Nando Ottavi
di Francesca Marsili
Nel dibattito sulla gestione unificata del servizio idrico integrato all’interno dell’Aato 3 Macerata, attualmente in capo a sei diverse aziende a controllo pubblico e prossimo alla scadenza, dopo i vari sindaci coinvolti e i locali esponenti politici, intervengono Nando Ottavi, presidente della municipalizzata Assm, e il primo cittadino di Tolentino Mauro Sclavi.
«Viste le numerose dichiarazioni pubbliche a cui tuttavia non è ancora seguita una proposta concreta e qualificata – dice Ottavi – il timore è quello che tutto questo frastuono possa solo servire a perdere tempo con il rischio di arrivare alla scadenza dei termini stabiliti senza una decisione finale che premi la gestione in house». L’Aato 3 Macerata, nei prossimi mesi, dovrà infatti scegliere la forma di affidamento, e in assenza di una soluzione strutturata e condivisa per la società in house, dovrà necessariamente indire la gara pubblica per individuare il nuovo gestore unico che potrebbe finire in mano privata. «Tale malaugurata ipotesi – aggiunge Ottavi – sicuramente non potrà essere imputata né ad Assm, né all’Amministrazione del Comune di Tolentino che fino all’ultimo giorno utile continueranno a cercare le migliori soluzioni nella direzione di garantire e mantenere la gestione pubblica del servizio idrico integrato». Ottavi evidenzia che dalla sua elezione a presidente della municipalizzata, lo scorso 26 settembre, in collaborazione con il direttore generale Sandro Meschini, ha lavorato con grande impegno per trovare la soluzione tecnico-giuridica ottimale al fine di perseguire l’affidamento diretto ad un unico soggetto pubblico e scongiurare che il servizio, fino ad ora in mano pubblica, possa andare a gara e quindi in mano privata. «Tale attività – precisa Ottavi – è stata svolta a supporto dell’Amministrazione comunale quale proprietaria della maggioranza delle quote dell’azienda tolentinate, il cui sindaco Mauro Sclavi ha personalmente preso parte, con spirito propositivo e di collaborazione, a tutte le trattative intercorse tra i sindaci dei territori coinvolti».
Il sindaco Mauro Sclavi
A tal proposito Sclavi ribadisce quanto già dichiarato nell’ultimo Consiglio comunale: «Auspico di essere messo nella condizione di fare scelte coerenti per gli interessi di tutti i cittadini. Per fare questo servono due cose fondamentali – precisa -. La prima è quella di poter valutare e scegliere, con l’ausilio dei consulenti incaricati, il modello societario da adottare, quello più funzionale a tutelare l’acqua pubblica senza pregiudicare le società esistenti. La seconda: di lavorare per il raggiungimento di un’ampia condivisione tra tutti i sindaci, superando le diverse sensibilità politiche al fine di raggiungere l’obiettivo comune». Il primo cittadino evidenzia inoltre: «E’ fondamentale tenere conto del risultato della consultazione referendaria del 2011 in cui il popolo sovrano si espresse per una gestione pubblica dei servizi essenziali come l’acqua. Su questo tema è anche bene ricordare la risoluzione Onu del 28 luglio 2010 che dichiara il diritto all’acqua un diritto umano universale e fondamentale e non un privilegio». Quanto svolto nei mesi scorsi continuerà quindi a rappresentare il principale obiettivo della governance di Assm e del Comune di Tolentino per il raggiungimento del risultato di una società pubblica.
Il gestore unico del servizio idrico è necessario in quanto richiesto dall’attuale normativa di settore che non guarda di buon occhio la frammentata gestione dell’Ambito territoriale ottimale di Macerata, al cui interno ad oggi convivono realtà aziendali, situazioni territoriali ed infrastrutturali del tutto differenti. «E’ palese la difficoltà, dopo tanti anni, di porre mano ad un progetto comune – prosegue Ottavi – , ma è altrettanto necessario un approccio pragmatico per il bene delle nostre realtà industriali, per il livello occupazionale e per la realizzazione di ambiziosi quanto necessari progetti infrastrutturali». Ottavi chiarisce le motivazioni del suo impegno che vanno oltre la carica di amministratore. «Come presidente di Assm sono interessato a confermare il ruolo della multiservizi, valorizzare le professionalità presenti e la qualità dei servizi erogati. Come cittadino di questo territorio – aggiunge – credo fermamente sia di fondamentale importanza mantenere la gestione pubblica dell’acqua, sia per i benefici che ne traggono le comunità coinvolte, sia per il livello occupazionale e per l’indotto industriale che ne deriva. Per arrivare alla costituzione di un nuovo soggetto che possa avere i requisiti necessari per l’affidamento diretto del servizio idrico non servono annunci o polemiche – chiosa Ottavi -, ma piani industriali economici e finanziari credibili che diano economie di scala, con conseguente riduzione dei costi e forniscano le necessarie garanzie di continuità».
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Io non credo che rischiamo di perdere la gestione pubblica dell’acqua. Quella già l’abbiamo persa quando i sindaci hanno smesso di gestire in proprio tutto ciò che serve alle loro comunità acqua compresa.
L’acqua: è un elemento naturale e fondamentale per ogni forma di vita. Non ha padroni e non si può vendere e né comprare. E’ assurdo che la nostra becera politica ci costruisca una bolletta a pagamento quando la materia prima non la paga e la costruzione e manutenzione di acquedotti, depuratori e fognature le paghiamo tutti i giorni con le nostre imposte sul reddito da lavoro.
Siccome il fatto non riguarda solo la provincia di Macerata: la domanda è d’obbligo per tutti i circa ottomila sindaci d’Italia. Ci dicano: se dobbiamo mantenere il carrozzone politico parassitario dei partiti, di cui abbiamo piene le istituzioni, o pagare la materia prima solo dove esiste un costo senza altre voci già pagate, o che non hanno alcun senso logico, o l’IVA incostituzionale per chi le imposte sul reddito Da lavoro le paga tutte.