Riapre la chiesa di San Giovanni (Foto)
«E’ bella come la basilica di San Pietro»
E Padre Matteo Ricci diventa venerabile

MACERATA - Taglio del nastro dopo 25 anni di chiusura, 14 mesi di lavori per un totale di 3,2 milioni. Il vescovo Marconi: «E’ stata un’esperienza unica, una sfida importante». Il sindaco Parcaroli: «Non è un restauro di destra o di sinistra, è di tutti insieme». Domani la consacrazione. Intanto il Papa ha firmato il decreto per il gesuita, che così si avvicina alla santificazione

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Il taglio del nastro per la riapertura della chiesa

di Mauro Giustozzi (foto Fabio Falcioni)

Torna a splendere dopo 25 anni dalla chiusura e 6 anni dopo le ferite lasciate dall’ultimo terremoto la Collegiata di San Giovanni che segna anche la riapertura di una grande chiesa nel centro di Macerata, luogo destinato a diventare il Duomo supplente visto che la cattedrale di San Giuliano è ancora inagibile.

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Il vescovo Nazzareno Marconi seguito dal prefetto Flavio Ferdani, dal governatore Francesco Acquaroli e dal sindaco Sandro Parcaroli

Una giornata importante non solo per la comunità cristiana e per la città intera ma anche per le Marche. Grandissima partecipazione di autorità, con la chicca di una telefonata giunta a metà cerimonia a don Gianluca Merlini in cui il cardinale Marcello Semeraro ha annunciato che Papa Francesco ha firmato il decreto di venerabilità di Padre Matteo Ricci, un passaggio che avvicina ancor più il gesuita maceratese alla santificazione, notizia che è stata accolta da un lungo applauso delle persone che hanno gremito San Giovanni.

SanGiovanni_FF-25-325x217Tantissime le autorità istituzionali, religiose e delle forze dell’ordine presenti: oltre al sindaco Sandro Parcaroli che ha tagliato il nastro assieme al vescovo Nazzareno Marconi, al prefetto Flavio Ferdani e al presidente della Regione, Francesco Acquaroli. C’erano anche il rettore di Unimc John McCourt, la presidente della Croce Rossa e della Fondazione Carima Rosaria Del Balzo, l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, i consiglieri regionali Anna Menghi e Romano Carancini, tutti i componenti della giunta comunale e numerosi consiglieri di maggioranza e minoranza maceratesi.

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Il vescovo Nazzareno Marconi

«Questa giornata segna l’arrivo di un lavoro lungo nella sua ristrutturazione ma è anche l’inizio di un lavoro altrettanto importante perché quando riapri una chiesa poi devi poi usarla –ha detto un emozionato vescovo Nazzareno Marconi– E’ stata un’esperienza unica, una sfida importante: perché riuscire ad avere un finanziamento europeo di primo livello per una realtà che è considerata un’opera d’arte di assoluto rilievo è stata una grande soddisfazione per la città. Abbiamo cercato di fare di tutto perché potesse realizzarsi ed oggi fatemelo dire è una grande giornata per i fedeli ma direi per tutti i maceratesi. Adesso possiamo incominciare a ritrovarci assieme a partire dalle feste di Natale per pregare in questa chiesa che finalmente restituisce a Macerata uno spazio ampio dove celebrare che fino adesso, dopo il terremoto, non avevamo più».

SanGiovanni_FF-7-325x217L’intervento è avvenuto grazie ad un accordo firmato tra la Regione Marche e la Diocesi di Macerata che ha destinato 3,2 milioni di euro del Por Fesr al recupero e alla riqualificazione della Collegiata di San Giovanni, danneggiata dal sisma del 2016. I fondi disponibili sono quelli aggiuntivi stanziati dall’Unione europea e dallo Stato dopo il terremoto, utilizzati per il ripristino e la valorizzazione di ‘edifici culturali con valore simbolico’. Ad effettuare la ristrutturazione è stato un raggruppamento di imprese formato dalla Edil 93 srl di Recanati, Eures Arte srl di Roma e dalla Eredi Paci Gerardo srl di Macerata i cui rappresentanti erano presenti oggi alla riapertura.

