di Fabrizio Cambriani
Se tre indizi costituiscono una prova, oggi abbiamo la certezza che questi governi del Pd (quello centrale assieme a quello regionale) con l’occasione dei terremoti, vogliano smantellare e azzerare le piccole comunità che vivono in montagna. Il primo indizio è stato il trasferimento in massa dei terremotati sulla costa (cosa mai accaduta prima), immediatamente dopo le scosse; il secondo la previsione di provvedimenti di delocalizzazione di quasi interi paesi particolarmente danneggiati dal sisma e infine il piano che prevede l’acquisto di case per sistemare i terremotati in località lontane da quelle realmente danneggiate svelato ieri su Cronache Maceratesi dalla bravissima Federica Nardi (leggi qui).
Si tratta di azioni concrete, atti e fatti che non possono essere smentiti, né argomentati in nessun altro modo, che stridono con le belle parole che verranno declamate dai palchi delle feste di partito, in vista delle prossime elezioni politiche. La montagna dunque come problema e non più come opportunità. Un costo non più sostenibile. Un ramo secco da tagliare. Ma soprattutto un salto culturale all’indietro di qualche secolo con la complicità silente di personaggi che nel corso della loro lunga carriera politica si erano caratterizzati, viceversa, per la valorizzazione dei territori montani.
Non è un caso se a un anno dalle micidiali scosse di agosto e ottobre la regione Marche non è stata capace di produrre un piano di (rinnovato) sviluppo per le zone interessate dai danni. Un’azione seria di rilancio per obiettivi. Tutto è improvvisato e confuso. Però al commissario e al vice commissario governativo sono state affidate le prerogative di trattare con i singoli proprietari di abitazioni in caso di delocalizzazione. Saltando a piedi pari e ignorando tutti i sindaci interessati. Un cospicuo e immediato risarcimento ai proprietari per demolire e non ricostruire più nessuna dimora. Oppure per ricostruirla altrove, a discrezione del governatore. Un tema quello della delocalizzazione delicatissimo e al tempo stesso insidioso che viene appena accennato e per il quale si è dimesso, tra un imbarazzante silenzio di tutti, il sindaco di Ussita, Rinaldi.
Sono zone ad alto rischio – si dice – e per questo vanno delocalizzate. Però il termine di delocalizzazione non viene mai pronunciato per Livorno, oppure per Genova in particolare, che puntualmente ad ogni alluvione conta i suoi morti. Nel ventunesimo secolo si potrebbero costruire edifici in sicurezza pure in mezzo al mare, è solo una questione di costi. Ma qui da noi, in montagna, hanno già deciso: si delocalizza, cioè non ci si spende un centesimo. I tre comuni interamente distrutti, Visso, Ussita e Castelsantangelo (meno di duemila abitanti in tre) sono stati completamente dimenticati dalle istituzioni. Servono solo per qualche speciale sul terremoto in tv. Però oggi il finis terrae è diventato Tolentino.
Emblematiche per capire il totale, colpevole disinteresse del governo per le zone montane, per la loro cura, la quantità delle risorse destinate alla manutenzione e alla loro sicurezza, resteranno le immagini dei soccorsi a Rigopiano. Una ferita che fa ancora sangue, su cui non si è mai voluta aprire una discussione in termini politici.
È stato definitivamente e colpevolmente rottamato pure il progetto Appennino Parco d’Europa. Un’iniziativa pensata per i parchi nazionali di Abruzzo, Marche e Umbria la cui cerimonia di apertura si svolse – ironia della sorte – a L’Aquila nel 2006. Possibile che a distanza di dieci anni e con lo stesso territorio interessato da spaventosi eventi sismici, a nessuno sia venuto in mente di rivitalizzarlo?
No, in cinque anni di governo del Partito Democratico il disegno è ormai chiaro e lampante: alla montagna, a tutti i territori montani non deve più andare un centesimo, perché questo Stato non se lo può più permettere. Gli abitanti si arrangino come possono, oppure abbiano la compiacenza di trasferirsi più valle.
