«Bambina tolta alla mamma dal Tribunale e condotta in una casa protetta», il dramma di una famiglia civitanovese irrompe poco prima di Ferragosto. A raccontarne la storia sono i consiglieri regionali della Lega Marzia Malaigia e Sandro Zaffiri informati da quanto accaduto pochi giorni fa. Una vicenda che coinvolge una bambina che vive assieme alla mamma e ai nonni a Civitanova. E la Lega si fa megafono del dolore e dello sconcerto della mamma che gestisce un’azienda e che tre giorni fa ha ricevuto la visita dei carabinieri per il prelievo della bambina su disposizione del giudice del tribunale per i minori. Una vicenda che va avanti da anni e che è iniziata a seguito dei contrasti fra i genitori della bambina. Il padre infatti, a cui la donna vietava di vedere la bambina, ha fatto ricorso e si è avviato il meccanismo fino a portare il tribunale a revocare la podestà genitoriale alla mamma. La donna, al di là dei contrasti con l’ex compagno, non ha problemi tali da renderla inadatta a esercitare il ruolo di madre, né la bambina, da quanto si apprende, ha subìto mai violenze o situazioni di abuso. Ma il tribunale ha comunque negli anni ravvisato alcune criticità nello stile di vita fino all’esito di togliere la bambina alla mamma. Un pomeriggio doloroso come neanche si riesce a immaginare per la mamma e per i nonni che fino all’ultimo si sono opposti alla decisione del Tribunale. Un distacco che arriva ad un anno circa da un tentativo del tribunale di mediare con un protocollo di recupero in una casa famiglia per madre e figlia alla quale però la donna si sarebbe opposta. E così tre giorni fa, «senza alcuna notifica» lamentano gli esponenti della Lega, la bimba è stata strappata al suo ambiente domestico. E la Lega denuncia pubblicamente l’accaduto ipotizzando un modus operandi da parte del Tribunale dei Minori non usuale: «la mamma si è vista prelevare la figlia minorenne dalle forze dell’ordine senza la notifica di alcun provvedimento che potesse spiegare la motivazione – denunciano i due consiglieri regionali -. Una mamma che, con l’aiuto dei nonni aveva posto tutte le condizioni idonee a far crescere la bambina nel migliore dei modi. Eppure questo per il Tribunale dei Minori di Ancona non basta. Il dramma sul dramma è che oltre ad aver portato via la bambina senza aver dato indicazione del luogo in cui sarebbe stata portata, non è stata ancora presentata alcuna motivazione». La madre è assistita dagli avvocati Luciano Randazzo del foro di Roma e Mara Cesarano del foro di Milano.
(Redazione Cm)
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Il tribunale avrà avuto i suoi motivi ma spesso, purtroppo, vengono strappati dai loro cari, persone che non hanno nulla di sbagliato, se non qualche difficoltà! Perché non vanno, invece, dove veramente ci sono minori in stato di difficoltà? Troppi figli tolti con troppa facilità. E chi ci rimette sono proprio i figli!
Per rancori tra genitori, quella che paga, è la figlia. Che tristezza, spero sia grande abbastanza, da poter scappare, da questa, “casa famiglia”(sigh), e ritornare dalla sua vera “famiglia”, almeno il tribunale capirà qualcosa.