«Faremo un Cas 2.0 che sarà gestito
dalla struttura commissariale»
Dietrofront sulla scadenza del contributo

SISMA - Nuova ordinanza che ribalta quella di dicembre: l'attuale contributo per l'autonoma sistemazione, per chi era in affitto prima del terremoto o vive nelle Sae, Mapre o altra tipologia di alloggio pubblico, sarà prorogato anche dopo il 31 marzo. Il commissario Guido Castelli annuncia la novità a Cronache Maceratesi

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Guido Castelli

di Monia Orazi

Chi era in affitto prima del terremoto o vive nelle Sae, anche dopo il prossimo 31 marzo, per il momento continuerà a prendere il Cas e non pagherà l’affitto di Sae, Mapre o altra tipologia di alloggio pubblico.

Lo stabilisce la nuova ordinanza, la numero 169, che abolisce quella emessa a dicembre (la 165), con cui si introduceva la sospensione del Cas per gli affittuari e gli affitti delle Sae o di altri immobili pubblici, con canone simile a quello degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, ma decurtato al trenta per cento.

Nella nuova ordinanza sono state allineate al 30 giugno prossimo le scadenze per la presentazione dei progetti di chi percepisce il Cas, o vive nelle Sae o in altri alloggi pubblici, per abitazioni con danni gravi, al 31 marzo 2024, per le abitazioni con danni lievi.

Sono alcune delle novità che anticipano la cancellazione totale del Cas, decisione presa insieme alla Protezione civile, che sarà sostituito da una misura simile, gestita direttamente dal commissario alla Ricostruzione Guido Castelli e non più dalla Protezione civile. E’ intenzione della struttura commissariale, di concerto con i governatori delle Regioni, togliere definitivamente il cas a chi prima del terremoto viveva in affitto, mentre la misura resterà per i proprietari di abitazioni, coloro che hanno avuto la casa in comodato d’uso gratuito magari da qualche parente e per i titolari di alloggio sociale che non sono stati ancora riparati.

Lo ha anticipato a Cronache Maceratesi il commissario Castelli, contattato per avere chiarimenti sulle novità previste. Un’altra novità è che si è deciso che la presentazione di un progetto incompleto entro il 30 giugno, sarà lo stesso che non aver presentato il progetto e comporterà la perdita del contributo di autonoma sistemazione.

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Sae a Castelsantangelo

LE SPIEGAZIONI DI CASTELLI – «La rete delle professioni tecniche una decina di giorni fa ha segnalato che era stato presentato un alto numero di progetti incompleti e questa cosa andava gestita- spiega -, in modo da evitare interpretazioni complesse, agendo in modo da tutelare i terremotati. In accordo con la Protezione civile che è titolare della gestione delle misure di assistenza, si è deciso di allineare tutto al 30 giugno, scadenza già fissata per i possessori di Cas, residenti nelle Sae, Mapre e altre tipologie di immobili pubblici. Precisiamo con una nota che il progetto incompleto sarà equiparato al mancato progetto. Questa è la prima novità, il riallineamento delle scadenze per la presentazione delle domande di contributo al 30 giugno, termine condiviso con Protezione civile che emanerà un provvedimento di questo genere, attualmente al vaglio del Mef».
VERSO IL CAS GESTITO DAL COMMISSARIO – Castelli poi entra nel dettaglio, anticipando le decisioni che saranno prese nei prossimi mesi, in merito al contributo di autonoma sistemazione: «L’abrogazione dell’ordinanza 165 presenta la conseguenza che è stata rimossa la decadenza dal Cas degli affittuari e dei comodatari. C’è un motivo, con la protezione civile si è stabilito entro l’anno di cancellare del tutto il Cas, introdurre una misura di assistenza al disagio abitativo che sarà gestita dal commissario. Abbiamo condiviso questo scenario: chiudiamo il Cas per come lo conoscevamo, introduciamo un Cas 2.0 per così dire, che sarà disciplinato da un regolamento della struttura commissariale, per evitare la doppia gestione protezione civile struttura commissariale, comuni. Rimodelleremo le varie prestazioni, mantenendo il Cas in senso tradizionale, e a quel punto ci sarà consentito di fare qualche distinzione».
CAS CANCELLATO PER GLI AFFITTUARI ENTRO L’ANNO – Il commissario spiega le novità della futura gestione commissariale del Cas: «Attualmente sono equiparati affittuari e comodatari, che non è la stessa cosa perché chi ha in comodato una casa di fatto non pagava l’affitto prima del terremoto, mentre un affittuario si trova di fatto ad avere un beneficio, diverso è il caso dei comodatari che hanno avuto un Cas come se fossero i proprietari sostanziali. Per ovviare a questa situazione noi introdurremo un contributo al disagio abitativo, che avrà la stessa entità del Cas, ma che ci consentirà di fare queste differenziazioni. In particolare di distinguere tra gli affittuari che perderanno il Cas, ed accadrà entro l’anno, con il passaggio di questa misura dalla gestione della Protezione civile al commissario. Questo permetterà di regolare autonomamente questo istituto. La volontà condivisa con i governatori è quella di far decadere il Cas agli affittuari, di farlo permanere per proprietari, comodatari e per coloro i quali stavano negli edifici dell’Erap, attualmente equiparati agli affittuari. Queste persone non sono colpevoli se Erap non ha riparato la casa e rischiavano di perdere il Cas. Per evitare un’applicazione estensiva di questa decadenza, che avrebbe obiettivamente prodotto delle disparità di trattamento, abbiamo obiettivamente deciso di trasferire questo istituto alla struttura commissariale, che ne regolerà l’erogazione».

COSA PREVEDE LA NUOVA ORDINANZA 169 – Confermate quasi tutte le scadenze già previste. La nuova ordinanza 169 conferma al 31 dicembre 2024 il termine di presentazione delle domande di contributo per i danni gravi, tranne che per immobili inseriti in programmi straordinari di ricostruzione, perimetrazioni e piani attuativi o ordinanze speciali, che richiedono un cronoprogramma apposito. Confermato al 30 giugno 2024 il termine di presentazione per le domande di contributo per i danni gravi per i proprietari che percepiscono il Cas, sono nelle Sae o nei Mapre, vivono in alloggi del cosiddetto invenduto o in altre tipologie di edifici pubblici, cancellando le scadenze del 31 ottobre 2023 prevista nell’ordinanza 142 del 2023.

Per le attività produttive ed economiche delocalizzate la scadenza per le domande di contributo è confermata al 30 giugno 2024. Novità per quanto riguarda le domande di contributo per i danni lievi, per coloro che usufruiscono di assistenza tramite Cas o Sae ed altri alloggi pubblici, il termine definitivo per la domanda di contributo slitta al 31 marzo 2024 (era il 31 ottobre 2023 nell’ordinanza 142). Dalla nuova ordinanza è scomparsa anche la disposizione, presente nella vecchia ordinanza 165, che prevedeva la sospensione dei benefici di assistenza (cioè alloggio nelle Sae e negli alloggi pubblici gratuito e contributo di autonoma sistemazione), per coloro che non avrebbero presentato la domanda di contributo entro il 30 giugno 2024, previsione che invece sarà contenuta nella nuova ordinanza di Protezione civile, attualmente al vaglio del ministero economia e finanze.

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