Matteo Salvini in visita a Peppina
E’ quasi fatta per le centinaia di terremotati che nel cratere marchigiano si sono costruiti casette “abusive” per restare nei loro paesi dopo il terremoto. Nel pacchetto degli emendamenti all’ultimo decreto sisma infatti è passato anche quello che indica che container e casette mobili o di legno, possono restare lì almeno fino alla ricostruzione della casa originaria inagibile. Ma il provvedimento deve essere ancora approvato. Nel frattempo però è già polemica tra centro destra e Pd in Parlamento. I primi, per voce del ministro dell’Interno Matteo Salvini (Lega) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), hanno subito specificato che il merito dell’operazione è il loro, ricordando anche che così Giuseppa Fattori, detta Peppina (la 95enne di Fiastra da cui è partito il caso nazionale dei terremotati “abusivi”), potrà tornare a casa sua.
Mario Morgoni
Ma il deputato Mario Morgoni dal Pd non ci sta e ricorda che «nonna Peppina è sì in procinto di rientrare in casa, ma grazie a un provvedimento approvato dal governo Gentiloni (la cosiddetta norma “Salva Peppina”, ndr). E non a un emendamento della Lega o di Fdi. Gli emendamenti di cui parlano Lega e Fdi – prosegue Morgoni -, sono quelli al decreto sulla busta paga pesante approvato dal governo Gentiloni il 28 maggio. Il provvedimento non è stato ancora approvato. Com’è possibile che produca già degli effetti? E, bugia nella bugia, Fdi e Lega non sono gli unici ad aver presentato modifiche per ampliare la platea dei beneficiari: il Pd al Senato ne ha presentati 65, di emendamenti. Di che parlano dunque Meloni e Salvini? Facciano attenzione, Salvini e la Meloni, a cercare di prendere in giro il popolo marchigiano. E’ fatto di gente laboriosa e onesta, che non crede certo alle balle di questi ciarlatani della politica. Devono solo vergognarsi. La smettano di fare della squallida propaganda sulla pelle dei terremotati». Morgoni dedica un passaggio anche all’emendamento che riguarda il rinnovo dei contratti dei 700 tecnici assunti nei Comuni del cratere per gestire la situazione post sisma. Un rinnovo a rischio dopo la bocciatura in Commissione speciale degli emendamenti sul tema presentati separatamente sia dal Pd che da Forza Italia (leggi l’articolo). «La prossima settimana – dice Morgoni – il decreto approderà alla Camera. Noi del Pd proporremo nuovamente l’emendamento sul rinnovo dei contratti dei tecnici». Nel frattempo Peppina resta ancora fuori casa, anche se i tempi per il rientro potrebbero effettivamente essere brevi. «Stiamo aspettando la rimozione dei sigilli», dice una delle figlie, Agata Turchetti.
(redazione CM)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Francamente quello che dice Morgoni mi stupisce. Il decreto di cui parla lui, approvato da Gentiloni, prevedeva solo alcune deroghe fiscali non finalizzate né sufficienti per il dissequestro. Invece gli emendamenti approvati in commissione speciale del senato nei giorni scorsi, in sede redigente, prevedono nello specifico l intervento sia sulla normativa edilizia, di cui al dpR 380/2001, che su quella del codice dei beni culturali e del paesaggio, inserendo delle deroghe ad hoc per tutti i lavori e opere, anche se in assenza o difformità dell’autorizzazione paesaggistica, qualora realizzati o in territori in stato di emergenza o nei territori colpiti dal sisma del 2016 e 2017. Le condizioni indispensabili per l’applicazione della mini sanatoria sono: l’installazione, in area di proprietà privata, di strutture temporanee, prefabbricate o amovibili (ossia roulotte) utilizzate a fini di abitazione principale; l’acquisto autonomo delle strutture, in luogo di soluzioni abitative di emergenza eventualmente consegnate dalla Protezione civile.
È evidente che il decreto emendato non è ancora vigente, ma lo sarà la prossima settimana dopo il passaggio in aula, che voterà il provvedimento toto e non sui singoli emendamenti, verosimilmente incassando il voto favorevole perché chi ha emendato in commissione fa parte della stessa maggioranza che è in parlamento.
È veramente triste che l’ on. Morgoni, da Roma, non colga tali aspetti evidenti a un comune cittadino, che non si è spostato da Macerata.
Marina, ce ne fossero di persone così ! brava !!!
Signora Santucci,, l’ unica cosa avvilente e’ che lei avalli miseramente le menzogne di Salvini e Meloni . Riepiloghiamo : la signora Peppina rientrerà nella propria abitazione , non appena espletate le procedure previste in forza del Decreto Fiscale 2018 ( decreto legge 16/10/2017 n. 148 G.U. 05/12/2017 ) del Governo Gentiloni . Quindi chi sostiene che Peppina rientra in casa grazie ad un emendamento al decreto del 28 Maggio scorso non ancora convertito racconta una balla ad uso e consumo di sprovveduti creduloni .
Il Decreto in corso di conversione , che riguarda le proroghe di busta paga pesante e utenze , ha visto vari emendamenti , tra cui quelli del PD , per ampliare la portata del Salva Peppina rendendolo applicabile ad una casistica più consistente . In commissione al Senato e’ stato approvato uno di questi emendamenti . La prossima settimana il decreto andra’ in aula al Senato e poi passerà alla Camera dove sarà vagliato in Commissione e quindi in aula . E’ probabile che sarà approvato visto che anche la maggioranza e’ favorevole e se sarà così molti altri caso di sistemazione temporanea di emergenza vedranno una soluzione , ma non il caso di Peppina che e’ già stato risolto con il citato provvedimento inserito nel decreto fiscale.
