Una storia lunga 25 anni che lo ha visto per 20 come rappresentante legale, si chiude oggi con l’assemblea del Gus chiamata a rinnovare la presidenza. Paolo Bernabucci, dal 1998 alla guida del Gruppo Umana Solidarietà, ha anticipato la sua decisione di non proseguire con un post su Facebook in cui ripercorre questo lungo cammino. «Questo, per me, – scrive – è un giorno molto importante. Si compie un percorso iniziato 25 anni fa e che, dai primi mesi del 1998, mi ha visto assumere l’onere e onore di rappresentare il Gus. Si sono venti anni che nel cartellino del codice fiscale c’è scritto, alla voce rappresentante legale, Paolo Bernabucci. Domani mattina però, e finalmente, sarà modificato e sostituito. Capirete, cari amici, che in tutto questo tempo non è ingiallito e scolorito soltanto quel pezzo di carta. Anche io ho addosso tutte le stagioni che sono trascorse».
Bernabucci usa la metafora del treno per ripercorrere la sua esperienza. Tanti anni alla guida di una realtà cresciuta molto negli anni e diventata anche oggetto di tante discussioni in questi ultimi mesi, anche di una inchiesta giudiziaria, e la politica che l’ha spesso presa ad esempio per le contese sul tema dell’immigrazione. In ultimo alle prese con una agitazione sindacale per ritardi nel pagamento di stipendi. Una realtà che nasce a Macerata e poi percorre tante stazioni: «A volte come un treno veloce che, spavaldo, salta tutte le stazioni secondarie a volte, invece, come una vecchia “littorina” che ama far salire e accogliere ogni passeggero, uno a uno, per chiacchierare e godere degli scorci lenti dal finestrino. Oggi questo macchinista scende dal treno. Ha guidato sempre come sapeva e, qualche volta, come voleva. Ha cercato e goduto di velocità eccitanti ma non ha quasi mai resistito alla tentazione di fermarsi alle dismesse stazioni di campagna. La vecchina che saliva con fare incerto diveniva, improvvisamente, più importante del vip seduto in prima classe. Il macchinista ha avuto il privilegio di una cabina tutta per se che gli ha permesso di continuare a immaginarsi “solo” anche quando il treno era affollato e non c’era più un posto libero. Qualche volta ha giocato a filosofeggiare e a chi gli chiedeva dove si stesse andando ripeteva: godi del viaggio, godi del paesaggio, godi di chi ti sta vicino e, soprattutto, godi di te e dei tuoi ideali. Negli ultimi anni ha avuto a disposizione una cabina super tecnologica con pulsanti e monitor per viaggiare sempre più veloce ma non ha cessato di guardarsi le mani e immaginarsele ancora nere del carbone, come tanti anni prima. Il macchinista è felice, è sereno e, ovviamente, giunto al deposito, è anche stanco. Non ha rimpianti o rimorsi. Nell’armadietto ci sono i suoi abiti fuori moda che lo aspettano ma non scheletri. Riconsegna cappello e giacca e abbraccia forte il nuovo conducente. Come dev’essere».
Il prossimo 13 dicembre il Gus compirà 25 anni. Nel 1998 l’associazione di volontariato nacque per aiutare le popolazioni vittime del conflitto in Yugoslavia e fu intitolata a Guido Puletti, giornalista di Brescia, ucciso sei mesi prima da irregolari bosniaci, mentre era impegnato in una consegna di aiuti umanitari nella Bosnia centrale. Poi l’attività in ogni parte del mondo, oltre che a Macerata. E Bernabucci ne è stato senz’altro un tassello fondamentale.
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..si si, e cosa farà adesso, si andrà a godere la “pensione” maturata con il lavoro ed i sacrifici dei suoi ospiti migranti..!? gv
Certo non è bello scendere dal treno proprio quando all’orizzonte si profilano guai grossi.
Sceso il macchinista è ora di fermare il treno che ha portato solo progetti che hanno devastato un territorio, una città ed una nazione. Amen!
Dopo anni di duro lavoro è finalmente finito il tempo della semina per bernabucci,adesso si passa alla raccolta del grano.
Senza acqua la papera non galleggia…
Il treno, magari con in testa una rumorosa locomotiva a vapore, è un’idea romantica, ma la realtà è un’altra.
Sembra la fine del Film Peter Pan, Ritorno all’isola che non c’è .“Uncino in pericolo invoca l’aiuto di Peter Pan: ‘Ti prego, aiutami Peteeeer!’. ‘Le conosci le regole, Uncino. Un bravo capitano affonda sempre con la sua nave’. ‘Io non voglio essere un bravo capitano!’.”
