Loris Tartuferi, fondatore di Banca Macerata
Desertificazione bancaria, un problema sentito in provincia e nelle Marche, in molti comuni non ci sono sportelli. Loris Tartuferi, fondatore di Banca Macerata di cui è anche presidente onorario, è pronto ad accrescere la presenza dell’istituto ma per falra, dice, è necessario il contributo delle forze economiche locali.
«Negli ultimi dieci-quindici anni il sistema bancario locale ha subito una profonda trasformazione provocata da un lato dal fallimento di alcune banche e, dall’altro lato, dalle continue modifiche e riforme che si sono succedute – spiega Tartuferi a Cronache Maceratesi -. Ai suddetti fatti negli ultimi tempi da parte di banche nazionali si sta inoltre aggiungendo l’abbandono di diversi presidi territoriali con la conseguenza che molti luoghi restano addirittura scoperti del servizio. L’opinione pubblica, a seguito di diverse denunce in merito esposte da più parti, sta forse prendendo soltanto ora conoscenza e, c’è da augurarsi, anche consapevolezza, della grande difficoltà che di conseguenza sta vivendo il sistema bancario locale e quindi la nostra economia». Per coloro che non hanno la benché minima conoscenza delle rigidissime e vincolanti regole che governano l’attività delle Banche, è necessario conoscere almeno quella fondamentale di tali regole: le banche, detto in maniera molto semplice, possono erogare prestiti e crediti alla propria clientela soltanto in misura non superiore a determinati rapporti proporzionali di tali sostegni rispetto all’entità del proprio patrimonio.
Banca Macerata, con le sue molte centinaia di Azionisti, ha preso il via da diciassette anni non ancora compiuti e, in rapporto alla sua dimensione, ha già fatto da sola e sta tuttora facendo del suo meglio per alleviare la situazione sopra esposta. In questo breve periodo ha infatti già occupato un ruolo di rilievo, quasi paragonabile a quello di altre banche territoriali che però vantano un’esistenza di molti decenni se non di quasi un secolo e mezzo; è anche riuscita a restituire già da tempo il servizio bancario a Serrapetrona ed a Fiuminata, comuni abbandonati da istituti nazionali, sta per insediarsi in altri comuni disagiati come Sarnano e Gualdo, e sta ricevendo da più parti richieste di nuovi insediamenti in altri luoghi della provincia. Per l’accoglimento delle richieste che le pervengono il problema basilare è legato all’entità del proprio patrimonio, purtroppo già sostanzialmente impiegato nelle attività in corso per cui, con i propri mezzi soltanto, che potrebbero essere incrementati unicamente con gli utili annuali non distribuiti, Banca Macerata impiegherebbe tempi molto lunghi.
In relazione a ciò occorre osservare che, nonostante i tangibili risultati già conseguiti, unitamente a tutti gli altri benefici già distribuiti sul territorio come pubblicamente noto, coloro che potrebbero contribuire ad aumentare velocemente la dimensione e mettere con sostegni aggiuntivi la banca in condizione di meglio soddisfare le esigenze della comunità, cioè le forze economiche locali, sembrano invece essere purtroppo disinteressate all’evidente problema».
Un equo equilibrio tra costi e benefici?
Magari un bancomat a Colleverde
Magari recanati/porto recanati
Pian pianino, speriamo che si riesca a ricostruire la banca del territorio che ci è stata rubata.
Magari fanno riaprire la strada per Macerata ...
Una bella realtà al posto della defunta Carima
Sarnano e Guado .....
si era sentito parlare di un bancomat nell'edificio comunale di viale Indipendenza a Macerata, di fronte all'ufficio postale. Certamente invoglierebbe i residenti locali a servirsi in toto di Banca Macerata. Con l'occasione, ancora una volta i complimenti a Loris Tartuferi per l'intuizione che ebbe e dalla quale nacque Banca Macerata.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
“Piccolo” è bello, e utile per i “piccoli”.