«Il vescovo è al fianco del mondo della scuola ricordando a chi ci amministra che i fondi europei tanto promessi e chiamati “Recovery Fund” con l’idea di recuperare una condizione di vita perduta, più giustamente erano stati pensati come “Next generation Eu” Fondo per la nuova generazione di europei». Con queste parole il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi conclude il suo messaggio natalizio al mondo della scuola. Un pensiero che non si presta ad interpretazioni, ma che sottolinea l’idea del capo della diocesi il quale, con fermezza, lancia un monito alla politica. Marconi, nel corso del suo messaggio di auguri, dimostra vicinanza agli studenti «non ho però vissuto mai la fatica di stare a scuola nella pandemia e posso solo immaginare le vostre difficoltà e paure» e dichiara che «l’Italia deve riscoprire a partire dalla scuola di ogni ordine e grado il valore dei sentimenti. Solo “i buoni sentimenti” sono le guide preziose per fare le scelte giuste nella vita propria e degli altri. Oggi invece ci lasciamo guidare troppo dalle emozioni o dal calcolo». Il vescovo evidenzia che «non basta calcolare come sopravvivere un giorno in più, se non sappiamo dare buoni motivi per desiderare di vivere un giorno in più». ed individua «la missione preziosa e difficile del mondo della scuola» quando afferma che «i sentimenti sono le emozioni umane più vere e guidate dalla responsabilità, che ripete a ognuno: ama chi ti è vicino, come vorresti essere amato tu. Solo una società guidata dai sentimenti e non dalle emozioni e dalla freddezza dei calcoli, si impegna per dare vita e sa comunicare motivi buoni per desiderare di vivere. Questa è oggi più che mai la missione».
Il testo completo del messaggio: «Carissimi studenti, insegnanti e personale tutto del mondo della Scuola: Buon Natale! Siccome ho vissuto gran parte della mia vita prima dietro un banco e poi dietro una cattedra, ambedue percorsi dalle elementari fino all’università, mi sento vicino a tutti voi con particolare affetto. Non ho però vissuto mai la fatica di stare a scuola nella pandemia e posso solo immaginare le vostre difficoltà e paure. Soprattutto l’impegno quotidiano che vivete oggi: non solo di non perdere la fiducia e la speranza, ma anche la responsabilità di suscitarle e sostenerle nel cuore degli altri. Oggi più che mai credo perciò nel valore e nell’importanza della scuola: è lì che si costruisce il futuro buono di un Paese e di un tale futuro oggi abbiamo un gran bisogno. Io credo soprattutto nella scuola come comunità che educa i buoni sentimenti. L’Italia deve riscoprire a partire dalla Scuola di ogni ordine e grado il valore dei sentimenti. Solo “i buoni sentimenti” sono le guide preziose per fare le scelte giuste nella vita propria e degli altri. Oggi invece ci lasciamo guidare troppo dalle emozioni o dal calcolo. L’emozione è la reazione istintiva a quanto ci accade e alle pressioni del mondo che ci circonda. Una società guidata dalle emozioni non è veramente libera, perché chi gestisce le informazioni e tutto il mondo dell’immagine, riesce a condurre la gente come una massa: sballottata dalla paura o dalla promessa del “paese dei balocchi”. D’altra parte, una società guidata solo dal calcolo, dai numeri che apparentemente fanno tutti uguali, dimentica la commozione, l’attenzione delicata ai deboli ed ai fragili, la voglia di vivere e la gioia di far vivere sereni. Non basta calcolare come sopravvivere un giorno in più, se non sappiamo dare buoni motivi per desiderare di vivere un giorno in più. I sentimenti sono le emozioni umane più vere e guidate dalla responsabilità, che ripete a ognuno: ama chi ti è vicino, come vorresti essere amato tu. Solo una società guidata dai sentimenti e non dalle emozioni e dalla freddezza dei calcoli, si impegna per dare vita e sa comunicare motivi buoni per desiderare di vivere. Questa è oggi più che mai la missione preziosa e difficile del mondo della scuola. Siate orgogliosi di un tale compito che vi rende costruttori del nostro futuro. Per tutto questo, sappiate che con il cuore e con l’impegno concreto di chi crede in ciò che dice: il Vescovo è al fianco del mondo della scuola ricordando a chi ci amministra che i fondi europei tanto promessi e chiamati “Recovery Fund” con l’idea di recuperare una condizione di vita perduta, più giustamente erano stati pensati come “Next generation EU” Fondo per la nuova generazione di europei. Vi benedico di cuore e vi auguro un Santo Natale di pace».
Non ho assolutamente compreso, mio limite sena dubbio, quello che ha voluto dire. Chi promette il paese del balocchi? Non basta calcolare come sopravvivere un giorno in più..... Ma la vita non è più sacra? Un'altra cosa, non ritiene il Vescovo di dire qualcosa a proposito della esternazione del presidente dell'Associazione Industriali di Macerata?
Io, non conosco il significato di "Recovery fund " sono Italiano e non conosco la lingua straniera. Se sono sanzionato dalle solerti vigilanze posso essere poi assolto?
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Mettetevi d’accordo…
”Città del Vaticano – “Il criterio del giudizio” che Dio userà alla fine dei tempi “sarà preso in base all’amore concreto dato o negato” ai più poveri, “perché Lui stesso, il giudice, è presente in ciascuna di esse. Saremo giudicati sull’amore. Non sul sentimento, no: sulle opere, sulla compassione che si fa vicinanza e aiuto premuroso”.
Lo ribadisce, ancora una volta, Papa Francesco, durante la preghiera domenicale dell’Angelus.”
“Solo una società guidata dai sentimenti e non dalle emozioni e dalla freddezza dei calcoli, si impegna per dare vita e sa comunicare motivi buoni per desiderare di vivere. Questa è oggi più che mai la missione”. Al di là dell’oziosa retorica del messaggio natalizio, sarei curioso di sapere se negli incontri istituzionali di carattere nazionale e locale, il caro e attivissimo vescovo, usa questo come messaggio di benvenuto. Lo avranno capito? Ma in fondo, i sentimenti sono o non sono alimentati dalla “fredda” sequenza delle emozioni provate ogni giorno?
“Non basta calcolare come sopravvivere un giorno in più, se non sappiamo dare buoni motivi per desiderare di vivere un giorno in più”, d’accordo. Ma se fossero sufficienti i “buoni sentimenti” (somministrati magari dalla Scuola e giudicati dalle autorità di stato e di chiesa), non avremmo bisogno del Natale, del Verbo che si fa carne e abita tra noi.
Un intervento tecnico ineccepibile. Il recovery fund altro non è che la serie di misure dette altrimenti next generation eu. Si tratta di linee di intervento, spesso Prestiti, che ricadranno sulla prossima generazione: essenziale quindi che siano usate con precisione chirurgica altrimenti i nostri errori ricadranno sui nostri figli.
Purassà che non ficcava le froce su li sordi!