di Gianluca Ginella
«Trovate il venditore di morte». Questo il messaggio che una madre aveva rivolto ai carabinieri dopo aver scoperto che il figlio era diventato tossicodipendente. Dalla richiesta di aiuto della madre, inviata in forma anonima ai carabinieri, sono partite le indagini del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Macerata che hanno individuato il pusher che nel frattempo si era spostato in Germania, dove viveva a Norimberga. L’uomo, Aaron Emereuno, 21 anni, nigeriano, è stato catturato su ordine di carcerazione spiccato dal gip del tribunale di Macerata su richiesta del procuratore Giovanni Giorgio a conclusione delle indagini dei carabinieri. Indagini che hanno analizzato l’attività di spaccio del 31enne che vendeva eroina e marijuana a Macerata ma anche a Civitanova e Porto Sant’Elpidio.
Nell’ultimo anno aveva movimentato, grazie ad una rete di spaccio che aveva messo in piedi coinvolgendo dei connazionali, 600 grammi di eroina e 400 grammi di marijuana. Gli episodi di spaccio sarebbero 1.100 per ricavi che superano i 40mila euro. Una importante attività di indagine che è partita dalla disperazione di una famiglia che ha scoperto che il figlio era entrato nel mondo della droga. E’ stata la madre del giovane tossicodipendente a mandare ai carabinieri un esposto anonimo per chiedere di rintracciare l’uomo che vendeva al figlio la droga. «Venditore di morte» diceva la donna nell’esposto. E chiedeva di trovarlo. Aveva anche segnalato un numero di telefono, che ricorreva con frequenza sul cellulare del figlio. Da questa segnalazione sono partite le indagini del Reparto operativo di Macerata. Numerosi gli assuntori di eroina sentiti dai carabinieri, che hanno riconosciuto il 31enne, che si serviva di altri connazionali per la gestione dello spaccio. Erano abili a nascondere la droga, anche tenendola in bocca, e avevano tantissimi clienti. L’eroina la vendevano ad un prezzo che oscillava tra i 25 e i 40 euro al grammo, la marijuana tra i 7 e i 15 euro al grammo. Poi però nel novembre scorso Emereuno, sentendosi sotto controllo, aveva deciso di sparire. I carabinieri però hanno continuato con le indagini sul suo conto. Indagini meticolose che hanno consentito di rintracciarlo a Norimberga. A quel punto è stata chiesta dalle autorità maceratesi l’emissione dell’arresto provvisorio europeo che, grazie alla collaborazione tra polizie, è stato eseguito il 15 gennaio. Il 21enne al momento è in carcere in Germania in attesa di essere riportato in Italia. Tutta l’attività di indagine è stata coordinata dal procuratore Giorgio.
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Bellissimo lavoro eseguito dalle forze dell’ ordine e compagnia bella.cimplimenti.vorrei vedere per quanto tempo resterà in carcere in Italia con questi leggi…allora mi chiedo tutto questo lavoro per …. Lo stato italiano quando capirà di mettere leggi più severi ???altrimenti tutto questo lavoro a cosa serve
Madri attente salvano il cucciolo distratto dal mondo che lo circonda…
la comunita’ tutta dovrebbe ringraziare mamme come questa,che tenta di salvare suo figlio( perche’ errare e’ umano ) e di riflesso molti altri ragazzi.
Sull’ennesimo nigeriano che spaccia,meglio che non mi pronuncio…
avanzavano i local…non serviva accoglierne altri
Giustissimi i commenti, fosse per me butterei la chiave del carcere per sempre….. ma ricordiamoci sempre che il pusher è l’ultimo anello di una catena, che viene gestita da persone insospettabili, magari quelle che ci abitano accanto, con giacca e cravatta….
Per Fichera. Buttare la chiave no, ma aumentare le pene relative allo spaccio, rendendole uguali, quantomeno per le droghe pesanti, a quelle del reato di strage sì.
Dopo tutto quello che sta succedendo nel campo della tossicodipendenza vogliamo anche liberalizzare, come è desidero dei 5*, le droghe cosiddette leggere.