Ehm..vorrei informare che, in seguito a queste dichiarazioni, l’amministrazione ha deciso, per gli amanti cinefili e cinofili (sono quelli, mi sa, che amano portare il cane anche al cinema..), la prossima settimana, di dedicare una rassegna al cinema Italia, dove il “protagonista”, per così dire, sarà il treno. La rassegna prevede le seguenti proiezioni: lunedì “L’uomo sul treno”, martedì “La grande rapina al treno”, mercoledì e giovedì, repliche, venerdì sabato e domenica un film documentario sul famoso programma tv “Il treno dei desideri”, speranze e rimpianti, a cui seguirà un dibattito sul tema: “Treno”, sogni, realtà, salite e discese. La cittadinanza è invitata a partecipare numerosa; saranno previsti anche “treni speciali” per raggiungere la sede dell’evento. Per informazioni rivolgersi al..Fus-se che fusse..!! gv
Per il sig.Vallesi suggerirei anche “Assassinio sull’Orient Express”
Grazie, signor Cavalieri; ora chiamo subito l’amministrazione (che, credo, sarà come al solito sempre molto occupata a smistare i..treni..) per proporre subito il suo titolo; ovviamente, se la proposta venisse accettata, ci sarà anche una menzione per Lei, per il contributo dato alla rassegna. Non resta altro, quindi, che..rassegnarci..!! Ossequi. gv
Potete dire quello che volete ma Bernabucci è solo ( impossibile che un uomo con tutti i suoi milioni lo sia), riprendo da dove avevo lasciato,…è solo un uomo da invidiare. In Italia, completamente allo scoperto, è riuscito ad arricchirsi con la “tratta dei negri” ( si chiamano neri quando non vengono sfruttati prima di farli diventare rifiuti umani o vanno a raccogliere pomodori ). Gli spacciatori rimangono con l’appellativo nero. In America mi sembra sia stato uno dei motivi per una guerra. Un reato clamorosamente portato avanti anziché perseguito, aiutato in special modo da politici e politiche, nonché anche funzionari statali che in lui riconoscevano le stigmate del Salvatore. Ora, ricco, anzi ricchissimo con ancora diversi anni da vivere nel lusso più sfrenato che magari fino adesso ha dovuto occultare fingendo una vita monacale. E’ chiaramente un ipotesi del tutto infondata ma siccome secondo il Lombroso, si nota e nel viso e nei suoi atteggiamenti una falsa modestia nonostante la forte rassomiglianza con una volpe, animale ben noto come furbo cacciatore che agisce col favore delle tenebre. Bernabucci manco per il…mazzo, cacciava e con notevole successo alla luce del giorno. Dite pure quello che vi pare, sarò amorale ma povero in canna. Lui sarà amorale ma con dieci, venti milioni di euro. Possiede una ricchezza inestimabile, finora lo è, non ha presentato mai nemmeno i bilanci. E pensare che c’è gente che se evade dieci centesimi lo fa per non fallire sempre con la paura di essere scoperto. Senza poi arrabbiarsi per le esosissime tasse che una volta finite nelle mani di chi ne divide i proventi, ne dava una grossa fetta ( si usa in gergo per definire una parte del malloppo frutto di ruberie o truffe ecc. ecc.) a Bernabucci con la differenza che c’è chi soccombe e chi se la gode. Anzi, tutto sommato dovrebbe essere contento che Salvini abbia tagliato. Così finalmente libero dall’ingordigia che lo divorava potrà godersi la vita in qualche Paradiso terrestre lasciando quello spirituale a chi ci crede e spera che almeno dopo il trapasso potrà riscattare lo squallore della propria esistenza.
Finita la pacchia, suggerirei al sig. Bernabucci, di andare a braccetto con qualcuno, (come qualche giornalista in questi giorni a macerata ndr.) che saprà sicuramente indicargli quale palco calcare per divulgare la SUA “lectio magistralis” e mantenere così un buon livello di saldo al suo c/c.
La messa è finita, andate in pace….
Per Fabbrizio. E’ probabile e prevedibile che, in considerazione della pluriennale esperienza acquisita nel corso degli anni, gli verrà offerta la possibilità di candidarsi in qualche formazione di sinistra.
Per Fabbrizio. E’ probabile e prevedibile che, in considerazione della pluriennale esperienza maturata in campo sociale, prima o poi gli venga offerta la possibilità di candidarsi in qualche formazione di sinistra.
Adesso che i soldi diminuiscono… e gli sbarchi pure… è stanco e scende dal treno.
Certo.
E io sono Babbo Natale e salgo sulla slitta.