Lo striscione del Comitato tutela area verde santissimo crocifisso
L’amministrazione comunale di Mogliano presenta il progetto per la costruzione della nuova casa di riposo, il Comitato tutela area verde Santissimo crocifisso continua a manifestare la propria contrarietà. Alcuni cittadini, fedeli e simpatizzanti hanno esternato il dissenso con il “nuovo motto” scritto su uno striscione: “Giù le mani dal santuario”.
Il Comitato, presente all’incontro, evidenzia quelli che sono gli aspetti negativi. «Tale presentazione del progetto della nuova casa di riposo (con modellino plastico architettonico a corredo) si è limitato alla sola esposizione dell’opera senza chiarimenti e dibattito finale – spiega il presidente del comitato Luciano Falconi – In tale incontro il sindaco ha ribadito la volontà di edificare la costruzione nello spazio retrostante il santuario dichiarando che il comune è proprietario di fatto e di diritto del terreno, il comune intende acquisire anche l’area di proprietà del santuario, l’area verde, messa in risalto dal plastico presentato, in realtà è inesistente in quanto riservata alla costruzione del secondo lotto, come previsto dal piano regolatore modificato proprio a tale scopo (purtroppo, il sindaco, si è disinvoltamente “dimenticata” di informarne i cittadini)».
«Il santuario – continua – in virtù della donazione modale attuata, vanta il diritto di vedersi restituire spazi adeguati del terreno (area verde) che il comune ha ricevuto in donazione dai sacramentini. Questo importantissimo punto è stato ribadito anche dall’arcidiocesi di Fermo che, di fronte alle omissioni del Comune, è stata “costretta”, suo malgrado, a presentare formale diffida: il Comune pertanto ha l’obbligo giuridico e morale di riconoscerlo. Il comitato crede nell’importanza di un’opera pubblica come la casa di riposo, ma ancor più crede che il santuario con la sua area verde riqualificata rappresenti l’opera “sociale” più importante per il futuro di Mogliano, in particolare dei giovani. Giacché l’amministrazione comunale si comporta da padrone dispotico e nega i diritti sacrosanti della Chiesa, dei fedeli e dei cittadini noi diciamo semplicemente “Giù le mani dal santuario” ed auspichiamo che le forze politiche, sociali ed ecclesiali siano capaci di trovare una giusta sintesi che rispetti le regole per il bene ed i diritti di tutti».
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