Sferisterio, c’è un bis ma è per il passivo:
il disavanzo è di circa 200mila euro.
Stipendi troppo bassi, sciopero in vista

MACERATA - Presentati finalmente i conti della stagione del 2023, le uscite non controllate e le repliche di ferragosto tra le cause del flop. Intanto i lavoratori chiedono di aggiornare emolumenti fermi da parecchi anni

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Lo Sferisterio

di Luca Patrassi

Duecentomila euro il passivo della stagione lirica dello scorso, anno, quella del 2023. Finalmente, ad oltre sette mesi dal sipario sul festival, l’altro ieri il Consiglio di amministrazione dell’associazione Sferisterio è riuscito a discutere il punto riguardante gli esiti del bilancio consuntivo del 2023 o almeno le sue indicazioni di massima. Centrato il bis, l’unico non richiesto. In effetti non si è trattato dell’invito al bis rivolto dal pubblico ai cantanti ma della replica del bilancio consuntivo del 2022. Anche il 2023 ha visto lo stesso colore, profondo rosso: disavanzo di circa duecentomila euro. Insomma, una “stecca” bis. Venerdì scorso l’associazione Sferisterio ha visto andare in scena la discussione del bilancio consuntivo 2023 con il sovrintendente Flavio Cavalli che ha illustrato la situazione. Già lo scorso anno i revisori dei conti avevano segnalato – la questione era stata oggetto di una interrogazione al sindaco del capogruppo dem Narciso Ricotta e domani lo stesso argomento torna all’esame dell’assise cittadina –  il primo  passivo come pericoloso per la salute finanziaria e per la liquidità dell’associazione Sferisterio.

Nessuna comunicazione formale sulla discussione del Consiglio di amministrazione: le vittorie hanno tanti padri e la sconfitta nessuno. Anzi, nella fattispecie pare ci sia stato un tentativo di scaricare le colpe su un professionista che aveva una delega artistica e non contabile. A determinare il secondo passivo consecutivo l’incremento delle voci in uscita e  gli scarsi incassi della terza opera  messa in cartellone a ferragosto. In attesa dei 500mila euro annuali annunciati dal Ministero (di cui si parla dal 2023) ma che non vanno a formare i bilanci, restano gli interrogativi sulla capacità dell’associazione di partire con il cartellone 2024.Ulteriore grana in vista: i lavoratori dello Sferisterio  annunciano da tempo lo sciopero per il mancato adeguamento da parecchi anni dei loro compensi. Non si sono mai viste le maestranze dello Sferisterio scioperare ma, con questo andazzo gestionale, è tutto possibile. Certo è che se in sessanta edizioni del festival lirico, quasi nessuno ha mai pensato di programmare serate di lirica a ferragosto, con repliche della stessa opera, un motivo ci deve essere stato e “vorrei riscoprirlo stasera” canta Riccardo Cocciante. Se non si vuole ascoltare Cocciante (“se stiamo insieme ci sarà un perchè”) basterebbe andarsi a riguardare i borderò dell’epoca o sentire chi ha curato la biglietteria dello Sferisterio per lunghi decenni. Oppure si può continuare a “bucare” le previsioni, tanto qualcuno alla fine paga e sono i contribuenti.

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