Oggetti sequestrati nel corso dell’indagine
di Gianluca Ginella
Operazione Rosa dei venti dei carabinieri, al via il processo al tribunale di Macerata, sono nove le persone sotto accusa, a vario titolo, per spaccio di droga. Una indagine, condotta dai militari della Compagnia di Camerino, che aveva preso il nome dal tatuaggio del principale indagato Dranoel Ndoja, 37 anni, albanese, residente a Castelraimondo. Episodi di spaccio che erano avvenuti nel corso di alcuni anni, tra il 2016 e il 2018. Tra le contestazioni mosse a Ndoja l’acquisto di 1,1 chili di marijuana e 6 grammi di cocaina.
Secondo l’accusa si sarebbe avvalso della collaborazione di Michal Radejovsky, 40, slovacco, perché non avendo la patente aveva bisogno di qualcuno che guidasse l’auto per il trasporto della droga acquistata da fornitori che sono rimasti sconosciuti. Questi fatti sarebbero avvenuti a Civitanova, Gagliole e altri luoghi della provincia, dal 21 al 29 luglio 2017. Sempre a Ndoja, in concorso con Riccardo Silvestri, 29, di Tolentino, viene contestato di essersi accordati, il 21 settembre 2017, con un’altra persona per ricevere cocaina, che gli era stata commissionata da due persone.
Ancora Ndoja, in concorso con Silvestri e Radejovsky, avrebbe detenuto marijuana dopo che il 37enne aveva ricevuto la richiesta di droga da parte di un’altra persona e aveva ordinato agli altri due di recuperare lo stupefacente e trasportarlo a Castelraimondo dove doveva essere consegnato. Questo il 23 settembre 2017. A Ndoja e al 40enne albanese Ermal Shahini viene contestato di avere procurato cocaina, almeno una dose, per un cliente. A Radejovsky e Silvestri viene contestato di aver ceduto hashish, marijuana, cocaina a plurimi clienti utilizzando Messenger, Telegram, Whatsapp.
L’avvocato Alessandro Marcolini
A Eduardo Politelli, 40 anni, di Napoli, viene contestato di aver ceduto una quantità imprecisata di cocaina il 21 settembre 2017 e il 14 ottobre 2017. A Roberto Bordolini, 57, di Tolentino, viene contestata, in concorso con Riccardo Silvestri, la cessione di cocaina (un grammo) ad un cliente. Maria Dina Giorgi, 45, di San Severino, Paolo Strada, 50 di Camerino, e Ndoja sono accusati di aver acquistato e detenuto droga: Ndoja avrebbe organizzato l’attività illecita contattando i fornitori e avrebbe raccolto dagli altri due le somme per l’acquisto dello stupefacente. Fatti che sarebbero avvenuti a Castelraimondo e altre località dal luglio 2016.
Roberto Tittini, 59 anni, di Camerino, è il nono imputato: avrebbe detenuto 45 grammi di hashish nella propria abitazione, nel settembre 2018, inoltre avrebbe ceduto a Nodja almeno una dose di marijuana, il 6 ottobre 2017 e nel settembre 2018 avrebbe detenuto in casa 227 grammi di marijuana e coltivato sul balcone una pianta di canapa (fatti che sarebbero avvenuti a Castelraimondo). Oggi il processo si è aperto davanti al giudice Francesca Preziosi che ha poi rinviato al 19 maggio prossimo per conferire l’incarico al perito che dovrà trascrivere le intercettazioni. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Alessandro Marcolini, Simone Santoro, Giovanni Fedeli, Elisa Gatti, Marina Bellabarba, Giorgo Salustri, Michela Romagnoli, Mauro Riccioni, Donatello Prete, Fernando Salvetti.
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