Giulio Silenzi
Sala slot, la giunta non si costituisce nel procedimento al Tar, Giulio Silenzi: «Un comportamento da Ponzio Pilato». Il consigliere comunale del Pd interviene dopo la notizia di una nuova sala slot che aveva richiesto l’autorizzazione ad aprire negli spazi di via Silvio Pellico dove già in passato la Questura aveva negato l’apertura in base alla legge regionale (leggi l’articolo). Una nuova società ha richiesto di intraprendere attività e di nuovo la Questura ha posto il veto. Da qui il ricorso della società verso Ministero e Comune. Con una delibera la giunta ha deciso di non costituirsi nel giudizio e Silenzi commenta questa scelta: «la giunta Ciarapica non contrasterà in tribunale l’apertura di una mega sala slot come invece farà la Questura. Un comportamento che dice quali siano le priorità, tra queste sicuramente non la lotta alla ludopatia, in una città che le statistiche tratteggiano tra le prime in regione per giocate pro capite. Il regolamento comunale è da tre anni nei cassetti».
Silenzi ricorda come addirittura Antonio Tajani inaugurò i locali dell’attività oggi solo bar dopo il diniego della Questura a svolgere lì attività di gioco d’azzardo. «Un atteggiamento che non contrasta e quindi favorisce la diffusione del gioco con le videolottery e le macchinette, attraverso cui tanta gente si sta rovinando. Una realtà preoccupante ma di scarso interesse per Ciarapica e il suo entourage, riusciti a portare perfino Antonio Tajani ad inaugurare i locali, oggi attrezzati a bar, nei quali i privati vorrebbero aprire la mega sala slot. Un europarlamentare e coordinatore nazionale di FI, partito di Governo, che inaugura un locale a cui si voleva dare una destinazione che ha generato una causa contro il ministro dell’Interno! E’ capace di tutto Ciarapica. Perfino di sconfessare l’ex questore Antonio Pignataro. Fu lui a dire il primo no all’apertura della sala slot in via Pellico e a seppellire quindi la delibera della giunta sui criteri interpretativi della distanza minima e prima di lasciare Macerata fece capire di tenere molto all’ approvazione del nuovo regolamento cittadino sul gioco d’azzardo. Ma Ciarapica ha fatto orecchie da mercante. Pignataro andava bene per mandare via gli zingari, ma nella lotta alla ludopatia il suo impegno e le sue richieste sono stati ampiamente traditi».
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