«Sferisterio fuori dal patrimonio Unesco
solo perché non ha santi in paradiso»

MACERATA - Stefania Monteverde sottolinea la disparità di trattamento tra l'arena e il teatro Ventidio Basso di Ascoli: «Bene il riconoscimento di monumento di interesse nazionale, ma la Regione non ha inserito la struttura tra le 62 nella lista per la candidatura: spiace per il silenzio del sindaco Parcaroli e dell’assessora alla cultura Cassetta, piegati sulle posizioni di partito»

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Stefania Monteverde

«Bene il riconoscimento dello Sferisterio come monumento di interesse nazionale, ma purtroppo, pare che non meriti di essere considerato patrimonio Unesco». Stefania Monteverde, consigliera di centrosinistra,  è soddisfatta a metà del riconoscimento ottenuto dall’arena, che però, al momento, sarebbe fuori dalla lista dei 62 teatri storici delle Marche candidati.

«La Regione Marche non ha ritenuto di inserire lo Sferisterio nella lista, eppure il Ventidio Basso di Ascoli Piceno oggi ottiene il riconoscimento di monumento di interesse nazionale ed è anche candidato a patrimonio Unesco nella lista dei teatri storici delle Marche – sottolinea la consigliera comunale di Macerata Bene Comune – non è giustificata la tesi dell’ascolana Giorgia Latini, ex assessora alla cultura delle Marche e ora deputata per la Lega Salvini, promotrice di questa pur lodevole iniziativa, che però in più occasioni ha dichiarato che lo Sferisterio non è nella lista perché non è un teatro all’italiana, fingendo di non sapere che la lista riguarda i teatri storici. Spiace per il silenzio del sindaco Parcaroli e dell’assessora alla cultura Cassetta, piegati sulle posizioni di partito, rinunciando a sostenere la candidatura dello Sferisterio come patrimonio Unesco».

Qualche sospetto sul perché il teatro di Ascoli avrà il doppio riconoscimento nazionale e internazionale, mentre lo Sferisterio di Macerata dovrà accontentarsi solo di quello nazionale Monteverde ce l’ha. «Lo Sferisterio è un teatro storico, con tutti i requisiti per stare nella rete dei teatri delle Marche presentata all’Unesco, ma pare non abbia abbastanza santi in paradiso – ipotizza la consigliera comunale – saremo noi maceratesi i “santi” dello Sferisterio, e continueremo a chiedere che il nostro amatissimo teatro sia giustamente inserito nella rete dei teatri delle Marche candidati a patrimonio Unesco. Bene nazionale e internazionale, lo Sferisterio lo merita».

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