«Servizio idrico, immobilismo inaccettabile:
così il rischio è che finisca ai privati»

L'INTERVENTO di Sandro Bisonni e Serena Cavalletti di Europa Verde e Sinistra Italiana dopo l'assemblea dell'Aato in cui non si è arrivati a nessuna decisione

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Sandro Bisonni e Serena Cavalletti

«Lo abbiamo purtroppo constatato aspramente nella pessima gestione dei rifiuti dove litigi, incapacità decisionale e campanilismi della classe politica di governo hanno portato a una situazione di stallo nella scelta del sito per la discarica provinciale con la conseguenza che trascorsi inutilmente vari anni, i cittadini si troveranno a pagare di più vista la proroga della discarica di Cingoli e il conferimento fuori provincia. Stessa identica situazione per la gestione dell’acqua dove questo immobilismo concretizzatosi nella recente assemblea dell’Aato, ci sta portando di gran lega verso la privatizzazione di questo bene comune». Sono le parole di Sandro Bisonni e Serena Cavalletti di Europa Verde e Sinistra Italiana che intervengono quindi sulla questione che riguarda la gestione del servizio idrico in provincia, dopo l’assemblea dei sindaci che non è arrivata una decisione condivisa.

«E’ noto, infatti, che se a breve i sindaci della provincia non troveranno un accordo si dovrà obbligatoriamente redigere una gara per l’affidamento del servizio idrico con il conseguente e concretissimo pericolo di cessione a una società privata – aggiungono –  Europa Verde e Sinistra italiana fanno fronte comune su questo tema e si dichiarano indignati ribadendo con tutta la loro forza che il servizio idrico deve rimanere a gestione pubblica, conservare una relazione di prossimità con la cittadinanza e uno stretto controllo di qualità. Qualcuno sta scherzando con il fuoco, anzi con l’acqua e viene da chiedersi se sia solo incapacità o precisa volontà di rallentare i processi decisionali per cedere asset strategici ai privati. Se qualcuno pensa di svendere la nostra provincia, si sta sbagliando, i servizi essenziali devono rimanere pubblici, per evitare che i legittimi profitti dei privati si ripercuotano sulle tasche dei cittadini».

 

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