Terremotati, una beffa le case invendute: la Regione punta sulla costa per ripopolare l’entroterra
Il pd é il cancro di questi anni prima lo debelliamo prima il paese risorgerà
Non sono del PD, ma ogni volta che leggo i tuoi commenti mi cadono le braccia. Avessi mai fatto un commento in cui si capisca che cosa c'è che non va secondo te? Il PIL? La produzione industriale? L'occupazione? Il commercio? Le esportazioni?
... il turismo? Le attività ricettive?
Pochi voti, nessun interesse da parte dei politici.
Tranquilli dai Ci faranno un mc donald's E un negozio di intimissimi
Volere è potere, non mollare mai mai
Non credo che parlare di guerra civile sia esagerato. Il PD ha avviato le ostilità non contro una parte politica avversa, ma contro una popolazione sentita come estranea alla sua essenza globalista, metropolitana, comunitarista. L'idea di libertà individuale, di comunità locale dai caratteri fortemente identitari, ben rappresentata dai grandi spazi e dall'autosufficienza delle montagne, non può essere tollerata da chi sta cercando di cancellare ogni identità. È difficile, a questo punto, pensare ad un esito diverso dalla lotta.
Secondo me ai politici non frega assolutamente nulla della popolazione sono ormai una categoria autoreferenziale ed autogestita gli elettori non contano più nulla. In Italia si sta troppo bene ed abbiamo troppe leggi per fare la lotta, Lotta armata ? Prova a comprare un fucile e vedi quanto sia facile comperarne 10000 e trovare 10000 civili ad usarli... Lotta fiscale ? non paghi le tasse e dopo 3 anni 20 raccomandate ti pignorano il conto bancario ... Lotta politica ? tutti in piazza, legge abolita (vittoria di Pirro) e ripristinata dopo qualche mese con nome diverso (vedi i vari referendum, e le tasse sulla casa che cambiano nome ad ogni legislatura (toglie la vecchia e mette la nuova). Altre idee ?
Nel '97 furono fatte le stesse accuse. Poi tutti tornarono, accompagnati da tanti altri e qualcuno disse pure che si era fatto anche troppo. Questa volta accadrà la stessa cosa, solo che il disastro è stato molto superiore e ci vorrà più tempo e più denari.
Non esiste attualmente un politico che veda più in là del suo interesse personale. Ma avevano finanziato la pista ciclabile per portare turismo in montagna e allo stesso tempo preferiscono desertificare zone di una bellezza assoluta invece di investire in costruzioni adatte alla sismicita'. E' come dire ai Giapponesi di trovare casa all'estero perché li c'è sempre il terremoto. I nuovi Attila!!!!!!
La pista ciclabile poteva anche essere stata pensata più in funzione dei compensi per chi doveva progettarla e realizzarla, più che dei vantaggi per il territorio. L'architetto che l'ha progettata è anche un teorico dello spopolamento inevitabile.
Sarà la fine x queste località
Quanta chiacchere che fate rivoluzione e bast
Dove dovevano portarli i terremotati subito dopo i quattro eventi sismici che avevano interessato e continuavano ad interessare mezza Italia Centrale? Così tanto per sapere. La delocalizzazione non è e non sarà una scelta, ma in alcuni casi una necessità e se e dove ricostruire non saranno i politici a stabilirlo, ma i tecnici. Non è vero che si può costruire ovunque e comunque. Errare è umano, ma perseverare sarebbe diabolico. In quanto alla pista ciclabile, a chiederla erano stati i Sindaci di trenta Comuni.
