Acqua scarsa sui pascoli,
due opzioni: impianti di accumulo
o trasporto tramite pompe

CASTELSANTANGELO - All'incontro organizzato da Cia-Agricoltori italiani presenti gli assessori regionali Castelli e Aguzzi oltre al presidente del consorzio di bonifica Claudio Netti. Si metteranno in rete gli acquedotti esistenti, per convogliare l'acqua dove serve, con un progetto che prende il nome di grande anello dei Sibillini

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La conferenza che si è tenuta a Castelsantangelo

 

di Monia Orazi

Vita da allevatori sui Sibillini, stretta tra la mancanza di acqua sui pascoli dove ancora arriva con le autobotti da 250 euro a viaggio e la speranza di trovare una soluzione alla scarsità di portata idrica delle sorgenti dopo il sisma, un invaso sul Monte Fema che sembra non arrivare mai: è questo l’allarme lanciato da Mirella Gattari presidente regionale Cia-Agricoltori italiani, questa mattina durante l’incontro “Acqua una risorsa preziosa da tutelare”, che si è tenuto a Vallinfante di Castelsantangelo sul Nera, accanto alle sorgenti che danno vita al corso d’acqua che disseta le case di tanti marchigiani, grazie all’acquedotto del Nera e dà il nome a tutta la vallata tra Marche ed Umbria.

convegno-cia-4-325x244Per ovviare alla carenza idrica si metteranno in rete gli acquedotti esistenti, per convogliare l’acqua dove serve, con un progetto che prende il nome di Grande anello dei Sibillini, illustrato dall’assessore Castelli. Convitato di pietra della mattinata la questione dell’aumento della captazione della sorgente di San Chiodo, la cui richiesta dell’Ato risalente al 2017 era di farla salire da 150 a 550 litri al secondo. Ha detto Mirella Gattari: «Sono in aumento i casi di alluvione derivati dal cambiamento climatico, la prolungata siccità si ripercuote sui raccolti, nelle Marche è decisiva la perdita di quantità prodotta per grano ed orzo. Sull’Appennino si registra dopo il sisma carenza di acqua sui pascoli, l’acqua viene trasportata ad alta quota, non si può continuare così. Abbiamo presentato a Bruxelles le modifiche al piano di sviluppo rurale, con i progetti per realizzare invasi ad alta quota, ma la coperta è corta, i soldi non bastano. Non possiamo permetterci che gli allevatori abbandonino il territorio, le risorse a disposizione vanno utilizzate per realizzare le infrastrutture necessarie, cercare nuove captazioni. Noi siamo pronti e voi?». Presenti all’incontro una serie di allevatori di Visso e centri limitrofi che hanno parlato a lungo con l’assessore regionale Guido Castelli presente all’incontro e con Claudio Netti, presidente del consorzio di bonifica, che ha suggerito di realizzare sistemi di trasporto dell’acqua in alta quota, tramite pompe. Paradosso dei paradossi a volte ci sono problemi anche per chi alleva trote, costretto a fare i conti con la portata ridotta di alcune sorgenti. La mattinata si è aperta con Carlo Pagliacci che ha letto versi di Dante sull’acqua, assente per impegni l’attore Neri Marcorè. Laura Brida della Cia nazionale ha ricordato i tanti progetti di solidarietà portati avanti per sostenere le aree colpite dal sisma, poi è toccato ad Antenore Cervi, nipote di uno dei sette fratelli Cervi eroi della resistenza, esponente della Cia Reggio Emilia, donare al sindaco di Castelsantangelo Mauro Falcucci un attestato con le risorse raccolte durante una cena di solidarietà.

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Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo, durante il suo intervento

