di Leonardo Piergentili
«Grazie Neri Marcorè per il tuo tocco leggero che fa affiorare le sfumature di chi ha occhi per sentire e mani per vedere, perché essere clown è anche percepire i colori del mondo attraverso il cuore»: è questa la motivazione per cui Clown & Clown ha consegnato, per mano di Paolo Ruffini, appena nominato “Clown del cuore”, il premio a Neri Marcorè, artista marchigiano e soprattutto patron di Risorgimarche, il festival che da due anni nel corso dell’estate porta artisti di fama nazionale e internazionale nelle zone dell’entroterra marchigiano ferito dal sisma.
È stata una grande festa quella di oggi pomeriggio a Monte San Giusto per la giornata conclusiva della quattordicesima edizione del “Clown festival” a tema empatia: tanti gli ospiti, gli sketch, le battute e soprattutto le risate. Organizzata dall’ente Clown&Clown con la sua presidente Sonia Salvatelli, dall’amministrazione comunale e dal sindaco Andrea Gentili, il festival ha colorato la città ed acceso i sorrisi delle tantissime persone presenti in piazza Aldo Moro e nelle vie della città.
Presente alla festa, per il secondo anno di fila, “l’ambasciatore del sorriso” Paolo Ruffini a cui è stato consegnato il premio “Clown del cuore” per la sua dedizione e partecipazione al Festival. «Grazie, fate bene alla mia vita» sono state le sue parole, prima di lanciare in aria il palloncino a forma di cuore, come da tradizione per il festival. L’attore è stato anche protagonista di un emozionante momento con i ragazzi portatori di handicap di “Up&down”, con cui ha annunciato di aver girato un documentario dal titolo “Up&down – Un film normale” che uscirà nelle sale il prossimo 25 ottobre. Prima di mostrare all’intera piazza il trailer del progetto, ha detto: «Si parla tanto di reality e poco di realtà, tanto di social e poco di sociale, quindi abbiamo pensato di parlare del normale, della normalità».
Sono poi continuati gli sketch con Gianni Cinelli, presentatore dell’evento, nei panni di Ganjaman e con Didi Mazzilli e Enzo Polidoro nei panni di astronauti provenienti da un pianeta senza empatia che hanno, invece, trovato nella piazza. Prima con tutte le persone presenti nella piazza immerse in un abbraccio di gruppo sulle note di Vasco Rossi con “Come nelle favole”, poi con il lancio in aria dei “palloncini di empatia”.
Presente alla festa anche Andrea Caschetto, habituè del festival, ha una malattia che non gli permette di mantenere ricordi, l’unica cosa del passato che riesce a non dimenticare sono le emozioni. Caschetto ha ribadito il suo messaggio, lanciato tempo fa, alla sede dell’Onu: «Non abbiamo bisogno di un tumore per amare la vita».
Premiato, infine, anche Neri Marcorè per il suo impegno nel progetto “RisorgiMarche”. È lo stesso Paolo Ruffini a consegnargli il premio, ed a leggere la motivazione «Grazie Neri Marcorè per il tuo tocco leggero che fa affiorare le sfumature di chi ha occhi per sentire e mani per vedere, perché essere clown è anche percepire i colori del mondo attraverso il cuore». L’attore, prima di ritirare il suo premio ha eseguito tre brani musicali, il primo è una canzone scritta da lui sulle note di Sting e l’ha chiamata “Pasqua a Londra”, ha proseguito poi con “La leva calcistica della classe ’68” di De Gregori ed “Anche per te” di Lucio Battisti. Tre canzoni, come definite da lui, “Piene di empatia”.
L’evento si è concluso con il video riassuntivo di tutta la settimana e lo spegnimento del naso da clown affisso nella torre del campanile. Appuntamento all’anno prossimo con la nuova edizione, perché come ha voluto sottolineare Gianni Cinelli, «Questo è soltanto un arrivederci».
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Bravi che con il sorriso avete regalato un riconoscimento a chi sta valorizzando nonchè fa riscoprire le nostre splendide montagne, spesso sconosciute anche a noi marchigiani.