L’arrivo di Elly Schlein a Macerata
di Luca Patrassi (Foto di Fabio Falcioni)
Dopo l’uscita a Potenza Picena dei giorni scorsi, è tornata in scena stasera nel Maceratese la segretaria del Pd Elly Schlein a sostegno della candidatura a governatore dell’ex sindaco di Pesaro ed europarlamentare Matteo Ricci. Stavolta la leader democrat è scesa in piazza a Macerata, piazza San Giovanni per la precisione. Con Schlein e Ricci i candidati dem della provincia di Macerata e tra questi l’ex sindaco di Macerata Romano Carancini, dimesso in mattinata dall’ospedale dopo il malore che lo aveva colpito nei giorni scorsi a Tolentino.
Matteo Ricci con Elly Schlein
In piazza diverse centinaia di persone in ascolto, presentazione a cura della segretaria cittadina dei Dem Ninfa Contigiani. C’è anche la caccia alle poche sedie disponibili, non un complotto dell’amministrazione comunale ma un problema nato con la concomitante festa dei commercianti del centro storico. Si parte con la tromba di Marco Di Stefano.
Poi il microfono passa a Matteo Ricci: «Questa onda del cambiamento sta crescendo, grazie a tutti quelli che pensano che le Marche meritano qualcosa di più. Da una parte trovate i simboli della continuità che io chiamo della mediocrità. Dall’altra parte c’è una alleanza del cambiamento in grado di interpretare i bisogni dei marchigiani. Stiamo parlando il linguaggio della realtà contro la finzione della propaganda. Vi invito ad approcciarvi alle persone facendo una domanda molto semplice: “secondo te in questi cinque anni la sanità è migliorata o peggiorata? E’ peggiorata.
Non vedere questi dati significa essere irresponsabili. Basta andare a Roma a prendere gli ordini, basta mettere gli interessi del partito prima di quelli della comunità. Vogliamo dimezzare le liste di attesa nel primo anno del nostro mandato e per farlo ci devono dare le risorse. Se dopo cinque anni la destra non ha combinato nulla, è ora di cambiare. Investiremo sulla sanità territoriale e sulla salute mentale. Metteremo lo psicologo nelle scuole. Non si è più parlato di disabilità, di dipendenze, di disturbi alimentari: rimetteremo al centro la questione sociale ed anche la povertà. Dal primo ottobre non sarà più possibile lavorare per la Regione se non si pagano i dipendenti più di nove euro l’ora.
Daremo ai neolaureati 15mila euro con i fondi europei come dote. Dovremo aiutare le imprese a cercare nuovi mercati, i dazi di Trump rischiano di essere il colpo mortale, questa destra è contro le imprese marchigiane. Infine la cultura: a questi la cultura fa un po’ schifo. Quando vado in Europa devo spiegare ai miei colleghi dove sono le Marche, sono stufo, chi non comunica non esiste, sul buon vivere costruiremo la nostra strategia di marketing territoriale. Saremo una regione popolare contro i populisti e in mezzo alla gente. La faccia è la mia, io non mi nascondo dietro la faccia della Meloni. Acquaroli è ora che se ne vada e lasci spazio al cambiamento».
A chiudere è Ellly Schlein: «Matteo sta facendo una campagna vicina ai bisogni dei marchigiani. La destra vuole una sanità a misura del portafoglio delle persone, noi immaginiamo una sanità come la voleva Tina Anselmi. Questa Regione spende 160 milioni per pagare le cure dei marchigiani che vanno a curarsi fuori, significa che i marchigiani la sanità la pagano due volte. La sanità del futuro è quella che va nei territori, bisogna pagare meglio i medici e gli infermieri che vanno a lavorare nelle aree interne. Bisogna defiscalizzare le attività economiche nelle aree interne. La sanità vuol dire avere cura dei nostri anziani.
Un’altra priorità è la difesa della scuola pubblica, il decreto sicurezza ci porta più indietro del codice Rocco del 1930. La terza grande priorità non può che essere il lavoro, non il lavoro precario. Ci hanno riempito la testa per dieci anni con l’immigrazione e non hanno visto l’emigrazione, non si sono accorti dei nostri ragazzi costretti ad andare all’estero per avere un futuro migliore.
Matteo Ricci ed Elly Schlein con Romano Carancini
Poi gli incentivi alle imprese, una politica industriale che sia in equilibrio con il nostro pianeta. Quando parliamo di diritti, pensiamo al diritto alla casa. Matteo fa delle proposte specifiche, iniziando dal contributo di 30mila euro per andare a vivere nelle aree interne. Si può fare, c’è una alternativa che si può costruire, andremo a vincere insieme. Uniti e unitari, non succedeva da venti anni. Vogliamo un’Italia che sia forte nel chiedere la pace, vogliamo il riconoscimento dello Stato di Palestina, vogliamo dare pieno supporto agli attivisti che sono sulle barche per portare gli aiuti al popolo palestinese. Non abbiamo solo un avversario che si chiama Acquaroli, l’avversario più insidioso si chiama indifferenza».
Da sinistra Leonardo Catena, Irene Manzi, Elly Schlein e Ninfa Contigiani
Prima di Macerata Schlein e Ricci erano passati da Jesi, tema principale la sanità. Davanti all’ospedale di Jesi, i numeri della sanità marchigiana, sono stati raccontati con dei cartelli, da Matteo Ricci assieme a Elly Schlein. «Cartelli che parlano con i dati che, purtroppo, certificano che la sanità marchigiana in questi cinque anni è peggiorata – dice Ricci -. Sono aumentate le liste d’attesa; 150mila marchigiani, non trovando risposte nel pubblico e non avendo i soldi per andare dal privato, rinunciano alle cure; quest’anno la regione ha speso 160 milioni di euro per curare i marchigiani in Umbria, Emilia-Romagna e Lombardia; c’è una privatizzazione strisciante della sanità e siamo ultimi per investimenti nella salute mentale – conclude -. Non vedere tutto ciò non significa essere di destra o di sinistra, significa essere degli irresponsabili. Per questo, il cambio di Marche, partirà proprio dalla sanità pubblica, affinché il diritto alla salute sia garantito a tutte e a tutti».
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