Fiastra, Ricottini lancia la sfida:
«Lavori fermi, serve un cambio di passo».
La maggioranza gioca la carta Manuela Ermini

ELEZIONI - L'ex sindaco di Acquacanina prima della fusione del 2017 scende in campo: «La gestione Scaficchia - Castelletti lascia in eredità ai nuovi amministratori una ricostruzione ferma al palo. Dopo 8 anni dal sisma completati lavori pubblici per meno di 1 milione di euro a fronte di 30 milioni previsti»

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ricottini

Giancarlo Ricottini

di Monia Orazi

Si sta delineando in queste ore il quadro quasi definitivo per le prossime elezioni amministrative a Fiastra. L’opposizione, come già annunciato nei mesi scorsi, si è unita intorno al nome di Giancarlo Ricottini, ex sindaco di Acquacanina dal 2009 al 2017, anno della fusione con Fiastra. Per la maggioranza sembra essere giunta al termine l’esperienza del sindaco Sauro Scaficchia, che non dovrebbe nemmeno ricandidarsi come consigliere. E’ della partita l’attuale vicesindaco Claudio Castelletti, già sindaco di Fiastra dal 2004 al 2019, ma la candidata sindaca con ogni probabilità sarà Manuela Ermini, originaria anche lei di Acquacanina e di professione geometra al Comune di Valfornace, al suo debutto nella compagine amministrativa.

L’opposizione ha affidato ad una nota le motivazioni della lista unitaria con candidato Ricottini, in cui figurano anche i consiglieri di minoranza uscenti Stefano Blanchi e Marcello Cocci, che ricordano come Ricottini sia stato il promotore della fusione di Fiastra con Acquacanina, scelta che ha portato 300mila euro l’anno nelle casse del Comune di Fiastra, contributo che arriverà fino al 2027. «Contrariamente a quanto concordato prima della fusione (Castelletti era alla scadenza del terzo mandato), sindaco e vicesindaco (Scaficchia, ndr) si sono scambiati di ruolo proseguendo senza Ricottini il loro progetto politico. Proponiamo un cambio di passo ormai necessario. Il Comune di Fiastra deve tornare di nuovo tra la gente e lavorare in modo trasparente e partecipativo – si legge nella nota – prestando la massima attenzione a tutte le risorse disponibili per il rilancio di questo territorio. Ci aspetta un lavoro duro e faticoso ma siamo convinti di essere in grado di risollevare questo territorio. Con l’aiuto dei professionisti che lavorano in comune, in gran parte impegnati nella ricostruzione, sapremo cogliere le sfide che questi tempi moderni ci chiameranno ad affrontare».

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Manuela Ermini, con ogni probabilità sarà la candidata sindaca indicata dall’attuale maggioranza

Ricottini, Cocci e Blanchi puntano il dito contro l’attuale maggioranza: «La gestione Scaficchia – Castelletti lascia in eredità ai nuovi amministratori una ricostruzione pubblica ferma al palo. Dopo 8 anni dal sisma del 2016 il Comune di Fiastra, guidato da Sauro Scaficchia, ha completato lavori pubblici per meno di 1 milione di euro a fronte di 30 milioni previsti. Non abbiamo ancora la scuola e l’area commerciale, le attività commerciali delocalizzate sono tuttora nei container che le hanno ospitate nel 2017, così come la nuova sede del Comune deve ancora essere arredata e i lavori di sistemazione esterna devono ancora iniziare, nessuna chiesa è stata ancora recuperata. Il saldo dei residenti ci vede perdere circa l’8% della popolazione dal 2017 al 2023. Non abbiamo nessun rilancio economico in atto. Le attività economiche attive nel 2017 erano 83 mentre al 2023 sono 85, una crescita impercettibile e poco rilevante».

Per la lista che sfida la maggioranza, la sua politica è fallimentare anche sul fronte degli investimenti con fondi Pnrr: «Sul Pnrr questa amministrazione ha addirittura restituito 27mila euro che erano stati concessi ai piccoli comuni per assunzioni di personale qualificato, mentre sul fronte investimenti, a marzo 2024 si registrano rendicontazioni Pnrr per soli 152mila euro. Stesso discorso per il fallimento del progetto della comunità energetica rinnovabile, naufragato nel silenzio più totale. La gestione di questi ultimi anni ha quindi evidenziato i limiti della guida attuale ed è stata caratterizzata da un alone di scarsa trasparenza e una condotta discutibile che ha generato numerosi atti illegittimi su cui ancora non è stata fatta piena chiarezza. La consapevolezza degli errori e dei limiti dimostrati dall’attuale giunta potrebbe essere proprio la causa del silenzio rispetto ad eventuali ricandidature».

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