Il crollo del campanile
La chiesa di Santa Maria in Via
Truffa in Liguria, con la scusa di aiutare i terremotati e le suore di Camerino. Una telefonata alle sorelle clarisse di Camerino per dare loro conforto e sapere se erano arrivati i duemila euro da loro raccolti per aiutarle, dopo che il terremoto le ha lasciate senza monastero. Così le suore di un convento di Campomorone (Genova) hanno smascherato una onlus che ha raccolto in Liguria alcune decine di migliaia di euro con la scusa di aiutare i terremotati del maceratese. Secondo quanto narrano le cronache dei quotidiani liguri, le indagini dei carabinieri di Genova, supportati dai colleghi di Macerata, alcune persone si sarebbero spacciate per componenti di un’associazione onlus, che si dedicava a raccogliere fondi per la ricostruzione del maceratese. Allo scopo avrebbero girato diversi centri della Liguria con un banchetto che mostrava immagini di distruzione, danni e devastazione dei paesi colpiti dal terremoto, tra cui il campanile di Camerino, immagini di Matelica, per suscitare solidarietà in tante persone che si sono fidate di loro, donando fondi che pensavano sarebbero serviti a dare una mano ai paesi del cratere. Alle suore genovesi hanno mostrato foto di Camerino, della distruzione del monastero delle clarisse e le religiose, convinte di aiutarle, avevano dato loro duemila euro. La provvidenziale telefonata alle suore camerti però ha fatto capire che la raccolta fondi, più che per solidarietà, era interessata. Le consorelle liguri hanno presentato denuncia ai carabinieri, i quali hanno avviato le indagini per truffa, risalendo ad alcuni dei presunti responsabili.
Che schifo
C'è poco da fare questa è l'Italia che ha il sopravvento
Sarebbe molto carino conoscere il nome di questi simpaticoni.
Dovrebbe essere obbligatorio comunicare i nomi!
Insieme ai nomi dovrebbero mettere anche le foto e portarli veramente nelle nostre zone
Come mai!!!
Vergogna
Te pareva..... che schifo
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Se si facesse una bella indagine, di quelle toste, ossia alla ricerca dell’umano gesto di cogliere a mani piene per donare a chi ne ha bisogno chiacchiere e spicci, chissà quante onlus darebbero lavoro per anni ai tribunali di mezzo mondo. Nessuna esclusa, neanche le più famose credo siano immuni dal peccato originale che non è mangiare una mela ma almeno un risottino con scampi dell’Adriatico arricchito con frutti di mare e per chi piace, qualche fettina di aragosta saltata nel burro chiarificato . Naturalmente tralascio altri piatti anche della gastronomia internazionale. E non c’è bisogno di andare troppo lontano.” Non avere paura del ladro, sfamalo e almeno per un giorno non ruberà più.Ma se dai da mangiare al pasciuto benefattore onlus, non lo sazierai e ti inviterà a farlo mangiare al tuo desco anche negli anni a venire.” Leonida Rubistein, quando le onlus non c’erano ma gli imbroglioni sulla pelle degli inermi, sì.
In questi casi, la pena (dev’essere certa sempre ma in questi casi, maggiormente certa) gli avvoltoi vanno condannati a togliere le macerie, ad esempio. Un paio di guanti e stivali e sotto a lavorare. Per mesi. Ah, ovviamente gli altri devono sapere che quegli avvoltoi NON sono volontari. I volontari devono sapere perché gli avvoltoi stanno li a lavorare, eh!
Io darei un’occhiata anche ai costi assurdamente lievitati delle opere di urbanizzazione relative alle “casette” che stanno sorgendo nei comuni più disastrati dal terremoto.