Operazione antidroga in 4 comuni:
tre arresti e due denunce

UN ANNO DI INDAGINI, sequestrati 4 chili tra hashish e marijuana e 50 grammi di cocaina. Il capo era un albanese, Dranoel Ndoja, finito in manette. Trenta consumatori di droga sono stati segnalati alla prefettura

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L'operazione

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di Monia Orazi

Tre persone in manette, due denunciati, oltre 30 persone segnalate nel corso di una attività d’indagine “Rosa dei venti” condotta dai carabinieri della Compagnia di Camerino che hanno operato sia nella città ducale che a Castelraimondo, Matelica, Tolentino, Porto Sant’Elpidio. Recuperati oltre 4 chili di droga. L’operazione, detta Rosa dei venti, si è conclusa nelle prime ore del mattino e si è svolta con il coordinamento del sostituto Claudio Rastrelli. Obiettivo stroncare un’attività di spaccio di droga in mano a diverse persone dell’entroterra maceratese. L’indagine prende il nome da un tatuaggio che il principale indagato, Dranoel Ndoja, 32 anni, albanese residente a Gagliole e domiciliato a Castelraimondo, si era fatto su una delle mani: appunto una rosa dei venti.

rosa-dei-venti2-650x362Le indagini si sono concluse con tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Macerata. così come hanno spiegato il capitano Roberto Cara (che comanda la Compagnia di Camerino e il colonnello Michele Roberti, comandante provinciale dei carabinieri, del luogotenente Renato Ventrone, comandante della stazione di Castelraimondo). Dodici le perquisizioni svolte nelle case degli altri indagati, ribattezzati dai militari operanti con i nomi dei venti, tutti appartenenti alla “rosa” delle persone investigate. L’indagine è partita nell’aprile 2017 e si è indirizzata su Ndoja e su di un altro uomo, L. M., ritenuti i principali attori dello spaccio a Castelraimondo, Matelica e Camerino. Alle prime attività di indagine di carattere tradizionale, ne sono seguite altre a luglio con intercettazioni e monitoraggio gps, che hanno consentito di definire un quadro indiziario su L. M. e Ndoja.

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Da sinistra: il capitano Roberto Cara con il colonnello Michele Roberti

Grazie a intercettazioni e pedinamenti i militari hanno ricostruito un’attività di spaccio di cui facevano parte anche altre persone. Se Ndoja era al centro dell’attività di spaccio, i carabinieri hanno anche accertato la capacità da parte degli indagati di utilizzare rodati canali di approvvigionamento della droga e quella di rimpiazzare i pusher quando questi venivano scoperti dalle forze dell’ordine. Le indagini sono andate avanti per circa un anno. Oltre 4 chili di marijuana e hashish sequestrati e circa 50 grammi di cocaina. Le indagini si sono allargate anche alla provincia di Fermo.

Nel corso delle perquisizioni svolte questa notte, sono finiti in manette Carlo Raimondi, trovato in possesso di circa 50 grammi di hashish e marijuana, Michal Radejovsky, slovacco, 35 anni, residente a Camerino, già noto alle forze dell’ordine, trovato con 50 grammi di marijuana. Inoltre sono state denunciate due persone: S. P., incensurato, trovato con 50 grammi di marijuana e hashish e T. R., che in casa aveva 192 semi di canapa, una pianta di marijuana e circa 5 grammi di hashish. 30 persone sono state segnalate quali assuntori di droga.

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