SanGiovanni_FF-16-325x217«Su questa struttura è stata effettuato un lavoro di messa in sicurezza con cerchiature in tutte le parti più fragili della chiesa –ha ricordato Luciano Stacchiotti della Eduil 93- e poi la parte della pavimentazione e dell’altare è stata una impegnativa ma bellissima ristrutturazione che tutti voi potete constatare. Oggi è emozionante vedere l’opera completata anche perché in 14 mesi fare un lavoro da 3 milioni e 200 mila euro è difficile, oserei direi quasi impossibile. Esserci riusciti non può che regalarci una grandissima soddisfazione». Sandro Parcaroli ha voluto esprimere tutta la gioia per questa giornata davvero storica per il capoluogo.

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Il sindaco Sandro Parcaroli

«Sono 14 mesi che ogni mattina passo qui davanti e parlo con l’impresa sullo stato dei lavori. –ha detto il sindaco- Ho visto nascere questo cantiere e devo dire che da un lato sono felice dall’altro quasi mi spiace che siano conclusi i lavori, perché vedere ogni giorno come progrediva la ristrutturazione era entusiasmante. Preferivo vedere il restauro completato, però devo ammettere di essere entrato per due volte a San Giovanni coi lavori in corso. Viene restituito a Macerata anche un monumento d’arte altissimo ma anche alla comunità cristiana ed è una cosa bellissima, una autentica basilica che oso paragonare a quella di San Pietro per la sua bellezza. La chiesa si trova in una posizione ottimale in questa splendida piazza che pure presto avrà un suo restyling, un luogo centrale della città. Fu costruita dall’architetto Rosati con l’idea di posizionarla al centro della comunità, una chiesa che contiene delle opere d’arte restaurate che andare alla messa e concentrarsi sulla cerimonia all’inizio sarà difficile per la tanta bellezza che contiene. Questo restauro è partito dalla vecchia amministrazione regionale e comunale questo va detto e noi abbiamo proseguito in questa opera portandola a compimenti. Non è un restauro di destra o di sinistra, è di tutti insieme».

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Il governatore Francesco Acquaroli

Grande apprezzamento per la rapidità dell’intervento e soprattutto per la qualità finale del restauro è stata espressa anche dal presidente della Regione Marche che non è voluto mancare all’inaugurazione della Collegiata di San Giovanni. «E’ un luogo simbolico di Macerata, della provincia ma importante per tutta la regione –ha detto Francesco Acquaroli- si tratta di un restauro magnifico e si restituisce alla nostra comunità una chiesa che rappresenta la storia anche perché da questa cattedrale è partito Padre Matteo Ricci per andare in Cina quindi un luogo particolarmente importante per la comunità marchigiana. Credo che sia un’opportunità per riscoprire ulteriormente la figura di Matteo Ricci in una data particolarmente significativa come abbiamo avuto modo di ascoltare poco fa. Un’opera di restauro concretizzatasi in poco tempo che conferma come quando le istituzioni sono messe in condizioni di lavorare nella filiera e con la serietà degli operatori si possono ottenere in tempi brevi risultati come questo. Chi avrà modo di vistare la chiesa vedrà un’opera recuperata e restituita alla luce come era nel 1600 e sembra di trovarsi dentro lo splendore di quell’epoca. Ci fa anche capire la grandezza della storia da cui veniamo perché opere come questa oggi sono difficilmente immaginabili».

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Il rettore John McCourt

Domani altra giornata importante per San Giovanni in quanto ci sarà la riconsacrazione a chiesa dove si tornerà a celebrare la santa messa e le altre funzioni religiosi. Appuntamento alle 15,30 davanti la basilica della Misericordia in piazza Strambi da cui partirà la processione che farà tappa in piazza della Libertà dove ad attendere i fedeli ci saranno la autorità comunali e risuoneranno le campane di piazza per la prima volta dopo 35 anni suonate a mano e successivamente, intorno alle 16, ci sarà la prima messa nella rinnovata Collegiata di San Giovanni.

 

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Il vescovo Nazzareno Marconi con Fabio Pistarelli e il consigliere regionale Romano Carancini

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Il presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani

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Rosaria Del Balzo Ruiti e Sandro Parcaroli

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Francesco Acquaroli

 

 



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