Paolo Manciola
Dopo aver annunciato ai cittadini il proprio candidato sindaco, Paolo Manciola, medico con laurea in medicina e chirurgia e già vicesindaco e assessore della giunta di Francesco Acquaroli, la lista “Cura e Partecipazione” presenta i sedici profili in lista alle elezioni amministrative di ottobre. Una lista civica orientata verso il centrosinistra, con l’aggiunta dell’ex coordinatrice locale della Lega e dell’ex vicesindaco del primo cittadino uscente Stefano Montemarani. Si completa così il quadro delle squadre in campo che si sfideranno il 3 e 4 ottobre prossimi, dopo l’annuncio ieri dei 16 candidati di ViviAmo Morrovalle. «Dalle nostre prime uscite ufficiali e durante la stesura del programma, abbiamo voluto coinvolgere i cittadini nelle scelte che la prossima amministrazione è chiamata a prendere – dichiara il candidato sindaco – Vogliamo inaugurare un nuovo modo di amministrare, che, invece di far cadere le decisioni dall’alto, informa le persone e le invita ad apportare attivamente il proprio contributo per il miglioramento del nostro Comune. Ogni candidato della nostra lista – prosegue Manciola, – condivide questa visione e i temi e i contenuti del programma di Cura e Partecipazione, a prescindere dalle proprie appartenenze partitiche, secondarie rispetto alla priorità di impegnarsi per il bene e le esigenze di Morrovalle. Siamo felici di presentare oggi ai nostri concittadini una squadra che unisce la passione di tante giovani menti all’esperienza di professionisti di alto livello. Otto donne e otto uomini che hanno scelto di spendersi al servizio dei cittadini morrovallesi». Ecco i 16 candidati di Cura e Partecipazione. Francesco Sopranzi, consulente assicurativo e previdenziale, laureato in lettere moderne e già presidente del Fool Festival di Morrovalle: La volontà e la capacità, da parte di numerosi giovani, di creare un progetto politico importante e a lungo termine, come Cura e Partecipazione, dimostra la passione delle ragazze e dei ragazzi verso il proprio territorio”, sottolinea Sopranzi. Rosaria Garbuglia, commercialista e presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Macerata e Camerino, con laurea in economia e commercio, che commenta: «Mi hanno molto colpito la passione per la nostra città e la serietà del progetto, volto a migliorare il territorio e la vita dei cittadini morrovallesi. La trasparenza e l’onestà intellettuale che ho trovato nel gruppo Cura e Partecipazione mi appartengono e ho aderito convintamente con spirito di servizio, mettendo a disposizione il mio tempo e le mie competenze». All’interno della squadra, l’ingegnere e insegnante all’IIS Mattei di Recanati, Valentino Quagliatini, dottore in ingegneria civile edile e Sara Tiburzi, assistente sociale con laurea magistrale in politiche sociali.
Rossella Ruani
Nei sedici candidati anche Alessandro Capozucca, ex direttore della sede Inps di Fermo e già vicesindaco di Stefano Montemarani, Elisa Paolucci, dottoressa in scienze della formazione primaria e Silvia Dalloro, impiegata nel settore alimentare, con diploma di analista contabile. «Il carattere civico e la sensibilità dimostrata dai membri di Cura e Partecipazione nei confronti del sociale, ambito che mi vede impegnata da anni in prima persona – evidenzia Dalloro, – sono stati elementi centrali nella scelta di aderire a questo progetto e offrire impegno e dedizione». Fra i membri fondatori di Cura e Partecipazione, Francesco Di Giacomi, educatore socio-pedagogico, da tempo attivo con iniziative di sensibilizzazione verso i temi della sostenibilità e del sociale, e Andrea Ciampechini, dottore magistrale in scienze filosofiche. «Già nel nome – spiega Ciampechini, – è contenuta l’idea di fondo che anima il progetto: la volontà di prendersi cura con costanza del nostro paese, promuovendo una partecipazione attiva dei cittadini. Per queste ragioni è essenziale valorizzare il patrimonio storico e culturale di Morrovalle, favorendo il suo sviluppo turistico». Parteciperanno alle elezioni nella lista di Cura e Partecipazione Lucia Bordi, laureata in biosciences and biotechnology, Rosella Ruani, ex referente locale della Lega, perito tecnico commerciale, impiegata nella propria azienda di famiglia e presidente del collegio dei revisori dell’associazione province marchigiane, e Luigi Salvucci, perito industriale e collaboratore familiare in tabaccheria. Candidate anche Aurora Morroni, barista diplomata all’Istituto alberghiero Einstein