Falcucci nel suo intervento è tornato a chiedere alla Regione Marche, rappresentata dagli assessori Stefano Aguzzi e Guido Castelli, l’impegno a dare vita ad un tavolo per riscrivere la legge sulla montagna, rimasta inapplicata da ormai 27 anni: «Potremmo chiamarla carta della Madonna della Cona, perché il prossimo anno, il 22 luglio 2022, ricorreranno i 500 anni dalla battaglia del Pian Perduto. E’ un diritto costituzionale vivere in montagna, per la mancata applicazione della legge sulla montagna sono state chiuse scuole, ospedali, ridimensionati i servizi. Con il recupero dell’Irpef, anziché mandare i pensionati in paesi come il Portogallo, possiamo portarli a vivere qua e garantire i servizi». Il presidente del Parco dei Sibillini Andrea Spaterna ha sottolineato come l’acqua sia una risorsa preziosa: «Il rispetto del deflusso minimo vitale va sempre garantito, non è più tollerabile che l’acqua delle sorgenti sia utilizzata a scopo non potabile, vanno costruite doppie condotte idriche. La possibilità di consentire lo sfruttamento delle sorgenti idriche montane, deve andare di pari passo con la ricerca di fonti idriche alternative da accumulo di pioggia, desalinizzatori e potabilizzatori, ben vengano progetti per aiutare gli agricoltori purché non abbiano impatto eccessivo sull’ambiente». Il docente Marco Materazzi di Unicam ha mostrato una serie di diapositive tecniche sullo studio della portata idrica delle sorgenti superficiali e profonde dei Sibillini dopo il sisma. Quasi tutte hanno ormai recuperato la portata che avevano prima del terremoto, si è modificata la composizione biochimica dell’acqua. Uno degli effetti del sisma è stato un “travaso” naturale di acqua di falda dalla zona dell’Aso, alla piana di Castelluccio. Anche il Nera è ormai tornato ai livelli di prima del sisma. Preoccupante il dato fornito sulle precipitazioni, nei mesi di maggiore accumulo idrico da dicembre a marzo le precipitazioni sono diminuite del 40 per cento, la sorgente Niccolini da cui si alimenta l’acquedotto di Macerata, ha perso un terzo della portata idrica.

convegno-cia-6-325x244Si è collegato poi in modalità telematica il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini che ha ricordato i numeri della ricostruzione: 3500 progetti finanziati dall’Usr in sei mesi, 5500 cantieri aperti, il prossimo avvio insieme al consorzio di bonifica degli interventi contro il dissesto idrogeologico in Valnerina, per cui sono stati stanziati 43 milioni di euro. Iniziato il lavoro per dotare Visso di un’ordinanza speciale in deroga, come già avvenuto per Castelsantangelo ed Ussita. «La sfida è mantenere popolate queste zone – ha detto l’assessore regionale Stefano Aguzzi – le persone devono trovare le condizioni per continuare a vivere nel territorio, per il Tennacola sul problema della carenza idrica si sta facendo un lavoro congiunto per la gestione delle risorse idriche, per garantire l’approvvigionamento del territorio». Del progetto del “Grande anello dei Sibillini” per mettere in rete gli acquedotti esistenti, in collaborazione con l’autorità di bacino dell’Appennino centrale, ha parlato l’assessore regionale Guido Castelli: «E’ un’opera decisiva per mettere in connessione gli acquedotti esistenti, bacini e sorgenti da Arquata del Tronto al lago di Castreccioni, distribuendola ove necessario da nord a sud, aumentando la disponibilità a mille litri al secondo, ad esempio grazie a progetti di potabilizzazione del lago di Gerosa. Costerà 270 milioni di euro, 35 milioni di euro sono già a disposizione, l’autorità di bacino stanzierà 50 milioni di euro, poi ci sono i fondi del Pnrr (piano nazionale rinascita e resilienza) da spendere entro il 2026».

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Claudio Netti

Castelli si è detto favorevole al progetto di Falcucci per la legge sulla montagna. Intervento fuori programma quello di Claudio Netti, presidente del consorzio di bonifica regionale: «Nelle Marche l’agricoltura consuma la stessa quantità di acqua, che usano i residenti a scopo potabile, circa 200 milioni di metri cubi, di cui il 40 per cento si perde per strada. Il 20 per cento dell’acqua pulita utilizzata in agricoltura serve a produrre cibo di qualità. Se servono mille litri al secondo, c’è necessità di predisporre impianti di accumulo, basterebbero 30 milioni di metri cubi di accumulo al lago di Castreccioni di Cingoli, con un investimento di 70 milioni di euro. La montagna non riceve i quattro centesimi di remunerazioni, per compensazione ambientale previste dalla legge, per la salvaguardia del territorio». Sono intervenuti il presidente Anbi Francesco Vincenzi, la deputata Antonella Incerti componente della commissione agricoltura. Le conclusioni sul ruolo fondamentale dell’agricoltura nella sfida della transizione ecologica le ha tratte Dino Scanavino, presidente nazionale Cia Agricoltori italiani. Presenti all’incontro il sindaco di Ussita Silvia Bernardini, di Visso Gian Luigi Spiganti Maurizi, il senatore Giuliano Pazzaglini, il consigliere provinciale Tarcisio Antognozzi.

 

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