«Servizio idrico, è la destra ad essere divisa:
Parcaroli ha già sconfessato i partiti.
Noi uniti per la gestione pubblica»

IL SEGRETARIO provinciale del Pd Angelo Sciapichetti interviene sulla gestione dell'acqua e sullo stallo che si è creato nell'Aato3 dopo le accuse arrivate da FdI. «Sono loro ad avere la maggioranza nell'assemblea. Se non troveranno una soluzione entro breve l’inevitabile conseguenza sarà mettere a gara il servizio aprendo di fatto la porta ai privati»

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Angelo Sciapichetti, segretario provinciale del Pd

«A giugno 2025 scadono le attuali concessioni per la gestione del servizio idrico integrato nell’Aato 3 di Macerata e da più di un lustro si discute della forma societaria per il nuovo affidamento, ma ancora oggi la soluzione appare lontanissima. I sindaci rappresentanti dei partiti di destra sono in netta maggioranza nell’assemblea dell’Aato 3, l’organo deputato ad approvare l’affidamento del servizio idrico integrato ma le divisioni tra loro sono evidenti e non riescono a trovare una quadra interna e la soluzione tarda ad arrivare. In compenso però hanno il coraggio di chiedere al Pd di chiarire la sua posizione. Se non fosse un dramma ci sarebbe da ridere». Inizia così la replica del segretario provinciale dem Angelo Sciapichetti a FdI, che nei giorni scorsi era intervenuta sul tema della gestione del servizio idrico imputando al Pd mancanza di unità e idee confuse.

«Non c’è da meravigliarsi – ribatte Sciapichetti – la destra come sempre cerca di scaricare le sue evidenti responsabilità sul Pd ma i fatti parlano da soli. Da anni, con una netta maggioranza di sindaci di destra non si è praticamente fatto nulla sulla tematica. E per più di 12 mesi (da ottobre 2021 a dicembre 2022) i sindaci di destra non sono nemmeno riusciti a nominare il nuovo presidente dell’Aato 3 che peraltro è stato eletto solo al secondo tentativo, dopo un clamoroso “flop” alla prima seduta utile. Le loro divisioni sono emerse con ancor maggior evidenza recentemente, quando il giorno dopo il comunicato stampa a firma congiunta FdI, Forza Italia e Lega nel quale si comunicava la decisione circa la forma del nuovo gestore (società consortile di primo livello), il sindaco del capoluogo e presidente della Provincia sconfessava pubblicamente tale decisione, tornando di fatto al punto di partenza».

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Massimo Belvederesi coordinatore provinciale di FdI

«Per lunedì – spiega il segretario dem – è stata convocata la direzione provinciale per fare il punto della situazione anche alla luce dei recenti rinvii e nulla di fatto, ma stia serena la destra: partito, sindaci e amministratori del Pd sono uniti e hanno le idee ben chiare sul fatto che il sistema idrico debba rimanere in mano pubblica e auspicano che si ponga in essere nel più breve tempo possibile, le basi per un affidamento “in house providing” del servizio idrico integrato ad una società pubblica, unitaria sul territorio e che soprattutto dimostri piena operatività gestionale. La sensazione invece è che i sindaci di destra stiano maldestramente tentando di creare l’ennesima scatola vuota per dimostrare una gestione unica che non esiste. Insomma: cambiare tutto per non cambiare nulla».

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Sandro Parcaroli, presidente della Provincia

«La frammentarietà delle gestioni nel maceratese – ricorda ancora Sciapichetti – ha prodotto ad oggi tariffe più alte della media, servizi non sempre efficienti e soprattutto la perdita di decine di milioni di euro di finanziamenti comunitari che sarebbero stati fondamentali ed essenziali per ammodernare le opere e gli impianti, i quali in molti casi sono vetusti (basti ricordare le reti colabrodo del Comune di Civitanova dove quasi la metà dell’acqua immessa nelle tubature viene dispersa nel terreno). Solo con un gestore unico provinciale pienamente operativo è possibile attuare le necessarie economie di scala e di scopo che possano garantire un servizio efficiente e con costi ridotti per la collettività. Stanno giocando col fuoco. La regolazione vigente prevede che entro 18 mesi dalla scadenza degli affidamenti (quindi entro la fine di quest’anno) l’Aato 3 Macerata sia tenuto ad avviare le necessarie procedure per il subentro del gestore unico. Ciò non rappresenta un’eventuale ed ipotetica opzione bensì un preciso obbligo normativo. Se il presidente Gentilucci ed i sodali sindaci di destra non troveranno una soluzione entro breve – conclude – l’inevitabile conseguenza sarà mettere a gara il servizio aprendo di fatto la porta ai privati e a quel punto il danno sarà irrimediabile e i cittadini ne pagheranno le conseguenze».

 

 

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