di Francesco Cittadini*
La più importante novità della classifica 2018 stilata dalla Fondazione Merloni sulle principali imprese marchigiane è l’estensione a tutti i settori di attività, tra cui il commercio, con la sola eccezione degli istituti di credito.
Per quanto riguarda la provincia di Macerata rimane stabile al primo posto IGuzzini Illuminazione spa con 238 milioni di ricavi e una crescita del 2,8%, mentre sale al secondo posto la Finproject spa con 203 milioni e un balzo del 15% del fatturato rispetto al 2017. Terzo posto per il Gruppo Lube con vendite per 198 milioni. Nel complesso la provincia presenta una situazione con luci ed ombre, con aziende che proseguono il sentiero della crescita e dello sviluppo, mentre altre registrano rallentamenti o flessioni di fatturato.
A livello regionale le primissime posizioni, al netto dei nuovi ingressi settoriali, sono sostanzialmente invariate. Al primo posto si conferma l’Ariston Thermo, l’unica a superare il miliardo di euro di vendite con un incremento del 5%, mentre nel 2017 rispetto al 2016 registrò una crescita di quasi il 10%. Al secondo posto Tod’s con una flessione di fatturato del 2,4%. Lo studio della Fondazione osserva che le più grandi aziende in classifica facenti parte del settore calzaturiero (Tod’s, Imac e B.A.G.) registrano tutte un calo delle vendite. Segue al terzo posto la Biesse Spa con 740 milioni in crescita del 7,3%. Al quarto e quinto posto in classifica si piazzano le aziende del settore distributivo Conad Adriatico Soc. Coop. e Magazzini Gabrielli Spa. con rispettivamente 726 e 685 milioni di fatturato, entrambe in forte espansione, in particolare Conad con oltre il 14% di crescita rispetto all’anno precedente.
Sotto il profilo settoriale, quello manifatturiero contribuisce alla quasi totalità dell’export regionale, rappresentando il comparto con maggiore propensione all’innovazione e alla spesa in ricerca e sviluppo, essendo allo stesso tempo esposto alla concorrenza interna ma soprattutto internazionale. Grazie allo studio della Fondazione si denota una crescita dovuta all’espansione delle aziende maggiormente produttive, con un aumento della dimensione media. Questo emerge combinando i dati macroeconomici regionali con quelli della classifica e con l’andamento del numero delle imprese manifatturiere attive, diminuite di circa il 10% in dieci anni. Tutto ciò significa anche una maggiore difficoltà per le piccole imprese produttive a competere ed investire.
*Francesco Cittadini – Dottore Commercialista – Tartuferi & Associati
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Classifica imprese Marche, iGuzzini al top nel Maceratese «Finito il ciclo nero»
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