La prima della Carmen…
vista da Ritratti di strada

PUNTATA 20 - Gli scatti in occasione del debutto della stagione lirica. Poi Apiro tra chi fa il mugnaio, chi è titolare di due oleifici e chi si gode la pensione dopo la passione del lavoro

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Puntata numero 20 di “Ritratti… di strada”, il viaggio tra la gente della provincia del nostro fotografo Andrea Petinari. La prima dell’opera allo Sferisterio con il pubblico della Carmen (che andrà in scena anche venerdì 28 luglio e domenica sei agosto) e poi Apiro sono i luoghi protagonisti di questa settimana.

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Andrea Petinari

La prima dell’opera è una tradizione che si rinnova a Macerata di anno in anno. Giovedì sera, tra il pubblico c’erano Tania Mariucci e Michela Mariucci. Michela è uno dei soci fondatori dell’Associazione Amici dello Sferisterio: «Sono presente tutti gli anni all’opera».

Sempre presenti anche Katia Torresi e Carlo Scagnetti: «Veniamo sempre all’Opera, la Carmen – dice Katia – l’ho già vista qualche anno fa, aveva uno stile un po’ burlesque. Penso che sarà molto diversa quella di quest’anno, sono curiosa». Passione per la lirica ma anche lavoro per Siranush Khachatryan: «E’ la prima volta che vengo a Macerata, sono qui come eventuale sostituta della cantante che fa Carmen».

Storie diverse ad Apiro, Elisabetta Silenzi racconta: «Sono titolare di due oleifici, è un’attività che già faceva mio padre e quindi ho continuato la tradizione». Silvio Marzi: «Faccio il mugnaio da 30 anni, iniziò il mio bisnonno e ora ci sono io». Per Dario Agnetti e Dario Catena il lavoro è stata anche la loro passione perché impiegava tutto il loro tempo. Ora sono pensionati, il primo era muratore, il secondo ha lavorato in un mulino per poi fare l’autista. Ecco dieci storie maceratesi, ognuna delle quali accompagnata da una descrizione in didascalia. Al centro le persone, i loro volti, le loro emozioni, immortalate nella vita di tutti i giorni.

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“E’ sempre un piacere venire qui in questa meravigliosa arena e non è la prima volta che vediamo la Carmen. Abbiamo ottime aspettative per stasera perché ce ne hanno parlato molto bene”, Tania Mariucci (a sinistra). “Siamo entrambe impiegate nel settore amministrativo. Io faccio parte anche dell’Associazione Amici dello Sferisterio, sono una dei soci fondatori e sono presente tutti gli anni all’Opera”, Michela Mariucci (a destra) alla prima di Carmen allo Sferisterio di Macerata

 

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“Veniamo sempre all’Opera, la Carmen l’ho già vista qualche anno fa, aveva uno stile un po’ burlesque. Penso che sarà molto diversa quella di quest’anno, quindi sono anche curiosa”, Katia Torresi. “Lavoriamo entrambi nel settore sanitario. Questa per me è la prima volta che vedo la Carmen, ho ottime aspettative perché me ne hanno parlato benissimo”, Carlo Scagnetti alla prima di Carmen allo Sferisterio di Macerata

 

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“E’ la prima volta che vengo a Macerata, sono qui come eventuale sostituta della cantante-attrice che fa Carmen”, Siranush Khachatryan alla prima di Carmen allo Sferisterio di Macerata

 

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“Sono un operatore sanitario. Sono anni che vengo all’Opera, conosco bene la Carmen e mi aspetto un grande spettacolo stasera. Di solito lo Sferisterio è una garanzia già dal nome”, Lorena alla prima di Carmen allo Sferisterio di Macerata

 

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“Io sono consigliere dell’ambasciata della Polonia”, Anna Kurdziel (a sinistra). “Sono l’ambasciatrice della Polonia, questa è la prima volta che vengo all’Opera in Italia, ma non la prima volta che vengo a Macerata. Infatti vengo spesso qui perché durante la guerra questa regione fu liberata dall’esercito polacco guidato da mio padre, il generale Anders”, Anna Maria Anders (a destra) alla prima di Carmen allo Sferisterio di Macerata

 

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“Nella vita ho fatto il falegname. Nel ’73 mi sono tagliato un dito sul lavoro, ma sono stato fortunato perché per 50 anni ho fatto il mestiere che mi piaceva fare. Ero un artigiano, all’epoca non era come oggi con i computer” Cesare Plebani ad Apiro

 

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“Sono titolare di due oleifici, è un’attività che già faceva mio padre e quindi io ho continuato la tradizione. Di questo mestiere mi piace molto il contatto con la natura e vedere il prodotto finito dopo tanto lavoro. Nella vita mi sarebbe piaciuto fare la cantante, è una passione che ho sempre avuto ma che non ho mai potuto coltivare più di tanto perché prima mio padre non voleva pensando che non fosse un’attività valida. Ora canto a tempo perso”, Elisabetta Silenzi ad Apiro

 

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“Faccio il mugnaio da 30 anni, iniziò il mio bisnonno e ora ci sono io. Mi piace molto come lavoro perché mi dà una grande soddisfazione dare da mangiare alla gente. Si tratta di materia prima, non di ferro, se si ferma l’industria molitoria, c’è poco cibo in giro”, Silvio Marzi ad Apiro

 

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“Sono il titolare di un minimarket qui ad Apiro, lo gestisco da 55 anni, prima era dei miei genitori. Dopo il terremoto il paese si è un po’ svuotato, è pieno di cantieri, però piano piano si sta tornando alla normalità. Fin da ragazzino mi piace pescare perché qui ci sono tanti fiumi e torrenti”, Antonio Scuppa ad Apiro

 

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“Io prima facevo il muratore, mi piaceva come lavoro ed è stata la mia unica passione nella vita. Quando c’è stato il terremoto sono stato fortunato perché casa mia, che mi sono costruito da solo, non è stata danneggiata per niente, neanche una crepa”, Dario Catena (a sinistra) ad Apiro. “Io ho lavorato fino a 30 anni in un mulino, poi ho fatto l’autista di camion a Fabriano. Tra i due lavori mi è piaciuto di più fare l’autista. Non ho avuto tempo per dedicarmi a qualche passione perché lavoravo giorno e notte. Qui ad Apiro si sta bene d’estate perché c’è un po’ d’aria, ma in generale c’è poco da fare qui”, Dario Agnetti (a destra) ad Apiro

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