FdI sul nodo del servizio idrico:
«Noi siamo per la gestione pubblica,
il Pd chiarisca la sua posizione»

ACQUA - Il direttivo provinciale dei meloniani interviene dopo le recenti polemiche che sono seguite alla riunione dell'Aato 3: «Sarebbe fondamentale che il centrosinistra, ormai spaccato tra eccessi di protagonismo dia una risposta univoca sul tema»

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Massimo Belvederesi, coordinatore provinciale di FdI

«Come sempre dalla parte dei sindaci, dei cittadini e del territorio nel percorso che porterà alla costituzione di una società unica di gestione del ciclo idrico». Sono le parole del direttivo provinciale di FdI che ribadisce dunque la posizione già espressa dal centrodestra, affinché si arrivi nel più breve tempo possibile all’accordo in Ato3 sulla scelta del modello consortile di primo livello, con i sindaci garanti del mantenimento dell’acqua pubblica.

«C’è però chi evidentemente punta a creare confusione per far saltare il banco e consegnare l’acqua in mano ai privati – afferma il direttivo provinciale di FdI -, la nostra storia è fatta di coerenza e chiarezza, un modello comportamentale che ribadiamo oggi anche alla luce delle voci discordanti provenienti da esponenti del centrosinistra che stanno soltanto ancora rimandando, in modo inconsapevole o peggio strumentale, un processo atteso da anni e che sta danneggiando le tasche dei cittadini e il futuro delle nuove generazioni».

«Se da un lato, infatti – continua FdI – il segretario provinciale del Pd Angelo Sciapichetti afferma di non aver mai avallato il modello consortile di secondo livello, che delegherebbe la gestione all’acqua alle società partecipate esistenti, dall’altro il sindaco di Montecassiano Leonardo Catena si schiera apertamente sui giornali (perché in assemblea invece tace) proprio per questa soluzione. Non solo, non contento, sbeffeggia pure il confronto democratico tra le parti quasi a voler zittire “i sindaci della montagna”, in disaccordo con lui e in quanto “minoranza” quindi, a suo dire, non meritevoli di libera espressione».

«Sarebbe opportuno che su questo punto i presidenti delle Unioni montane che ancora non lo hanno fatto si facessero sentire – conclude FdI -, così da non far alimentare le idee di qualche malpensante sul tacere per accordi presi sottobanco, magari attratti da qualche sirena treiese od osimana, contro il proprio territorio d’appartenenza. Così come sarebbe fondamentale che il centrosinistra, ormai spaccato tra eccessi di protagonismo dia una risposta univoca sul tema: aspettiamo, perciò, da Sciapichetti una chiara presa di posizione del Pd sul modello “dei sindaci”».

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