Poteva mangiare solo una volta al giorno, veniva controllato con un sistema di geolocalizzazione, poteva usare il cellulare solo se autorizzato dalla moglie. La donna è finita sotto accusa al tribunale di Macerata dove ieri si è aperto il processo. L’imputata è una donna di 53 anni di Corridonia. Le vengono contestati maltrattamenti verso il marito, un uomo di 61 anni, che aveva avuto un infarto e stava in convalescenza. I fatti sarebbero avvenuti dal 2014 al 2017.
Secondo l’accusa, la donna aveva cercato di indurre il marito a interrompere i contatti con i figli avuti in un precedente matrimonio, e inoltre avrebbe cercato di controllare le abitudini e i bisogni dell’uomo, che avrebbe costretto a stare seduto in poltrona per ore, a indossare presidi sanitari per evitare di accompagnarlo in bagno, a dormire sotto effetto di farmaci, a mangiare solo una volta al giorno, ad usare il cellulare solo se da lei autorizzato e in sua presenza, e a spostarsi solo con il suo controllo (avrebbe attivato, dice l’accusa, un sistema di geolocalizzazione sul cellulare dell’uomo per conoscerne i movimenti).
Si parla anche di aspetti finanziari nel capo di imputazione: la donna avrebbe indotto il marito a delegarle la gestione dei suoi risparmi e a consegnarle la tessera del bancomat (da cui, secondo l’accusa, avrebbe prelevato somme senza esservi autorizzata). Inoltre lo avrebbe indotto a chiedere in prestito ai parenti ingenti somme di denaro che poi sarebbero state usate in via esclusiva da lei per proprie necessità (nel capo di incolpazione si parla di una liposuzione). Alla donna viene contestato anche il reato di lesioni. Il marito, continua l’accusa, sarebbe finito in ospedale quattro volte: il 21 aprile 2015, il 4 giugno 2016 (prognosi 20 giorni), il 21 gennaio 2017 (prognosi 30 giorni) e il 10 agosto 2017 (prognosi 12 giorni). Ieri si è aperto il processo al tribunale di Macerata. Il 61enne è parte civile, assistito dall’avvocato Luciano Pacioni. La donna è difesa dal legale Gerardo Pizzirusso.
(Gian. Gin.)
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