Un campo da padel del Surf Club
di Marco Pagliariccio
Campi da padel in spiaggia, secondo round. Questo se lo aggiudica il Surf Club, visto che il Tar ha dichiarato in gran parte inammissibile il ricorso presentato dall’associazione Civitasvolta, concessionaria della Biblioexpress, volto proprio a stoppare la realizzazione delle superfici da gioco (e tutte le attrezzature connesse, tra cui chiosco, deposito attrezzi, 21 cabine, tensostruttura e piazzole varie) sul lungomare Piermanni.
Tiziana Streppa e Lia Marchetti di Civitasvolta avevano anche promosso una raccolta firme contro i campi da padel
Il tribunale amministrativo, nella sentenza emessa lo scorso 22 novembre ma pubblicata oggi, ha ravvisato diversi profili di inammissibilità nel ricorso. In primis, l’azione intrapresa da Civitasvolta sarebbe tardiva. «I ricorrenti dichiarano (anche) di agire per la conservazione della spiaggia libera antistante il chiosco Biblioexpress che, per effetto della concessione demaniale rilasciata alla controinteressata, ha perso il suo carattere di libera fruizione da parte di chiunque e, soprattutto, da parte di coloro che fruiscono anche dei servizi offerti dal chiosco in oggetto – specifica il presidente Giuseppe Daniele nella sentenza – pare quindi essere evidente che, anche sussistendo un legittimo interesse ad agire per il mantenimento della spiaggia libera, la cui esistenza è comunque contestata dalle controparti resistenti, questo andava azionato immediatamente e non dopo l’avvio dei lavori per realizzare le strutture di cui al permesso di costruire e alle autorizzazioni paesaggistiche oggetto di gravame. Va infatti ricordato che la concessione demaniale 5-bis rilasciata in data 8/6/2021 deriva dall’accorpamento di due precedenti concessioni demaniali: le n. 10 e 11 dell’11/9/2014 originariamente valide fino al 31/12/2020 poi prorogate fino al 31/12/2033, rilasciate alla Kite Beach Civitanova, trasformatasi poi in Surf Club Civitanova».
Rigettata anche la contestazione secondo cui la concessione unitaria avrebbe una superficie superiore a quella delle due singole precedenti. La maggiore superficie in effetti c’è ma «non deriva da un’estensione del fronte spiaggia verso il chiosco Biblioexpress, che avrebbe così perso l’accesso diretto al mare, come sostengono i ricorrenti, ma da un aumento della profondità della spiaggia verso il mare per l’arretramento della linea di battigia, come dimostrato dal rilievo topografico effettuato antecedentemente al rilascio della concessione. Al riguardo i ricorrenti si limitano a mere e generiche repliche di carenza istruttoria e difetto di motivazione, ma senza fornire alcuna prova del fatto che l’area delle due precedenti concessioni demaniali si sia allargata lungo il fronte mare e, soprattutto, che ora abbia incluso la spiaggia antistante il chiosco Biblioexpress prima considerata libera, cioè non data in concessione ad alcuno, e con accesso diretto al mare. Di conseguenza essi dovevano quindi considerarsi consapevoli, o avrebbero potuto facilmente esserlo se la tutela della spiaggia libera rientrava effettivamente nello scopo associativo, che detta spiaggia non era invece più libera già dal momento in cui Civitasvolta ha ottenuto, dal Comune, la sub-concessione dell’area su cui ha poi realizzato il suo chiosco nel 2019».
Resta pendente però un’ultima parte del ricorso: quella relativa al fatto che l’edificazione di tensostrutture, cabine e via dicendo compromette la piena visuale del mare dalla Biblioexpress. Interesse legittimo, secondo il Tar, ma sul quale per arrivare a una decisione servirà il parere della Soprintendenza, cui viene ordinato di depositare entro 45 giorni la documentazione necessaria riguardante l’amovibilità delle strutture: il seguito della trattazione avverrà nell’udienza fissata per il prossimo 29 maggio.
Il primo round giudiziario di una vicenda che aveva scaldato parecchio gli animi negli anni scorsi si era avuto lo scorso luglio, quando il Tar diede ragione alla Soprintendenza, che aveva detto no al Surf Club circa la richiesta di trasformare i campi da padel in strutture fisse, per evitare di doverli montare e smontare ogni estate.
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Io per commentare bene aspetto di leggere la sentenza originale, non posso limitarmi a porzioni virgolettate, e chiaramente i giornalisti non possono riportare l’intera sentenza per ovvi motivi di spazio e dovere di riassunto.