Tanto x capire ci sono realtà lavorative che sono ferme o stentano ad andare avanti, bloccare da limbo burocratici, giusto x dirne una... queste sono state abbandonate senza poter camminare neanche con le proprie forze e senza cercare di fare il possibile per nn farle cessare a prescindere da locazioni alternative. Hai detto bene perseverare con questi incapaci tecnici e politici é diabolico
In base a questa teoria il Giappone dovrebbero portarlo in Cina e la California nel Texas
Stefano Massarire Occorre parlare di ciò che si conosce. Certo che si può costruire in alcune zone nonostante il rischi sismico, ma non in zone in frana quando la frana investe un intero fronte e nemmeno in zone dove per ricostruire un'abitazione occorre mettere in sicurezza il fronte di una montagna e nemmeno in zone esondabili. Delocalizzazione non vuol dire trasferimento in altra regione o a valle, vuol dire un po' più in la. Non ci si lamentio poi dopo una catastrofe dicendo: colpa di chi ha dato loro il permesso! La frazione di Pescara probabilmente non sarà ricostruita dove è ora. In quanto ai tecnici, esclusi i farabutti, che li puoi trovare ovunque, sono tra i più preparati al mondo.
Mauro Vallesi Ci sono stati dei ritardi e degli errori anche gravi, ma la mia opinione è che si stia imboccando la strada giusta. Ribadisco che secondo me la scelta di ospitarli non in tende o container è stata la scelta giusta. Perché investire tanti miliardi in opere di urbanizzazione e casette se l'intenzione quella di spedirli da un'altra parte? P.S. non sono e non sono mai stato del PD. Non me ne vanto, ma questo è. Sono un tecnico in pensione, che ha lavorato per la ricostruzione nel '97.
Gli abitanti sono stati portati nella costa locale 1) per questioni di sicurezza 2) perché la Regione è stata colpita del 60% e di certo non puoi mettere le persone in strutture non controllate o sicure. Dove li dovevano portare che da Visso a Tolentino, è quasi tutto da rifare????? Dove non ci sono le strutture?????
I giapponesi li mettiamo in Cina visto che il Giappone e' zona sismica?
Parliamo delle Marche, non arriviamo in luoghi lontani. Rispondi alla mia domanda, non deviare. Secondo te dove li dovevano portare, dove???????
i fans del pd non crederanno mai a questo articolo. Provate a togliere la sigla pd e con occhi diversi vedranno che tutto questo è vero, ma non crederanno mai che questo lo stia facendo il loro partito la sinistra dei lavoratori e dei poveri.
fuori di testa
dovete solo VERGOGNARVI,inettitudine politica allo stato puro
Cara politica , ma quanto sei lontana dalla gente ! Da terremotato ( la definizione di un mio caro amico a quello che ci è capitato è esiliato ) posso pienamente affermare che non stai facendo nulla di buono . Perdere una casa è poca cosa rispetto alla perdita della propria comunità. Non siamo pedine ! Non puoi decidere della nostra vita con i famosi dati sulla mano , statistiche e calcoli economici . Le comunità non vanno spaccate ! Ma ti sei chiesta quanto ci ha fatto male ( anche se per emergenza indispensabile ) essere sparpagliati ovunque sulla costa ? Certo l'individuo è sempre tale ovunque si trovi , certo ci si può adattare ma il profumo della propria terra gli rimane dentro . Politica , tu sei corrotta , tutti lo sanno e lo accettano purtroppo , ma quando giochi a dama con la vita della gente fai molta attenzione perché la favola in cui vivi potrebbe finire ! Non è una minaccia ma una presa di coscienza . Smetti di fare il gioco degli sciacalli ed ama il tuo popolo !
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E’ un po’ la stessa idea di ricostruzione, del tutto privatistica, che Berlusconi ha applicato nel caso del terremoto dell’Aquila.
Un’altra prova che, ormai, tra il PD e la destra non ci sono vere differenze.
“Delenda PD”. Con la speranza che dalle sue ceneri rinasca una Sinistra degna di questo nome. Altrimenti molti Compagni andranno a Destra, soprattutto nella Lega di Salvini.
Tranquilli…………….
ora arriva la De Micheli !!!!!!
Dura la vita de li diversamente renziani… tutti che se lamentano, te comprano casa a Citanò, tu giusti la tua cusci na settimana magni lo pesce quella dopo lo pecorino…
C’è anche Napoli che sta sotto il vulcano, ma piuttosto che delocalizzarla sposterebbero il Vesuvio da un’altra parte, magari proprio in mezzo ai Monti Sibillini, e sarebbe il quarto indizio.