Collevario ancora work in progress,
Cluentina: «Valutiamo di continuare
a giocare all’Helvia Recina»

LO SFOGO del presidente Marcolini: «Per fare 40mila euro di lavori ci possono volere sei mesi?». Nel frattempo, l'impianto di via dei Velini potrebbe finire nel "mirino" della Recanatese, capolista in serie D: in caso di promozione non si riuscirebbe ad adeguare in tempi utili il Tubaldi ai criteri minimi necessari per affrontare la serie superiore

- caricamento letture

 

Collevario_ImpiantiSportivi_FF-9-325x217

Il campo a Collevario

 

di Mauro Giustozzi

Cluentina ancora senza il suo campo sportivo e allora la società è pronta a continuare ad utilizzare l’Helvia Recina fino al termine della stagione giocando tutte le restanti partite del torneo di Promozione nello stadio di via dei Velini, anche quando sarà disponibile l’impianto di Collevario. La pazienza del club di Piediripa si è oramai esaurita, con i tanti rinvii a causa di lavori non particolarmente complicati ma di cui non si vede la fine nell’impianto di Collevario su cui mai finora la squadra allenata da Canesin ha potuto disputare una gara di Promozione. Sistemazione del campo sportivo che doveva essere fatta per settembre data di inizio del campionato, poi sembrava che a novembre si fosse finalmente giunti al completamento delle opere ed invece ancora un rinvio. Ad inizio 2022 la società biancorossa esterna tutto il suo disappunto per questa telenovela di cui non si vede la fine.

Schermata-2021-02-14-alle-16.16.34-325x223

Massimiliano Marcolini, presidente della Cluentina

«Mancano quindici metri di recinzione – afferma il presidente della Cluentina, Massimiliano Marcolini – per finire i lavori, a fine anno sono venuti degli operai del Comune che hanno piantato dei pali con dei cavi ma privi di recinzione ed è finita lì. La casetta che si vede all’ingresso dello spazio riservato al pubblico l’abbiamo montata noi, a nostre spese, un box-biglietteria che abbiamo allestito in una sola giornata di lavoro e che utilizzeremo in occasione delle partite. Tutto questo è avvenuto, peraltro, in un periodo in cui il campionato di Promozione è stato sospeso per via del covid, con le partite che slittano di due settimane, altrimenti non avremmo potuto comunque utilizzare il campo sportivo. A questo punto stiamo valutando con la società di continuare a giocare all’Helvia Recina perché è una questione di principio. Per fare 40mila euro di lavori ci possono volere sei mesi? Io non credo, anche perché la ricarica del campo in sintetico era stata fatta già ad inizio ottobre mentre queste opere riservate allo spazio destinato al pubblico non finiscono mai». Il Comune di Macerata ha ribadito poche settimane fa che si è in attesa dell’omologa della Figc per poter utilizzare l’impianto, documentazione inviata lo scorso 27 dicembre a Roma. Uno stallo che però non viene più sopportato dalla Cluentina che tornerà a giocare il prossimo 23 gennaio contro il Castignano in casa: ma ancora all’Helvia Recina o finalmente a Collevario?

campo-stadio-helvia-recina_foto-LB-3-400x267

Lo stadio Helvia Recina di Macerata

Per un campo sportivo in dirittura d’arrivo un altro che sarà profondamente ristrutturato, l’Helvia Recina, grazie al bando nazionale sulla Rigenerazione Urbana vinto dal Comune che ha destinato 4 milioni di euro per l’impianto di via dei Velini che sarà adeguato per ospitare partite sino alla serie B. Questo l’annuncio di pochi giorni fa dato dall’amministrazione Parcaroli. Ma i numeri forniti non tornano, nel senso che cozzano con la normativa in vigore che riguarda i criteri infrastrutturali del campionato di serie B emanati dalla Figc che prevedono una capienza minima di 5500 sedute individuali contro le 4229 annunciate dal Comune. E’ vero che l’attuale Maceratese naviga in categorie anni luce distanti dalla cadetteria, torneo che la Rata in un sola stagione nella sua storia ha disputato, ma andando ad incidere così profondamente sul nuovo Helvia Recina non sarebbe male attenersi alle normative in vigore. La nota della Figc in merito agli stadi recita che «la capienza minima dello stadio deve essere di 5500 posti. Tutti i posti dello stadio, anche quelli eccedenti la capienza minima di 5500, devono essere dotati di sedute individuali conformi a quanto previsto dall’articolo 17.

Maceratese_Montecosaro_FF-13-325x217

La tribuna dell’Helvia Recina

Per gli stadi nei quali sono in corso interventi di ammodernamento, ristrutturazione, ampliamento, finalizzati a renderli conformi al criterio ‘Capienza e requisiti dello stadio’, iniziati nella stagione sportiva precedente all’attuale, possono essere concesse deroghe al medesimo criterio dalla Lnp Serie B, previa comunicazione alla Figc. Nel caso in cui una società neopromossa dalla serie C non disponga di uno stadio con tutte le sedute individuali conformi a quanto previsto dall’art. 17, deve adeguare le sedute individuali entro il termine dell’1 febbraio dell’anno successivo. Le tribune riservate agli spettatori non potranno essere tribune temporanee, vale a dire tribune realizzate con strutture destinate ad un utilizzo limitato nel tempo e che non siano stabilmente fissate ad idonee fondazioni appositamente realizzate per le stesse». Nel progetto presentato dal Comune la gradinata est e la tribuna coperta saranno interessate da interventi strutturali: saranno adeguate anche le sedute spettatori per un totale di 4229 posti (1526 tribuna locali, 1020 gradinata locali, 1017 gradinata ospiti e 666 curva locali). Nella curva nord (attualmente chiusa) sarà realizzato un nuovo gruppo di spogliatoi; questi saranno destinati agli atleti e agli arbitri.

Giovanni-Pagliari-3-325x217

Giovanni Pagliari, mister della Recanatese

Infine all’orizzonte si profila un caso Matelica-bis: nel campionato di serie D, infatti, sta primeggiando la Recanatese guidata da quel Giovanni Pagliari ‘gemello’ del gol di Moreno Morbiducci nell’indimenticata Maceratese degli Ottanta. Ebbene, se il club leopardiano conquisterà la promozione in serie C, si troverà nell’analoga situazione del Matelica di due stagioni fa, cioè l’impossibilità di adeguare il suo impianto ai criteri minimi necessari per affrontare la serie superiore. Cosa che, per costi e tempi, sarà impossibile. A quel punto la Recanatese dovrà optare per uno stadio alternativo se vorrà disputare la serie C, contando anche sulla deroga infrastrutturale di cui lo stesso Matelica ha beneficiato giocando a Macerata, ad esempio sull’obbligo di avere tutti posti seduti allo stadio. Vista la vicinanza geografica e soprattutto considerando che sono pochi e già occupati da altre società gli impianti a norma per la disputa della serie C nelle Marche non è da escludere che la società leopardiana bussi alle porte del Comune di Macerata. Impossibile dire che risposta che potrà avere da sindaco, città e tifosi visto il negativo precedente del Matelica di pochi mesi fa.

 

«Sette milioni per gli impianti sportivi, ecco gli interventi»

Un calcio all’incuria nei campi sportivi, da Collevario a San Giuliano è l’ora dei restyling (Foto)



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page
Podcast
Vedi tutti gli eventi


Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Matteo Zallocco Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X