Documenti falsi e bilanci gonfiati per ottenere indebitamente finanziamenti garantiti dall’Unione europea. I soldi venivano poi reimpiegati in un percorso di “autoriciclaggio”. Nel mirino della Guardia di finanza è finito l’amministratore e socio unico di un’azienda dell’entroterra maceratese.
Due agenti della guardia di finanza
La truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea ammonta a 1.175.317 euro. L’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari come disposto dal gip del tribunale di Macerata, che ha anche disposto su richiesta della procura europea di Bologna un sequestro preventivo di 1.085.308 euro. Bloccati altri circa 700mila euro di fondi che rientravano nel Pnrr e che erano stati richiesti dalla stessa azienda. Le indagini sono partite in seguito ad accertamenti su aziende collegate alla principale ed operanti nel settore della vendita di pacchetti “all inclusive” per trapianti di capelli in Turchia.
Secondo quanto risultato dalle indagini condotte dalle Fiamme Gialle camerti nei confronti di due cittadini italiani e di una società riferibile ad uno di loro, l’azienda era beneficiaria di nove finanziamenti agevolati e garantiti per 1.175.317 di euro, indebitamente percepiti. In particolare dalle indagini è emerso che l’amministratore e socio unico della società, al fine di beneficiarne ha presentato agli enti erogatori documentazione falsa, tra cui bilanci di esercizio societari realizzati ad hoc senza il supporto di alcuna contabilità e riportanti poste di bilancio “gonfiate”. L’obiettivo era far risultare l’azienda in regola con i requisiti richiesti per il rilascio dei fondi. I finanziamenti indebitamente percepiti venivano poi reimpiegati in attività economico-finanziarie di altre società, sia italiane che estere, in parte anche a lui riconducibili. L’ammontare del denaro oggetto di autoriciclaggio è stato quantificato in oltre 1 milione di euro.
L’indagato ha poi indebitamente richiesto ulteriori aiuti pubblici alla Simest sia a carico bilancio nazionale che di quello comunitario (nell’ambito del programma temporaneo di investimento Next Generation Eu), a valere in parte sul Fondo per la promozione integrata ed in parte sulle disponibilità del Pnrr pari a 661.761 euro che non sono stati concessi per il tempestivo intervento della Finanza. E’ stata anche avviata una verifica fiscale nei confronti della società oggetto di indagini ed è risultato che aveva completamente evaso le tasse. Aveva infatti omesso la presentazione delle dichiarazioni dei redditi ed Iva per diverse annualità, nonché nei confronti di altre due società, risultate collegate alla prima, operanti nella vendita di pacchetti “all inclusive” per conto di una clinica di Istanbul attiva nel settore del trapianto e infoltimento dei capelli.
Gli accertamenti condotti dai militari della Tenenza di Camerino, su delega della procura europea di Bologna, hanno fatto emergere numerose ipotesi di truffa aggravata in danno dello Stato e dell’Unione Europea. I finanziamenti erano tutti garantiti da Cassa Depositi e Prestiti anche a valere sulle risorse dell’Unione Europea: 890mila euro di finanziamenti garantiti attraverso il Fondo per le piccole e medie imprese, 114.190 euro di contributi a fondo perduto erogati dalla Simest, società che sostiene la crescita delle imprese italiane all’estero e 171.127 euro di sovvenzioni attraverso il Fondo 394/81 sempre erogate da Simest.
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L’IMPRENDITORE Gianluca Pappalardo, tiene a sottolineare che la sua azienda non c’entra con l’indagine. Un intervento che ci ha chiesto di pubblicare nel timore che qualcuno possa pensare che sia la sua l’attività coinvolta. «La società Beauty Travel srl e l’amministratore unico della stessa, Gianluca Pappalardo, a tutela della propria immagine commerciale e della propria onorabilità personale, vogliono chiarire di essere completamente estranei ai fatti apparsi sulla cronaca locale relativi a presunte truffe ai danni dello Stato e della Comunità europea posti in essere da società svolgenti la medesima attività di vendita di pacchetti turistici per l’esecuzione di trapianti di capelli in presso cliniche in Turchia».
(Clicca qui sopra per ascoltare la notizia in podcast)
Mi domando......? Ma persone oneste, ci sono ancora al modo . ...?
poi a chi serve non glieli danno....apposta vanno bene le cose con tutti quelli che chiedono quello che non serve
sempre a farsi riconoscere.................
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La GdF non se ne poteva accorgere prima di arrivare a quel punto?