Inoltre vorrei ricordare alla signora Santucci e ancor più al vice premier, che un emendamento , fino a che non viene definitivamente approvato in aula sia al Senato che alla Camera , non e legge, bensì un semplice auspicio.
Io invece di quello che dice Morgoni” Francamente me ne infischio “.
Grazie on. Morgoni per l’attenzione. E grazie per aver sostanzialmente avallato la tesi del mio post.
La politica non deve essere una lotta CONTRO QUALCUNO ma una lotta PER QUALCOSA.
Signora Santucci, allora non ha proprio compreso o fa fatica a comprendere : Peppina e’ stata già salvata da apposita norma inserita nel decreto fiscale . Quindi la procedura di dissequestro sta avvenendo sulla base di quella norma . Ora il nuovo decreto potrà estendere anche ad altri casi la “ sanatoria “ ma questo e’ un altro discorso . Quindi , per riepilogare, Salvini e Meloni hanno spudoratamente mentito arrogandosi il merito di aver fatto rientrare Peppina in casa.
Sig. Morgoni, mi permette una domanda:
sta ancora facendo lo sciopero della fame???
Tutti noi dobbiamo fare lo sciopero della fame perché se la fame lavora siamo fregati!
No, Morgoni, al di là delle tattiche elettorali ci sono i principi,ci sono i valori e che nonna Peppina stia a Fiastra è un ignobile valore leghista e fascista: per quasi due anni il suo partito ha nobilmente difeso i gloriosi valori della salvaguardia del paesaggio, della sacralità della legge, della giustizia sociale che dona agli ultimi l’impagabile soddisfazione e lo spassoso divertimento di immaginare la ricca nonna Peppina d’inverno andare a fare i suoi bisogni in un gelido bagnetto esterno. Non dimentichiamo che il Santo Padre, che pur non ha tovato il tempo di occuparsi del caso Pamela, su nonna Peppina è intervenuto invitandola a migrare a casa della figlia, perché migrare è il bene, perché i migranti sono i buoni, perché D.io è dalla parte dei migranti. Onorevole Morgoni, ritorni in sè, come può pensare che sia politicamente corretto il fatto che nonna Peppina stia a casa sua?
Quella di voler assicurare tutto e tutti è un pallino degli assicuratori, non v’è dubbio alcuno: è quasi una tautologia.
Sig. Pavoni, mi sembra evidente che sia lei a doversi preoccupare di rientrare in se’ visto che appare visibilmente fuori . Anche i signori Iacobini e Franceschetti dovrebbero nutrire la sua stessa preoccupazione .
In merito alla vicenda della signora Peppina, essendo stato più volte nei mesi scorsi chiamato in causa sulla triste vicenda,debbo confermare che le cose stanno come molto dettagliatamente ha illustrato l’On.Mario Morgoni peraltro riscontrabili (per chi ne avesse la voglia) dagli atti ufficiali.”Carta canta… villan dorme” direbbe qualcuno;tutto il resto fa parte di
libere (e non condivisibili)
interpretazioni.
Più preoccupati di così non si può, veramente.
Mario Morgoni, finalmente una voce fuori dal coro. Sono d’accordo in pieno con lei.
Caro, stucchevole lavoratore di Camera, c’è una follia anche del cerchiobottismo e della tartufaggine e non è la follia più migliore, come dicevano al MIUR…
Caro Pavoni, io fossi molto più contento di essere folle piuttosto che ignorante , come direbbero al ministero del lavoro e delle attività produttive.
Premesso che mio padre ha lasciato, in anni neppure troppo lontani, giovinezza, salute e trenta chili del suo peso corporeo, per garantire ai suoi posteri la libertà di offendere e irridere impunemente la sua famiglia;
Premesso che quando è morto, per onorarne la memoria, ho sostenuto economicamente,con il mio stipendio di dipendente statale, il corso di studi universitari di un giovane uomo di colore, di nome Julio, che quando mi scrive mi dice ‘chère maman’e oggi lavora in una clinica pediatrica in Guinea Bissau( mi piacerebbe sapere quanti possano vantare analoga esperienza tra coloro che si stracciano le vesti a favore dell’accoglienza dei migranti);
Premesso che, come tutte le persone della sua età, Peppina ha conosciuto gli orrori della guerra, la fatica immane di lavorare per donare alle sue figlie un mondo migliore;
Premesso che in quegli anni terribili Peppina ha perso due figli e da quelle ferite sgorga ancora sangue;
Premesso che, quando tutti, compreso il papa, l’hanno sollecitata ad andare dalle figlie, accettando con la morte nel cuore di entrare in una prigione dorata, sottolineo prigione, non già per la mancanza di cure bensì per quello stile di vita che non le appartiene e che alla sua età non ha la forza di fare suo;
Ciò che mi riesce incomprensibile è l’assenza di una sola parola a conforto della sua sofferenza che certamente è simile a quella di tanti altri ma che Peppina e le sue figlie hanno avuto il coraggio di esporre al pubblico ludibrio affinché la politica avesse l’opportunità di chiedere almeno scusa per non aver saputo risolvere rapidamente neppure la semplice questione di una casetta di legno. So bene che queste mie parole, come quelle che le hanno precedute, saranno ingoiate dall’abisso di tenebra di cuori che nessuna luce saprà illuminare in tempi brevi.
Dio non voglia che mia madre debba morire lontana dalla sua terra.
Sig. Onorevole Morgoni,
Io le ho rivolto una semplice domanda alla quale, se voleva, avrebbe dovuto rispondere con un SI o con un NO.
Lei invece risponde che il sig. Franceschetti dovrebbe preoccuparsi di RIENTRARE IN SE.
Ma è proprio sicuro di quello che ha scritto??