Nebbia e Selene Polinesi, dottoressa in servizi sociali e lavoratrice autonoma. Completano la lista Marco Morresi, consigliere uscente d’opposizione del gruppo “Un nuovo germoglio”, manager aziendale, e uno dei promotori del gruppo, Francesco Puggioni, giornalista praticante, laureato in scienze politiche sociali e internazionali e specializzando in giornalismo. «Quella intrapresa da Cura e Partecipazione – afferma Puggioni, è una sfida ambiziosa, che mette al centro competenze, voglia ed esperienza. Con l’obiettivo di sbloccare il potenziale di una città, Morrovalle, che presenta nel suo piccolo molte opportunità e altrettante potrà offrirne in futuro». E intanto la Ruani continua con la polemica a distanza con i vertici del suo ex partito, dopo l’espulsione decretata proprio per aver scelto il candidato di centrosinistra. «Non accettiamo affronti da chi predica bene e razzola male – replica al segretario provinciale del Carroccio Simone Merlini – i referenti della Lega non hanno mai incontrato iscritti e simpatizzanti locali, non ne conoscono opinioni ed esigenze, e non siamo mai stati chiamati ad un confronto costruttivo. Il mio unico interesse è il bene di Morrovalle, e tutte le scelte che faccio vanno in questo senso. Respingo al mittente le accuse rivolte alla mia persona, poiché ho sempre agito per ciò in cui credo; forse l’errore da me commesso è stato quello di confidare nel sostegno del partito. Continuerò comunque ad essere una donna di destra, che combatte per il bene del suo territorio e della sua città, e non sarà di certo una espulsione a farmi ritirare dall’attività politica».
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Ciò che mi ha dato fastidio nel comportamento di chi ha “cacciato” la Ruani dalla Lega è stato quell’entrare a gamba tesa contro una decisione presa dopo lunga meditazione. Soprattutto con quelle accuse sminuenti l’accusata, retaggio di una mentalità bolscevica e nazista, con cui si bollavano senza misericordia i reprobi e gli innocenti, accusandoli di interessi personali e dimenticando le cose positive fatte. Un atteggiamento da capo cubano lo permettiamo solo a Salvini. Al Salvini prima del mohito, perchè adesso il Comandante dovrà fare i salti mortali per arrestare la pur debole emorragia di elettori verso la Giorgia.
Se la Ruani ha fatto questo antipatico passo verso la cosiddetta Sinistra (Sinistra, ma di che?) doveva avere dei motivi dei quali si sarebbe dovuto chiedere conto a tempo debito. Non basta avere la tessera in tasca per ottenere pure la patente di onesto e di efficiente. Forse la Ruani potrebbe avere una opinione reale sulle capacità del candidato proposto dalla Lega (e da Italia Viva).
Io ho visto in diverse occasioni la Ruani (filmandola) ai panchetti della Lega, insieme a qualche militante. Ciò non valeva qualche punto a suo favore? Almeno il dibattere con i militanti l’argomento?
Noi a Corridonia abbiamo una sola persona – un antico Leghista – che ha in mano l’organizzazione della sezione e delle manifestazioni. Ebbene, della sua opinione dobbiamo farne tesoro, sia per l’esperienza (e per conoscere certi retroscena del passato), sia per la fedeltà al Partito.
Sappiamo che la Lega, quando ci si è accorti del decollo, si è riempita di gente (per carità “onesta” e “valida”) proveniente da altri partiti ed esperienze politiche e amministrative. Se ciò può fare piacere, nel contempo non si può avere comportamenti da “ducetti” ed imporre opinioni ai militanti, magari in contrasto pure con l’elettorato.
Quindi la domanda: la Lega ha fatto tutti gli incontri e i sondaggi non con la Ruani, ma con la base dei militanti e degli elettori sullo spinoso argomento in questione? Piacerebbe saperlo da subito.
Io auguro alla Lega che la Ruani rimanga da sola e che non tolga neanche un voto dell’elettorato leghista al candidato investito dai vertici del Partito. Perchè, se ciò non fosse (lo vedremo dai numeri), in un periodo così disastroso per l’Italia, l’Europa e il pianeta, dove da noi c’è la tendenza (leggi Draghi, PD e satelliti) ad imporsi con metodi fascistoidi, per andare verso un regime nazi-bolscevico, in stile cinese, come desidera il Nuovo Ordine Mondiale, gli atteggiamenti da “ducetti” è meglio tenerseli in tasca, a meno che in poco tempo la Lega non voglia ridursi a cifre da un numero. Le fedi che si avevano un tempo sono morte. Oggi, anche in politica, si ha l'”apri e gusta”. Ossia, ciò che è vero oggi, potrebbe non esserlo domani.