Niente sala slot,
il Tar boccia il ricorso

CIVITANOVA – Il tribunale amministrativo ha rigettato la domanda della Goldblack che voleva aprire il locale in via Silvio Pellico e che si era vista respingere la richiesta dalla questura perché a meno di 500 metri c'è un bancomat. Giulio Silenzi: «La giunta voleva andare contro la legge regionale in materia»
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Legittimo il diniego della Questura di proibire l’apertura di una sala slot in via Silvio Pellico, a Civitanova: il Tar boccia il ricorso della Goldblack. E’ arrivato a sentenza un contenzioso che vedeva una società ricorrere contro un provvedimento della Questura di Macerata che aveva proibito l’apertura del locale a causa della presenza, a meno di 500 metri, di uno sportello bancomat. I giudici nel rigettare il ricorso del privato snocciolano lo stato dell’arte di regolamenti e legge regionale e danno torto al Comune perchè “l’applicazione dei criteri elaborati dall’ente locale si è tradotta in una misura di favore nei confronti della ricorrente, in contrasto con gli obiettivi perseguiti dal legislatore regionale” si legge nella sentenza. Un pronunciamento che riapre il dibattito sulla regolamentazione del gioco d’azzardo e della ludopatia. I giudici si sono espressi prendendo a riferimento la delibera di giunta numero 323 del 9 agosto 2018, che ha introdotto criteri interpretativi rispetto alla norma regionale che indica in 500 metri la distanza minima tra una sala giochi e  luoghi sensibili come bancomat, scuole e chiese. L’ufficio tecnico, sulla base di quell’atto, certifica una misurazione  superiore a 500 metri, legittimando l’apertura, in contrasto con la perizia della Questura per la quale invece la distanza è inferiore. Questo perchè all’origine del conteggio vengono presi alcuni riferimenti differenti. Il Tar di fatto legittima la procedura adottata dalla Questura e invalida quella del Comune: «in pratica la giunta e Ciarapica, a poche settimane dal diniego del questore, approvano una delibera ad hoc e di orientamento contrario alla legge regionale. La delibera va annullata, ci sono irregolarità eclatanti – afferma Giulio Silenzi – chiederò un incontro al prefetto e al questore».

(l. b.)

 



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