Consiglio regionale per una lunga serie di motivazioni. Non passa inosservato nemmeno il risultato del centrodestra: Acquaroli si ferma al 50 e rotti per cento, molto al di sotto della percentuale provinciale. Chi ricorda le elezioni amministrative del 2020 ricorda anche che alla comunali il sindaco Sandro Parcaroli ottenne un risultato nettamente superiore a quello registrato ora dal centrodestra alle regionali. E la prossima primavera Macerata tornerà al voto per le amministrative.
Ed ecco i dati del Comune di Macerata. Fdi chiude al 28.2%, la Lege al 7.7%, Forza Italia al 6%, I Marchigiani per Acquaroli al 2.7%, Noi Moderati 2.5%, Udc 2.3%, Civici 1.6%. Per il centrosinistra (Ricci si ferma al 46%), ci sono il Pd al 22.1%, la civica per Ricci 7.1%, Cinque Stelle 6.2%, Avanti con Ricci 3.3%, Progetto Marche Vive 1.72%, Pace, salute e Lavoro 1.3%.
Registrato l’esito elettorale regionale, per il primo cittadino Sandro Parcaroli si apre una doppia riflessione in vista del rinnovo dell’assise cittadina: l’assenza di una rappresentanza istituzionale e la possibilità o meno di ricorrere a un rimpasto prima di affrontare il suo turno elettorale.
Vai Romano.... Rispondere ai commenti su Facebook.... Ha portato Ottimi Risultati! Per fortunata che la gente si ricorda ancora l'operato da Sindaco a Macerata!
Sarebbe il 25% visto che ha votato solo il 50% degli aventi diritto.
Paola Brambilla i conti si fanno su ciò che è non su cosa poteva,doveva o altro..
Roberto Rovelli Sempre quello rimane e non è un buon risultato .
Paola Brambilla i direi più che ottimo..
Paola Brambilla si ma vale per tutti
Questo è il risultato ottenuto grazie all'ignavia ed al menefreghismo dei maceratesi, sempre bravi a lamentarsi ma anche pronti ad evitare le responsabilità. Non sono andati a votare e adesso nessuno ci rappresenterà in Regione. Complimenti agli astensionisti.
Manuela Corsalini io sono andata
Manuela Corsalini credo che la causa non sia solo questa
Federica Ludovisi qualsiasi sia stata la causa , resta il fatto che solo Catena ci rappresenterà in Regione. Una vergogna.
Carancini adesso è dura vivere senza politica
Mario Mancini Cilla tranquillo, un posticino si trova..escono dalla porta rientrano dalla finestra, la politica attuale è il male di questo paese
Abbiamo anche un'altra illustre maceratese esclusa, in questo caso della maggioranza: la ex sindaca ed ex consigliera Anna Menghi. In questo caso, visto il successo della sua coalizione, penso che il motivo vada cercato nelle cattive frequentazioni degli ultimi tempi, in particolare del segretario della Lega Matteo Salvini.
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Ecco, “Come volevasi dimostrare”!
Ci sono molte persone che non si riconoscono più in questi partiti ( tutti ) quindi servirebbe una nuova offerta politica completamente innovativa. P.S. la coerenza è un valore che non va disatteso anche perché poi la gente si ricorda di ciò anche se non lo dice pubblicamente.
Deludente il voto del centrodestra ?? Ma che state a di…. Macerata e’ un feudo di sinistra nonostante la sconfitta di cinque anni fa, e’ stato un risultato straordinario e sono convinto che nelle prossime elezioni comunali di primavera l’Amministrazione di centrodestra si riconfermera’ alla grande e per l’arrogante sinistra sarà un’altra batosta senza precedenti..la strada e’ aperta.
E tu, o scettico, che guardi i numeri come catene,
riflettici: le Marche non sono un’aggregazione di atomi,
ma un corpo vivo, dove il polmone di Macerata
respira per tutti, ossigena il sogno collettivo.
Senza la tua voce, il Consiglio sarebbe un monologo,
un coro di mare e di pianura, privo di armonie interne.
Sei tu che parli di resilienza, di terremoti superati,
di comunità che si stringono negli inverni rigidi.
Perché privare i trenta saggi della tua saggezza?
Il tre per cento è seme, non è sterilità;
da esso germoglia l’unità, la vera forza regionale.
O Macerata, baluardo di quiete tra tempeste,
tu siedi tra i consiglieri perché sei il contrappeso,
il richiamo alla radice, alla terra che non urla ma sussurra.
Nel Palazzo delle Marche, ad Ancona la nobile,
la tua sedia è vuota solo se il cuore lo vuole,
ma la legge, la storia, il popolo gridano: resta!
Perché in un’assemblea di trenta, ogni seggio è un voto,
ogni voto un filo che tesse il destino comune,
e senza di te, o provincia dei colli eterni,
le Marche perderebbero il loro volto più vero,
quello dei silenzi fecondi, delle voci che durano.
Così, o terra amata, rispondi al perché con orgoglio:
non per numeri gonfiati, ma per l’equilibrio del tutto,
perché la democrazia è coro, non solista solo,
e tu, Macerata, sei la nota bassa che completa l’armonia.
Nei seggi assegnati, sei, e sarai sempre,
la prova che il piccolo ha peso immenso nel grande,
che il tre per cento è l’anima di un milione e mezzo,
e che senza di te, le Marche taceranno incomplete.
O vento dei Sibillini, porta questo canto lontano,
fino alle aule del potere, fino ai cuori dubbiosi:
Macerata deve parlare, deve sedere, deve essere,
perché nelle Marche, ogni provincia è un verso essenziale,
e il poema regionale, senza il tuo, resta mutilo.
Gloria a te, o voce del tre per cento,
eterno rappresentante dell’unità marchigiana!
Chi ha scritto l articolo dormiva? Dove sarebbe il risultato negativo del cdx nei suoi sogni? La sx paga personaggi impresentabili e le soliteimpresentabili idee invisibile anche all elettorato a cui si riferisce.finquando non ritorneranno a muoversi tra la gente a pensare ai lavoratori alle famiglie e non agli unicorni rosa e tutto quello che ne segue alla ridicola flottilla mero strumento politico fallace prenderanno solo calci nel sedere.stessa cosa per i 5 stelle..continuare a parlare di reddito di propal and co è stato deleterio .è ora di accantonare i due condottieri di questa armata brancaleone e cercare qualcuno di serio..ma visti gli altri….tra acquisti di pipe e documenti per richiedere il consenso per attività.. ludiche..la vefo quasi impossibile
Bartolo’…un risultato importante cmq è stato ottenuto…
Ora non potrai più dire…”LA COLPA È DI QUELLI DI PRIMA “
…?!..
Boh, forse esiste la legge del contrappasso che opera su tempi lunghi. Il mio è un discorso che non riguarda Destra, Sinistra, Lega o Altro, ma Macerata città. La città è stata sempre tenuta chiusa da una classe dirigente miope che puntava a farne una specie di Radicofani, il paese dominato da Ghino di Tacco, il quale imponeva il pedaggio a chi doveva, per forza di corse passare da lì. Di esempi, nel corso degli anni, ce ne sono a bizzeffe. Macerata caput provincae, dove vive il mondo delle professioni, della politica e della banca (ve la ricordate la CARIMA al massimo splendore?). Il resto tutto volgo che pensa a faticare (questa è ovviamente una iperbole) che poi se ha bisogno di qualcosa deve passare per la Civitas Mariae. I tempi cambiano ed oggi Macerata città non è in grado di eleggere nemmeno un consigliere regionale.