Tullio Patassini e Paolo Arrigoni
«Forza Italia a Macerata non accetta lezioni da un “personaggio” come Salvini? Peccato, perché come dice il suo nuovo coordinatore Riccardo Sacchi, i voti bisogna prenderli e Salvini lo fa». Così Paolo Arrigoni, commissario Lega nelle Marche e in provincia, apre un nuovo fronte nel botta e risposta tra (forse non più) alleati di centrodestra. Con le elezioni europee e amministrative in arrivo si sta aprendo una crepa tra Lega e forzisti maceratesi, sancita dal congresso provinciale di sabato dove da Antonio Tajani in giù sono partite una serie di stilettate in direzione del Carroccio (leggi l’articolo). In diversi comuni maceratesi che andranno al voto a maggio il centrodestra si presenterà diviso.
La foto del centrodestra di Macerata unito a corredo del comunicato bloccato da Arrigoni
Nel capoluogo su voterà invece l’anno prossimo. E qui a guardare con sospetto la Lega non sarebbe solo Forza Italia. In molti sono scontenti dell’interruzione dei tavoli di confronto aperti tra le le anime del centrodestra di Macerata e poi disertati proprio dagli esponenti del partito di Salvini (leggi l’articolo). E la risposta che arriva oggi da Arrigoni e dal deputato treiese Tullio Patassini non chiarisce al momento gli equilibri futuri. «La Lega agisce con estrema chiarezza, ma non si fa dettare l’agenda da nessuno che non siano i cittadini – dice Arrigoni –. A Macerata si voterà tra un anno e siamo già in pista per liberare i maceratesi dagli effetti della cattiva politica del Pd. Tra un mese però si vota in molti comuni della provincia e la Lega si sta concentrando non sul parlare ai tavoli, ma sul dovere di esprimere sindaci ed amministratori che diano nuova spinta a tutto il territorio». Per cui «è impensabile che a Macerata la collaborazione si misuri dalla quantità di trattative anziché dalla condivisione dei contenuti».
Patassini replica alle dichiarazioni, tra gli altri, di Alessandro Massi, sempre in ambito di congresso provinciale forzista, indirizzate al suo ruolo di “traghettatore” di tessere verso il Carroccio: «Visto l’avvicinarsi della Pasqua vien da dire che Forza Italia dovrebbe fare un bell’esame di coscienza anziché nascondersi dietro ad un fantomatico latte versato. Altro che correre in soccorso dei vincitori: i cittadini scelgono in base alle risposte, non alle proposte e la Lega dimostra ogni giorno di dare risposte forti e chiare su tutto, con buona pace del presidente del parlamento europeo Tajani e del senatore Cangini che il territorio lo vivono al telefono e sulle colonne dei giornali anziché in piazza».
Forza Italia alza la testa, Sacchi proclamato coordinatore: «Non accettiamo lezioni dalla Lega»
«Il centrodestra unito era pronto ma Arrigoni lo ha fermato»
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Pur di non parlare dei programmi (ci sono?) si ciurla nel manico e si mena il can per l’aia, forse perché non c’è più da un pezzo l’ideologo della Lega Gianfranco Miglio.
La Lega è centrale per la vittoria del centro-destra. Penso che sia giusto che sia loro a stabilire l’agenda, come partito guida. Se posso dare un mio punto di vista, deve trovare un candidato sindaco che unisca il centro-destra e che sia perciò un candidato al di sopra delle liste per evitare i veti degli uni contro gli altri, evitando divisioni. Un candidato sindaco che possa portare un valore aggiunto di voti del centro sinistra e di specchiata onestà. Come già ho precedentemente detto penso che il candidato ideale possa essere Romano Mari, che può dare anche una rassicurazione al mondo cattolico. Anche se viene da un’esperienza nel PD, è una persona indipendente di pensiero e questo lo ha dimostrato quando ha fatto il presidente del Consiglio Comunale di Macerata tra il 2010 e il 2015. Ha evitato la cittadinanza onoraria a Mario Pianesi contro l’amministrazione Carancini e accogliendo le motivazioni politiche di inopportunità sostenute da varie forze politiche. Questo è avvenuto anche in altre occasioni in cui ha preso le distanze dall’amministrazione Carancini. Ho vissuto in prima persona queste vicende. Essendo una persona amata dalla città con un’esperienza notevole a livello amministrativa è idonea a stravincere le elezioni amministrative. La città ha bisogno di un pacificatore dopo gli ultimi anni di profonde divisioni. Non so se accetterebbe una candidatura del centro-destra, ma con i giusti presupposti credo che sarebbe disponibile a questo servizio.
No Mari no! Mi toccherebbe cambiare medico.Comunque a quanto vedo il PD sta male ma la destra è morta.