Travolto dal treno,
riaperte le indagini
per la morte di Mattia Perini

CIVITANOVA - Il padre Giordano ha ottenuto la riapertura di un fascicolo che potrebbe chiarire alcuni aspetti che secondo i familiari non sono stati approfonditi in maniera esaustiva: dall'assenza di immagini delle telecamere fino alla mancanza della scatola nera. Una persona verrà ascoltata come informata sui fatti accaduti il 9 gennaio 2020

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Mattia Perini con il papà Giordano

di Laura Boccanera

Riaperte le indagini per la morte di Mattia Perini, il 16enne civitanovese travolto da un treno a Loreto dopo la scuola. Il padre, Giordano non si è mai arreso, convinto a voler fare chiarezza per capire con esattezza cosa fosse successo quel tragico 9 gennaio del 2020.

Attraverso un’istanza avanzata alla procura di Ancona il padre, assistito dall’avvocato Riccardo Leonardi, ha chiesto e ottenuto che venissero valutati nuovi elementi che non erano stati presi in discussione all’epoca. Le indagini infatti conclusero che Mattia non si fosse accorto dell’arrivo del Freccia argento sul binario mentre attraversava. Ma la procura ha riaperto il fascicolo consentendo l’audizione di una persona informata sui fatti che non era stata sentita nel 2020.

In particolare Perini poi chiede chiarezza sulla presenza o meno delle immagini di videosorveglianza e dell’esistenza o meno della scatola nera del treno. Il tutto per approfondire se la disgrazia di Mattia sia stato un drammatico incidente o se vi siano responsabilità, ad esempio se il treno fosse stato annunciato oppure no. Dopo la morte di Mattia il papà ha aperto un’associazione “Il principe Mattia” per aiutare altri ragazzi, continuando a cercare una ragione per una morte tanto incomprensibile e diventando un attivista che richiede a gran voce maggiore sicurezza nelle stazione per evitare che quando accaduto al figlio possa succedere ancora.

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