Il consiglio comunale di ieri sera
di Francesca Marsili
Le dimissioni del dottor Stefano Servili da presidente della Assm, dopo la revoca del nullaosta da parte dell’Area Vasta 3 per conflitto di interesse, finiscono in Consiglio comunale e incendiano gli animi, soprattutto della consigliera di minoranza Silvia Luconi dopo che la sua interrogazione in merito non è stata accettata.
Stefano Servili
Due infatti le interrogazioni sulla medesima questione presentate dai gruppi di minoranza, ma mentre il presidente del Consiglio Alessandro Massi ha ammesso con carattere di urgenza quella promossa da Pd e Civico22, ha respinto quella della consigliera Silvia Luconi a nome di Tolentino nel Cuore e Fratelli d’Italia. Una mancata accettazione da parte del presidente che, dopo averne spiegato le motivazione e sottolineato: «me ne assumo la responsabilità, ma l’interrogazione richiedeva ulteriori approfondimenti da parte degli organi competenti dell’Assm», ha mandato su tutte le furie la Luconi che ha chiesto la parola, ma che da regolamento, dopo le dichiarazioni del presidente del Consiglio, non poteva essere concessa. Così l’assise è stata sospesa, spente le telecamere e fatta uscire la stampa e il pubblico per permettere alla consigliera di dibattere “in privato” con il sindaco e il presidente del Consiglio sulla questione. Toni accesissimi oltre la porta chiusa, durati circa cinque minuti.
Dopo le consuete comunicazioni fatte dal sindaco Mauro Sclavi in apertura in cui ha ripercorso le fasi che hanno portato Servili alle dimissioni (leggi l’articolo) infatti, il presidente del Consiglio ha preso la parola per chiarire il perché della scelta di non ammettere l’interrogazione del centrodestra. «Sono pervenute due interrogazioni urgenti, tutte e due sullo stesso tema: le dimissioni del dottor Servili da presidente dell’Assm. Quella a firma dei consiglieri Pd Luca Cesini e Civico 22 Massimo D’Este è arrivata in data 6 settembre. L’altra, a firma della Luconi, nella mezzanotte dell’8, entro i termini stabiliti e assolutamente legittima ma, nella conferenza dei capigruppo che è chiamata a confrontarsi – ha proseguito Massi – io, assumendomene personalmente la responsabilità, ho deciso di non ammetterla per un semplice motivo – ha spiegato entrando nel dettaglio -. Se si presenta un’interrogazione dove vengono chieste informazioni che riguardano non solo l’amministrazione comunale, ma anche un ente partecipato come l’Assm che ha una sua autonomia e dove il sindaco non è in grado di rispondere perché necessita di un approfondimento maggiore da parte degli organi competenti dell’ente, questa non avrebbe informato la cittadinanza esattamente come vuole lo strumento dell’interrogazione».
L’intervento di Silvia Luconi
Visibile l’irritazione della consigliera di minoranza che ha commentato: «Stiamo attendendo la risposta dell’accesso agli atti in cui chiediamo documentazioni e date precise sulle autorizzazioni dell’Asur e quando Servili ha accettato l’incario da presidente», tra l’altro, rimasta sola perché la collega di partito Silvia Tatò ha abbandonato l’aula mentre il consigliere di Fratelli d’Italia Francesco Pio Colosi ha scelto di non partecipare all’assise e di ritirare due sue interrogazioni.
Oltre alla questione delle dimissioni di Stefano Servili, la Luconi ha interrogato l’amministrazione anche sullo stato dell’arte del nuovo campus scolastico in zona Pace e la delocalizzazione dell’industria insalubre Saipa. In relazione al campus che ospiterà tutti gli istituti di secondo grado il primo cittadino ha risposto «a maggio, il finanziamento, per necessità di adeguare i prezzi è passato da 23,5 milioni di euro a 28. Il progetto in questo momento è nella mani dell’Erap che sta validando la variazione dei prezzi che per fine settembre dovrebbe essere conclusa. Successivamente tornerà per la verifica all’Usr e poi messo a gara europea che va dai sei mesi in su. È difficile fornire un cronoprogramma – ha dichiarato Sclavi – molto probabilmente, è ragionevole pensare che la pietra sarà posta alla fine del 2023. La struttura commissariale ci ha confidato che se tutto va bene e non ci sono ritardi, i lavori dureranno dai due ai cinque anni, con l’accortezza di realizzare un polo alla volta per permettere il riciclo dei ragazzi che piano piano abbandoneranno il capannone dell’ex Quadrilatero in cui sono ospitati».
Flavia Giombetti
Il sindaco ha chiarito anche sulla delocalizzazione della Saipa per la quale la precedente amministrazione aveva imbastito un’operazione che prevedeva un palazzetto dello sport da 2mila posti dove ora si trova l’azienda e l’abbattimento dell’attuale del palazzetto “Giulio Chierici” dove nell’area, una volta ceduta alla Saipa, si sarebbe realizzato un edificio commerciale e residenziale. «Non abbiamo intenzione di proseguire su questa operazione che è uno scambio con la realizzazione di un palazzetto da oltre 2mila posti non sostenibile per una realtà come la nostra e non vogliamo cedere il vecchio palazzetto per farne una palazzina. Inoltre – ha proseguito il primo cittadino – gli accordi fatti dalla precedente amministrazione con la Saipa sono nulli perché solo uno dei due proprietari ha firmato e l’immobile in questione è all’asta pignorato con una procedura del 2016. L’operazione è stata rigettata dalla struttura commissariale nell’ambito dei bandi per la rigenerazione urbana». A margine dell’assise l’assessore alla Ricostruzione Flavia Giombetti ha confermato la proroga al 15 ottobre della scadenza per la presentazione dell’istanza per continuare a mantenere il Cas o gli altri benefici abitativi emergenziali che dovrà essere inoltrata esclusivamente in via telematica all’indirizzo http://appsem.invitalia.it. Il comune di Tolentino, per fornire assistenza alla presentazione della domanda per coloro che ne hanno bisogno, ha messo a disposizione un ufficio dedicato al Palazzo Sangallo; servizio al quale si accede previo appuntamento telefonico allo 0733/901680.
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che bello quando la politica si basa su ruggini tra vecchie e nuove amministrazioni dove a discapito dei poveri cittadini si demoliscono progetti e si allungano tempi invece di essere superiori e pensare al bene comune
Sembra un regolamento di conti,chi ha votato non merita questo trattamento.