Nuova casa di riposo vicino al Santuario,
37 ex amministratori lanciano l’appello:
«Si faccia un referendum consultivo»

MOGLIANO - Lettera aperta bipartisan all'amministrazione Cesetti firmata anche da tre ex sindaci: «La scelta ha incontrato e sta incontrando diverse manifestazioni di dissenso. L'area su cui si vuol costruire è scolpita nella memoria della comunità. E' auspicabile che tutta la cittadinanza sia protagonista di una decisione storica»

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Il modellino della nuova casa di riposo realizzato dall’amministrazione comunale

Nuova casa di riposo nell’area verde del Santuario, scendono in campo 37 tra ex sindaci, assessori e consiglieri per chiedere all’amministrazione un referendum consultivo. E’ un appello bipartisan quello lanciato all’indirizzo del sindaco di Mogliano Cecilia Cesetti e della giunta.

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L’area dove dovrebbe sorgere la nuova casa di riposo

Ciò che chiedono i 37 ex amministratori è sostanzialmente un coinvolgimento diretto dei cittadini nella decisione, da qui la richiesta di un referendum. La principale accusa che viene rivolta all’amministrazione, infatti, è quella di essere andata avanti per la propria strada senza aver coinvolto minimamente la cittadinanza. Da tempo è nato un comitato che si sta battendo con sit-in, raccolte firme e appelli per chiedere all’amministrazione di rivedere la scelta. Così come da tempo l’opposizione sta cercando di mettere in luce quelli che sono gli aspetti negativi del progetto. Il principale motivo di dissenso è che realizzando la nuova casa di riposo vicino al santuario dei Sacramentini il paese verrebbe privato di un’area verde ritenuta fondamentale. Ma i tutti gli appelli a prendere in considerazione altre aree, finora sono caduti tutti nel vuoto.

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Il sindaco Cecilia Cesetti con assessori e consiglieri alla presentazione del progetto

«La scelta dell’amministrazione comunale di delocalizzazione la casa di riposo – scrivono nella lettera i 37 – ha incontrato e sta incontrando diverse manifestazioni di dissenso da una parte importante della cittadinanza. Ciò ha indotto noi ex amministratori ed ex consiglieri comunali, preoccupati per la mancanza di scelte condivise, ad una seria riflessione sulla vicenda, che intendiamo sottoporre e condividere con gli attuali amministratori e con l’intera cittadinanza. L’area su cui si vuol costruire è scolpita nella memoria storica di una comunità per essere stata concepita e plasmata con le offerte di lavoro, danaro e beni materiali da parte dei nostri padri a corredo del Santuario e a beneficio di tutta la comunità. L’area verde che si è conservata fino ad oggi è la viva rappresentazione di un’epoca in cui era forte il senso del bene comune rivolto alla crescita giovanile, sociale e religiosa dell’intera comunità. Pertanto, a nostro avviso, vale la pena interrogarsi ancora sul senso di una nuova lottizzazione che, seppure per un’opera meritoria, priverebbe di fatto e per sempre il nostro paese di uno spazio verde, legato al Santuario, unico ed insostituibile».

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Rendering della nuova casa di riposo di Mogliano

«Le alternative per l’eventuale costruzione ex novo della casa di riposo (zona ex Petroselli, area del Pino a Santa Vittoria e in zona Madonna della neve) erano già individuabili del piano regolatore del 2009 approvato con il concorso costruttivo di tutte le forze politiche allora presenti in Consiglio – aggiungono sempre nella lettera  – Oggi quelle alternative restano validissime e perfettamente praticabili laddove sia effettivamente dimostrata la fattibilità e la convenienza economica di costruire ex novo e l’impossibilità (tutt’altro che certa) di recuperare in sicurezza le strutture esistenti. L’impatto che questa scelta avrà per il futuro della nostra comunità e la mancata condivisione delle scelte, conseguenza dell’assenza di un dialogo costruttivo addebitabile a tutte le parti, impongono un ulteriore sforzo di riflessione, proprio per non far venir meno quel rapporto di fiducia che deve essere sempre presente tra l’amministrazione e la cittadinanza».

«Per scelte complesse che toccano molteplici interessi e sensibilità diverse, il comune di Mogliano, come previsto dalle norme, è dotato di uno Statuto che prevede la possibilità di indire un referendum consultivo, che seppur non vincolante, costituisce pur sempre uno dei più validi strumenti democratici e di partecipazione popolare. Sebbene l’attuazione del Referendum cittadino debba essere preceduta dall’adozione di un regolamento ad hoc, tale soluzione – concludono i 37 firmatari dell’appello – a nostro avviso è auspicabile in quanto sarebbe tutta la cittadinanza ad essere protagonista di una decisione storica pienamente legittimata e consolidata da un importante strumento democratico, immediato ed efficace».

Ecco tutti i 37  firmatari della lettera

Ex sindaci:
1 Luigi Giuli
2 Anna Luchetti
3 Silvano Ramadori

Ex tra consiglieri ed assessori
4 Fabrizio Ramadori
5 Aldo Matricardi
6 Andrea Fabiani
7 Lolita Paoletti
8 Massimo Candria
9 Aladino Paoletti
10 Gabriele Piccinini
11 Silvano Lombi
12 Alessandro Quarchioni
13 Diego Falconi
14 Artemio Morichetti
15 Loriana Ferretti
16 Geremia Castellani
17 Romano Kafel
18 Tonino Contigiani
19 Fabio Verdicchio
20 Mario Prosperi
21 Ersilia Garulli
22 Giuseppe Bordoni
23 Paolo Corradini
24 Claudio Ginobili
25 Federico Luchetti
26 Benedetto Meloni
27 Carlo Crotta
28 Monaldo Andreozzi
29 Giuliano Corradini
30 Tania Forti
31 Cinzia Candria
32 Sandro Nardi
33 Sauro Bellesi
34 Alberto Caponi
35 Walter Giuli
36 Giampiero Leoni
37 Giuseppe Ercoli

 

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