Osvaldo Jaconi all’interno dello spogliatoio della Civitanovese
di Andrea Cesca
«Il derby è una partita aperta ad ogni risultato. Come va preparato? Personalmente ho sempre preferito non caricare troppo i miei giocatori. Lo deve stabilire Alfonsi se è necessario accendere la miccia». Osvaldo Jaconi da Mandello del Lario, civitanovese d’adozione, in riva all’Adriatico ha terminato la carriera da calciatore ed ha iniziato quella da allenatore.
Osvaldo Jaconi in panchina al Polisportivo
«Ricordo due partite in particolare – racconta il tecnico che detiene il record del maggior numero di promozioni nel calcio italiano – Sono passati più di quaranta anni». La mente torna alla stagione 1980-81, alla gara di andata giocata al Polisportivo: «Tornavo da un lungo infortunio, quasi due anni di assenza, Beniamino Di Giacomo mi rimise in campo, su un calcio d’angolo per la Maceratese presi la palla e lanciai Michele Morra che fece il gol partita». E poi il ritorno all’Helvia Recina: «A Macerata perdemmo 1 a 0 su un colpo di testa di Morbiducci imbeccato da Faustinella. Mi sono rimasti impresso i tifosi, lo stadio pieno. Le tifoserie di entrambe le squadre al di la degli sfottò ebbero un comportamento corretto».
Osvaldo Jaconi, bandiera della Civitanovese
Jaconi è stato uno degli ultimi allenatori a guidare la Civitanovese in Serie D (2008-09); dopo di lui Massimo Paci (2015-16). Sante Alfonsi potrebbe riuscire nell’intento? «Il campionato è molto equilibrato, la società ha un passato importante e la maglia pesa – spiega Jaconi -. Chi gioca contro la Civitanovese raddoppia le forze, Alfonsi ed i suoi ragazzi troveranno sempre avversari agguerriti. Credo che questa squadra possa arrivare fino in fondo, la Civitanovese è padrona del proprio destino. Bisognerà superare le difficoltà che si presenteranno, la fortuna vuole la sua parte, ma i presupposti non mancano, la struttura c’è, i tifosi pure.
L’esultanza dei rossoblu all’Helvia Recina nella gara d’andata
Se tutte le componenti fanno il proprio, a meno di un harakiri, la Civitanovese può tagliare il traguardo. La società, il direttore sportivo e l’allenatore sanno come comportarsi».
Nove punti dividono in classifica Civitanovese e Maceratese, il pronostico è dalla parte dei rossoblu che possono sfruttare il fattore campo. «Non contano i punti di differenza – replica Jaconi – Nel calcio le squadre più forti non sempre vincono e il derby è una partita diversa dalle altre, sfugge ad ogni pronostico. Deve essere bravo l’allenatore a toccare le corde giuste». L’ultima parola spetta al campo, concorda Jaconi, responsabile del settore giovanile della Sangiorgese, al quale Giorgio Chiellini (suo allievo ai tempi del Livorno) ha dedicato il suo libro.
NOI VOGLIAMO VINCERE!!!
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Il derby e’ una partita diversa da tutte le altre, ha perfettamente ragione l’allenatore rossoblu’.