Interrogazione non accettata sull’Assm
Luconi: «Scelta fuori luogo»
Massi: «Niente di urgente»

TOLENTINO - Botta e risposta tra la consigliera di minoranza e il presidente del Consiglio sulla mancata discussione del documento inerente il caso della municipalizzata
- caricamento letture
luconi-silvia-1-325x217

Silvia Luconi

 

di Francesca Marsili

«Questa storia di non voler parlare della grave questione o di parlarne in assenza di contraddittorio inizia ad essere fuori luogo». Con queste parole la consigliera di minoranza Silvia Luconi affonda su quanto avvenuto ieri pomeriggio in Consiglio comunale dopo che il presidente del Consiglio Alessandro Massi ha deciso di non accettare la sua interrogazione sulle dimissioni del dottor Stefano Servili a presidente dell’Assm, ma di ammettere solo quella a firma Pd e Civico22 (leggi l’articolo). Una decisione che l’ex candidata sindaca non ha affatto gradito e torna sulla questione. «Il presidente ha deciso di ammettere solo quella del centrosinistra continuando così le fusa tra una maggioranza e una parte di opposizione che opposizione non sembra – chiosa – Le motivazioni? Il sindaco non aveva avuto il tempo di preparare la risposta; il segretario comunale era a Morrovalle e probabilmente non hanno individuato nessun altro in grado di aiutarli. E ce ne sarebbero stati. Non hanno voluto – incalza – . Aggiungo anche che alla nostra richiesta fatta dal collegio dei revisori, al responsabile della prevenzione, corruzione e trasparenza e all’organismo di vigilanza non c’è stata risposta o meglio si è dichiarato che visto che la questione si era risolta con le dimissioni del presidente Servili, non aveva senso consegnare gli atti che chiedevamo. Bene – prosegue – ci costringono quindi ad usare i mezzi pubblici e politici che abbiamo a disposizione. Stiamo attendendo la risposta dell’accesso agli atti fatto al segretario comunale con il quale chiediamo documentazioni e date precise».

alessandro-massi

Alessandro Massi

Luconi ripercorre quanto avvenuto nell’assise di ieri: «All’interrogazione non hanno risposto e mi sono sentita anche dire “quante volte voi lo avete fatto?”. In più, dopo aver deciso di rimanere in aula, da sola perché i miei colleghi non si sono fatti umiliare oltre, ho chiesto di avere chiarimenti ulteriori e di discutere democraticamente della questione. La risposta è stata: “deve uscire il pubblico, devono uscire i giornalisti, si devono spegnere le telecamere”; salvandosi dietro al fatto che “il regolamento non prevede che lei parli dopo le dichiarazioni del sindaco e del presidente”. Ho parlato lo stesso, con il sindaco della mia città e con la sua maggioranza. Ho guardato negli occhi un assessore che diceva qualcosa come “evvai” quando non è stata ammessa l’interrogazione. Ho ascoltato anche commenti da parte di chi è in maggioranza e non si rende conto che ora è forza di governo ed è utile un basso profilo. Alla conclusione di questa mortificante pagina politica dico: questo è il nuovo e ne prendo atto».

Puntuale la risposta del presidente del Consiglio che nel controbattere entra nel dettaglio delle motivazioni che lo hanno spinto a non ammettere, come è nelle sue facoltà, l’interrogazione della consigliera Luconi. «Parto del presupposto che ho preso la decisione di non ammettere l’interrogazione urgente del centrodestra assumendomene la responsabilità -sottolinea – e chiarisco subito perché ho accettato l’una e non l’altra. Stiamo parlando di un argomento che chiaramente ha delle implicazioni notevoli sull’immagine e il buon funzionamento non solo del Comune, ma della stessa Assm e che era in gran parte già emerso sulla stampa».

Massi tiene a precisare quale è lo scopo ultimo dell’interrogazione: interrogare, appunto, l’amministrazione per fornire informazioni ai cittadini. «Essendo le dimissioni di Servili note dal 2 settembre, Pd assieme a Civico22 ha inviato interrogazione in data 6 settembre, il che, dato sono implicati Comune e Assm, ha reso possibile fornire spiegazioni su quanto successo. Quella della Luconi, dopo essere già uscita precedentemente sulla stampa, e sorvolo sulla correttezza – aggiunge – è arrivata alla mezzanotte dell’8, sebbene nei termini previsti. E’ evidente anche dalle parole della stessa – sostiene Massi – che il suo intento non era quello di fornire informazioni, ma solo un becero gioco politico che denota tutto il nervosismo e la frustrazione per la cocente sconfitta di giugno. Prova ne è che nella conferenza dei capigruppo la stessa ha palesemente detto di sapere che il segretario comunale era assente – incalza – ma sapeva anche che era mia la competenza per valutarne sia il contenuto sia l’urgenza».

«Premetto che il sindaco aveva già fatto conferenze stampa per chiarire i motivi delle dimissioni Servili. Leggendo i contenuti della sua interrogazione, ho ravvisato caratteri non urgenti che oltre a richiedere tempo nelle risposta perché coinvolgeva non solo il Comune, ma anche l’Assm e che necessitavano di tempo per rispondere e fornire informazioni ai cittadini. Mi chiedo che carattere di urgenza possa avere – si domanda Massi – chiedere i compensi dell’Assm, cosa di cui tra l’altro il sindaco non ha contezza, ma è una richiesta che può inoltrare alla municipalizzata in un secondo momento. Vediamo una Luconi – conclude il presidente – perseguire il peggiore populismo con argomentazioni risibili laddove l’Assm non è un ente politico ma agisce come un ente pubblico economico con un suo collegio. Lei chiedeva al sindaco di rispondere col solo intento di metterlo in difficoltà, e non di informare. La Luconi ha preteso di parlare in moneto in cui non poteva e in maniera arrogante; occorre che capisca che il tempo degli show in consiglio comunale è finito e in rispetto dei cittadini non intendo più che questo sia in preda alla anarchia e la prepotenza di qualcuno».

Tolentino, Consiglio infuocato su Assm. Massi non accetta interrogazione Luconi, Sclavi sul campus: «Prima pietra a fine 2023»

 



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page
-

Come butta?
Vedi tutti gli eventi


Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Matteo Zallocco Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X