Il sindaco Mauro Sclavi durante la conferenza di oggi
di Francesca Marsili
Nominato il 28 luglio scorso, il dottor Stefano Servili ha rassegnato le proprie dimissioni da presidente del Consiglio di amministrazione dell’Assm. La notizia, come anticipato era nell’aria (leggi l’articolo), e a confermalo oggi è stato il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi che ha illustrato le motivazioni che hanno costretto Servili, dirigente medico chirurgo all’ospedale di Macerata a lasciare l’incarico. «Il 24 agosto, l’Asur, che doveva esprimersi in quanto dipendente, ha dato parere positivo alla carica di presidente; il giorno successivo, il 25, lo ha revocato perché ravvisava un conflitto di interesse. Con due avvocati abbiamo prodotto 22 pagine di memoria per poter spiegare le nostre motivazioni – ha spiegato Sclavi – ma questo avrebbe posto in empasse l’Assm non sappiamo per quanto tempo, così Servili ha preferito fare un passo indietro».
Roberto Lombardelli, vicepresidente di Assm, durante la conferenza
Una conferenza stampa indetta in tempi rapidissimi dove l’oramai ex presidente Assm era assente per motivi personali programmati da tempo; una doccia gelata per il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’azienda speciale servizi municipalizzati. Con una determina del 25 agosto l’Area Vasta 3 ha impresso nero su bianco che la carica a presidente del Cda per il dottor Servili, dirigente medico chirurgo all’ospedale provinciale, può “determinare un’incompatibilità o un conflitto di interesse” poiché l’Asur, di cui è dipendente a tempo indeterminato, ha una convenzione con l’Assm per le attività termali, di riabilitazione e medicina dello sport alle Terme di Santa Lucia.
Un diniego che non ha trovato d’accordo l’intero Cda dell’Assm presente alla conferenza stampa, «perché – ha continuato il sindaco di Tolentino – lo stesso Servili in data 3 agosto aveva ceduto le deleghe che riguardano le attività delle Terme di Santa Lucia al vicepresidente del Cda Roberto Lombardelli proprio per evitare qualsiasi tipo di problema».
Stefano Servili
«Il giorno dopo la revoca abbiamo subito preso provvedimenti e siamo andati a parlare con il direttore generale dell’Area Vasta 3 Daniela Corsi per avere delle delucidazioni – ha proseguito Sclavi – e da quel momento Servili non ha più firmato un documento. Abbiamo chiesto qualche giorno per produrre una memoria giuridica con l’avvocato Leonardo Archimi, specialista in diritto societario pubblico-privato e l’avvocato Paolo Campanati esperto in diritto del lavoro sanitario. Probabilmente, ma questo è un mio personale parere – ha sottolineato Scalvi – se fossimo andati davanti ad un giudice il dottor Servili avrebbe avuto ragione, che tale conflitto non esiste, ma il buonsenso ha prevalso, nessuno conosceva i tempi per avere un giudizio, cosi, d’accordo con il Cda si è dimesso».
Il sindaco ha precisato che Servili non ha mai perso un’ora di lavoro da quella che è la sua professione sanitaria al nosocomio di Macerata né percepito alcun tipo di emolumento. «Il Consiglio di amministrazione dell’Assm è pienamente operativo con la guida di Lombardelli che ha il ruolo di vicepresidente» – ha concluso il sindaco. Alla domanda su chi prenderà il posto del medico dimissionario un secco «non sappiamo» da parte del sindaco, «abbiamo molto da fare in questo momento. Di sicuro con le dimissioni di Stefano perdiamo una persona valida che avrebbe potuto dare tanto. E’ ora che la politica, di questo, se ne renda conto». Alla conferenza stampa, oltre al sindaco Mauro Sclavi erano presenti i componenti del Cda: Monica Martarelli, Valeria Attili, Alfredo Birrozzi e Roberto Lombardelli.
Assm, incompatibilità dell’incarico: il neo presidente verso le dimissioni
A nome di tutti membri della lista ringraziamo il Dott. Servili per per il senso del dovere dimostrato e per il lavoro svolto fin qui. Siamo certi della bontà delle nostre scelte ma anziché anteporre un tornaconto personale si è preferito un percorso che non mettesse lASSM in stallo.
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Un esempio di grande responsabilità e buona politica.