Detto questo sottolineo che ho sempre consigliato all’Associazione Civitasvolta, di rivolgersi a programmi di inchiesta a livello Nazionale perché questa vicenda è lo specchio di come va l’Italia e probabilmente non è l’unico caso.
Quello che nei fatti é accaduto ed incontestabile ve lo riassumo io. O perché i Politici deliberano atti, o perché i Tribunali scrivono sentenze, o perché le leggi Italiane lo permettono o per altri motivi che non mi spiego e non conosco, in Italia è possibile questo che sta accadendo su questa concessione e che vi riassumo.
L’Associazione dei surfisti, nelle sue varie mutazioni societarie, ha partecipato, vincendolo come unico partecipante ad un bando pubblico per l’assegnazione di 1500 metri quadri di spiaggia, nel 2011. Con successivi ampliamenti senza gara pubblica sono arrivati a 4943 metri quadri circa. Hanno cioè preso, o meglio gli sono stati concessi, ulteriori 3443 metri quadri senza alcuna gara pubblica.
Oltre a questo, l’area è destinata sul Piano Spiaggia alla destinazione “attività collaterali” che faccio notare è diversa dalla destinazione “stabilimento balneare”. Eppure io li ho visto cabine spogliatoio, chiosco gestore, bar (anche se ultimamente qualcuno dice che non c’è, invece c’era eccome!), una struttura tipo gazebo aperta ai lati, ombrelloni in spiaggia. E i famosi due campi da padel. Siccome questa struttura l’hanno vista tutti, magari qualcuno mi potrà spiegare quale sia la differenza nella destinazione dell’area tra “attività collaterali” e “stabilimento balneare”. Nel Piano Spiaggia sono ben distinte, da quello che vedo io invece mi sembra che li ci sia uno stabilimento balneare a tutti gli effetti e con tutti i servizi.
Consiglio ai cittadini di farsi una passeggiata li e poi vedere se trovano differenze tra l’edificato della Concessione 5 Bis di cui si parla, e le altre concessioni vicine, tenendo presente che quella è una concessione (attualmente è ancora così) per “attività collaterali” e NON per “stabilimento balneare”. Dopo magari qualcuno mi spiega la differenza visto che io non l’ho capita.
PS: nelle varie strutture edificate ho dimenticato di scrivere che c’è anche il magazzino.
«Chi parla di cementificazione della spiaggia libera mente sapendo di mentire. Primo
perché la suddetta convenzione non è una spiaggia libera, secondo perché trattasi di una
semplice soletta di cemento sopra la quale verranno poste le attrezzature già autorizzate e
già previste dal piano di spiaggia»
@ Sauro Micucci
Non so se la citazione credo di un ex assessore fosse ironica o no da parte tua, comunque faccio presente che io sopra nella destinazione NON ho scritto infatti destinazione “spiaggia libera” ma ho scritto destinazione “attività collaterali”, perché so benissimo di cosa sto parlando.
Iacopini mi hanno già messo in moderazione e quindi per accelerare una risposta metto l’indirizzo dell’articolo di cui riporto la frase che non è proprio uno scherzo. Già in precedenza su come la pensavo devo aver scritto qualcosa e non certo a favore dell’asfaltatura della spiaggia e pure libera.
https://www.cronachemaceratesi.it/2022/05/09/campi-da-padel-sul-lungomare-sud-mente-chi-parla-della-cementificazione-di-una-spiaggia-libera/1637475/
Quando nomino l’innominabile F.T. finisco sempre in moderazione.
@ Sauro Micucci
Infatti ricordavo, in quell’articolo Troiani dice che i “4900 mq circa” provengono dall’unione di due concessioni, la n.10/2014 e la n.11/2014. Peccato che NON è vero. La somma di quelle due concessioni porta 3145 metri quadri. L’area attualmente occupata è di 4942,81. Quindi sono spuntati dal nulla 4942,81-3145=1797,81 metri quadri in più, attenzione senza Asta Pubblica e senza Delibera di Giunta. Allora o qualcuno mi dimostra che c’è una Delibera di Giunta e successiva Asta Pubblica oppure mi si spieghi dove è la legalità in tutto questo.
Mettiamoci pure che semmai servisse, basterebbe una semplice telefonata ed Acquaroli e se c’è da fare o cambiare qualche legge, per gli amici si farebbe questo ed altro. La frase sopra riportata, letta in un articolo dove si vede benissimo che stanno cementificando la spiaggia, appartiene….. Continuerebbe pure ma …..
Ebbè, sua maestà il Tar, figurati ahahahah