Guido Castelli
di Monia Orazi
Promessa mantenuta: è stata definitivamente approvata dalla cabina di coordinamento sisma l’ordinanza speciale per Camerino che renderà il centro storico della città ducale un unico grande cantiere da 163mila metri quadrati, il più grande delle Marche, il secondo più grande del cratere sismico. Sta tutta nei numeri ribaditi dal commissario alla ricostruzione Guido Castelli la devastazione subita dalla città ducale: in centro storico si salvano solo 41 edifici che restano agibili sul totale di 371, i danni da terremoto ammontano a un miliardo e 200 milioni di euro, di cui 896 milioni per le case private.
Come annunciato nel corso di recente, l’ordinanza che stanzia circa sette milioni di euro tocca tutti i punti concordati tra commissario Castelli, amministrazione comunale ed Ufficio speciale ricostruzione Marche: il piano dettagliato di cantierizzazione del centro storico per evitare interferenze tra i vari cantieri in partenza, l’indagine archeologica e la demolizione dell’ex hotel Roma, l’interramento dell’elettrodotto di Vallicelle che permetterà a un centinaio di famiglie del più popoloso quartiere di Camerino di presentare i progetti di ricostruzione.
«Possiamo dire di avere dato una risposta concreta per superare la fase di stallo nella ricostruzione di Camerino, che ledeva tutta la comunità – dichiara il commissario Castelli – questa ordinanza è un provvedimento innovativo e coraggioso, nato dalla volontà di ascoltare quotidianamente i problemi concreti della ricostruzione che ha visto il presidente Acquaroli dare un contributo decisivo. Non possiamo più permetterci rallentamenti o incertezze nel restituire vitalità e dignità a uno dei punti di riferimento del nostro Appennino centrale. Camerino è stata concepita come un unico, grande, cantiere perché il suo centro rappresenta un valore che vogliamo far tornare a far pulsare».
Per evitare rischi di blocco o interferenze tra cantieri l’ordinanza indica nel Comune il coordinatore della ricostruzione del centro storico: sarà quindi l’amministrazione a costituire l’ufficio di coordinamento cantierizzazioni, composto da personale comunale e da eventuali esperti individuati dalla struttura commissariale e dall’Usr Marche. Il Comune potrà inoltre esercitare il potere sostitutivo nel caso di inerzia da parte dei privati. «Il centro storico sarà gestito come un unico grande cantiere, in modo da installare in modo ragionato i mezzi e le aree di stoccaggio. Questo comporterà la partenza a scaglioni delle varie aree, secondo un cronoprogramma a cura del Comune ma che in ogni caso non impedirà ai proprietari delle case di presentare il proprio progetto di ricostruzione», si legge nella nota di Castelli. Assegnati 3 milioni e 800mila euro per la demolizione e l’indagine archeologica relativa all’ex hotel Roma, sorto sulle antiche vestigia di un convento cinquecentesco e il finanziamento dell’interramento dell’elettrodotto Terna a Vallicelle, per cui ci vorranno circa due anni per vedere completata l’opera, ma nel frattempo i privati potranno presentare i progetti finora bloccati.
Altri provvedimenti assunti in cabina di coordinamento riguardano la soglia per l’affidamento diretto delle opere di ricostruzione pubblica, che sale da 140mila a 215mila euro, slitta al 18 agosto il termine entro il quale presentare i progetti per i soggetti attuatori della ricostruzione pubblica. Arriva un contributo maggiorato del 10 per cento per ricostruire gli edifici privati, presenti nelle aree dei comuni maggiormente colpiti, sia in zona rurale, sia in aree interessate da Psr o nei cantieri cosiddetti disagiati. Doppia ordinanza speciale per sbloccare la ricostruzione del quartiere Madonnetta a Pioraco, dove il Comune può acquistare e recuperare un edificio in rovina e a Macerata dove è stato dato il via libera all’accordo sottoscritto per sbloccare la ricostruzione delle palazzine tra via Pantaleoni e via Coniugi Zorli, dove attendono di rientrare 160 famiglie.
Nuova ordinanza per Camerino, 4 milioni in più di fondi «Così ricostruiremo il centro storico»
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