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«Odio e fango contro Matteo Ricci:
responsabili Acquaroli, Bocchino e Meloni.
La destra pensi a Putzu e ad Atim»

ELEZIONI - "Alleanza del cambiamento" interviene in difesa dell'europarlamentare: «Contro di lui una campagna mai vista. La destra teme di perdere e tenta di demolire l'avversario. E’ il candidato che può dare la svolta alle Marche»

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Matteo Ricci a Civitanova

«Matteo Ricci vittima di odio e fango dalla destra, siamo con lui, può cambiare le Marche dopo 5 anni di fallimenti». Così l’Alleanza del cambiamento di cui fanno parte movimenti civici e forze politiche che sostengono la candidatura di Matteo Ricci a presidente della Regione. «Respingiamo e condanniamo con forza la campagna mediatica e di stampa architettata dalla destra e volta a screditare il nostro candidato con l’unico obiettivo di lucrare un vantaggio elettorale. Da mesi tutti i quotidiani di partito e di proprietà di soggetti eletti o vicini alla destra stanno attaccando Matteo Ricci con false notizie e argomentazioni prive di fondamento, strumentalizzando un’indagine rispetto alla quale Ricci ha chiarito la propria posizione, ribadendo la propria estraneità ai fatti e la totale fiducia nel lavoro della magistratura. Matteo Ricci ha svolto la funzione di sindaco di Pesaro con risultati importanti e riconosciuti a livello nazionale ed europeo e rappresenta il candidato presidente che può dare alle Marche la svolta di cui hanno bisogno».

Secondo l’Alleanza del cambiamento il motivo della «campagna denigratoria» e dell’accanimento «senza precedenti» sarebbe «emblematica della debolezza della destra che teme di perdere e non sa fare di meglio che provare a demolire l’avversario, non potendo presentare ai cittadini marchigiani dopo cinque anni di governo un bilancio dignitoso di cose fatte, né tantomeno un programma per il futuro della regione. Ha gestito una quantità di risorse inedite, ma se fosse stato per la destra le Marche non ne avrebbero potuto disporre; si è appropriata di iniziative realizzate da chi li ha preceduti, come nel caso della ricostruzione, come se fosse farina del suo sacco; sta impegnando risorse a futura memoria, per gli anni a venire, senza alcun rispetto del passaggio democratico elettorale; ha costretto i marchigiani e le marchigiane ad una campagna elettorale estiva e ora si sottrae anche al confronto».

Secondo gli esponenti del centrosinistra i responsabili politici della campagna contro Ricci «sono il presidente Francesco Acquaroli, che recita anche in questo caso il ruolo della comparsa, il suo consigliere Italo Bocchino e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sono loro i responsabili di una campagna avvelenata che non ha precedenti nelle Marche. Una campagna tesa ad impedire il cambiamento che le cittadine e i cittadini di questa regione vogliono, nella sanità che è allo sbando, nello sviluppo delle aree interne, su cui imperversa la propaganda ben pagata piuttosto che i fatti reali, e nello sviluppo sostenibile, a fronte di chi – sostenitore di Trump e della sua politica dei dazi – ora fa finta di non avere nulla a che fare con le conseguenze della destra quando governa».

Poi invitano il centrodestra a guardare in casa propria: «dal caso dell’ineleggibile Putzu a livello regionale a questioni gravi come le gestioni dell’Atim e della Svem, su cui va fatta piena luce e sarà la magistratura a doverla fare – la quale merita per tutti i casi il nostro rispetto – lasciando alla politica il compito di parlare di programmi senza nascondersi dietro le vicende giudiziarie per evitare il confronto sulle risposte da dare ai tanti problemi aperti. L’Alleanza per il cambiamento, che per la prima volta nella storia delle Marche vede unite tutte le forze democratiche, progressiste, riformiste e di sinistra, non solo non si lascia  intimidire da questa campagna, ma intende smascherare una messa in scena e lo farà senza farsi trascinare nella rissa, come vorrebbe la destra, ma continuando a rivolgersi alle marchigiane e ai marchigiani, mettendo al primo posto i loro problemi: sanità, lavoro, sociale, ambiente, aree interne, rilancio e sviluppo economico».

Dell’Alleanza fanno parte: Pd, M5s, Europa verde, Sinistra italiana, Partito socialista italiano, Italia Viva, Rifondazione comunista, Dipende da Noi, Volt, Voce alle Marche, Più Europa, Partito Repubblica Italiano, Movimento dei Popolari – Popolari Marche, Movimento socialista liberale – Riformisti Marche, Italia in Comune, Demos – Democrazia solidale, Nuove Marche, Marche civiche, Possibile.

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