Giorgio Palombini
Chiusura degli sportelli bancari nei piccoli centri, «questione spinosa, ma così di fatto si impoverisce il territorio, le famiglie e il tessuto economico». Così Giorgio Palombini presidente del Banco Marchigiano, che interviene nel dibattito sulla chiusura degli avamposti bancari nei piccoli centri della provincia e della regione Marche. L’allarme era stato lanciato dalla Cisl che aveva sottolineato come già un quarto dei marchigiani è senza sportello e ulteriori chiusure sono previste nel 2023 e porteranno al 50% i comuni senza uno sportello bancario.
Sandro Palombini ribadisce con forza quella che, invece, è la caratteristica identitaria dell’istituto di credito con sede a Civitanova: «Per nostra stessa natura e vocazione siamo profondamente radicati, oltre che nelle realtà di maggiori dimensioni, anche nei centri minori in cui continueremo ad essere orgogliosamente presenti: Civitanova alta così come il centro storico di Montecosaro o quello di Monte San Giusto. Tutti centri piccoli ma perfettamente in linea con la mission del Banco, in quanto realtà del credito cooperativo a carattere mutualistico».
Pochi giorni fa una mozione di alcuni consiglieri regionali hanno impegnato il presidente Francesco Acquaroli e la giunta regionale a porre in atto tutte le azioni utili ad evitare la chiusura di sportelli bancari (oltre che postali ed erogatori di altri servizi) nei piccoli centri. «Non meno importante – conclude Palombini – il recentissimo accordo che abbiamo siglato con l’ente nazionale per il microcredito. Una convenzione con cui, anche attraverso lo sportello che l’Enm ha aperto a Belforte del Chienti, appunto un piccolo borgo nell’alto maceratese, forniamo un ulteriore supporto alle piccole imprese marchigiane, sia come tutoraggio, nei casi di aziende in fase di start up, di sviluppo e di consolidamento, sia come supporto nell’erogazione del credito».
le persone non è che possono andare da un paese all'altro per la banca
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Purtroppo è il trend di qualunque banca: massima concentrazione, massimizzazione dei profitti.
Ora tutti preoccupati, ma anni addietro quando Serrapetrona fu uno dei primi comuni a perdere la banca, dove eravate? Vergogna.
Nonostante tutto e tutti, Serrapetrona ha la sua banca e il suo bancomat grazie al lavoro del Sindaco Silvia Pinzi è della banca di Macerata che ha voluto investire in questo territorio.