di Martina Marinangeli
La carica dei 3mila per una sanità equa e pubblica. Sono arrivati da tutte le province delle Marche, a bordo di circa 20 pullman, i manifestanti che stamattina (13 aprile) hanno preso parte al corteo di protesta organizzato ad Ancona da Cgil, Cisl e Uil per chiedere a Regione e governo di garantire servizi adeguati ed equamente distribuiti sul territorio. Il colorato serpentone è partito da via Marconi – temporaneamente interdetta al traffico – tra sbandieramenti e slogan indirizzati a palazzo Raffaello. Il convitato di pietra della manifestazione, l’esecutivo Ceriscioli, è stato tirato in ballo in più di uno striscione, con frasi lapidarie come «la Regione svende il diritto alla salute». E proprio al governatore si sono rivolti i segretari regionali delle tre sigle, Daniela Barbaresi (Cgil), Sauro Rossi (Cisl) e Graziano Fioretti (Uil), in testa al corteo, chiedendo un confronto serio, aperto e trasversale sul settore. «Vogliamo risposte concrete per servizi uniformi su tutto il territorio. Serve una maggiore qualità degli interventi, al momento inadeguati rispetto ai bisogni delle persone. Chiediamo a Ceriscioli di mettere la faccia, in prima persona, in un confronto serio con le confederazioni, senza delegare ad altri». Intanto, è in programma per lunedì un incontro sulle liste d’attesa tra le sigle e il governatore.
Scortato da mezzi della polizia, il corteo è poi approdato nel cuore della città, e dal palco di piazza del Papa sono state elencate, punto per punto, tutte le criticità rilevate dai sindacati in ambito sanitario. Ad ascoltare, anche il capogruppo regionale della Lega, Sandro Zaffiri, e l’ex assessore della giunta Spacca, Marco Luchetti, ora consigliere comunale Pd a Falconara.
Tra i problemi più urgenti segnalati dai sindacati alla Regione: i tempi di attesa, il pronto soccorso e la rete dell’emergenza-urgenza, affiancati da quelli relativi a servizi territoriali, integrazione sociosanitaria, prevenzione e rete ospedaliera, fino all’insufficienza dell’organico, il precariato e la progressiva privatizzazione della sanità. Un attacco su tutta la linea, duro e serrato, sferrano anche contro il Piano socio-sanitario 2019/2021 (varato dalla giunta regionale lo scorso 28 gennaio), definito «generico e poco chiaro», quando non «inadeguato». «È dal Piano socio sanitario che inizia la discussione – ha puntualizzato Silvana Roseto,segretaria confederale Uil nazionale – e la Regione ascolti la piazza. Troppi cittadini sono sfiduciati e spesso costretti a migrare in altre regioni per avere servizi adeguati. Le liste d’attesa, inoltre, sono il primo motivo per il quale le persone si rivolgono alla sanità privata».
Da sinistra, i segretario regionali Daniela Barbaresi (Cgil), Graziano Fioretti (Uil) e Sauro Rossi (Cisl)
Marcello Evangelista della Uil al corteo di protesta
Sanità, sindacati in piazza: «problemi urgenti nelle Marche»
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Eh sì che Ceriscioli è matto a metterci la faccia e poi davanti a 3000 persone delicatamente rabbiose come dopo un morso da cane idrofobo!! Ma poi a sentirlo sta cambiando il volto alla Sanità Marchigiana e deve essere vero sennò sarebbe arrivato ultimo nella graduatoria dei governatori? Consideriamo poi che per lui, questa conferma a livello nazionale del peggiore che ci sia sarà un’ottima possibilità di rilancio, beh un un po’ da pensare lo dà. Di certo per come ha fatto sparire interi reparti e persino interi ospedali arriverebbe primo nella classifica dei migliori prestidigitatori illusionisti mondiali. Alto che la sparizione della Statua della Libertà!
È il caso di dire non è mai troppo
tardi?…..per il tempo perso i sindacati ne dovrebbero fare di manifestazione una al mese,
questo loro disinteteresse sul problema sanità ha contribuito
alla chiusura di nosocomi…
Una santa protesta. Ma i sindacati se ne accorgono solo adesso?
Invece i “Comitati”, cosa hanno ottenuto?
Manco la sperata visibilità dei singoli movimentisti.
Premesso che il settore sanitario rappresenta mediamente l’80% del bilancio di ogni regione e conseguentemente l’enorme peso politico e clientelare che rappresenta, il recente grave scandalo nella sanità pubblica della vicina Umbria con arresti domiciliari di importanti esponenti PD, soltanto ultimo di una lunga serie in altre regioni fra le quali anche le Marche con l’inchiesta aperta lo scorso anno e tutt’ora in corso che vede coinvolti ben 53 dirigenti per assunzioni irregolari, ed inoltre i dubbi di molti cittadini sul perché Ceriscioli, appena eletto governatore, si sia riservato la responsabilità della sanità anziché affidarla ad un esperto del settore secondo criteri meritocratici gli unici che possono garantire un efficiente servizio agli utenti anziché la tessera politica del partito di appartenenza, lo stesso finanziamento della sua campagna elettorale da parte di DE BENEDETTI fra i più grandi imprenditori privati della sanità nazionale ed anche marchigiana, lo stesso contestato ospedale unico anziché rafforzare i principali ospedali esistenti con l’assunzione di altro personale in modo da ridurre le attese che spesso oltrepassano l’anno per essere soddisfatte e ciò dura da anni….dato tutto quanto sopra, mi chiedo com’è possibile che i sindacati che operano all’interno dell’ASUR manifestano apertamente solo adesso??? Forse perché collaterali a certi partiti???
…signor Castellucci, del “forse” alla fine del commento si poteva tranquillamente fare a meno!! Eh..Benedetti piddini!! gv