“A difesa del valore di una memoria positiva delle figure femminili che si sono impegnate in questa città, penso che sia il momento di evitare le guerre di religione e di riflettere, anche mettendo in stand by una delibera che rischia di diventare controproducente”. Chiede una tregua Ninfa Contigiani, presidente del Consiglio delle donne di Macerata sull’intitolazione della sala consiliare. Una questione che sta vedendo contrapporsi i sostenitori della dedica all’ex presidente del Consiglio comunale Barbara Pojaghi e alla madre Jader (leggi l’articolo) e la proposta avanzata dall’assessore alle Pari opportunità Federica Curzi e dalla stessa Contigiani per l’intitolazione alla prima consigliera del Comune e poi deputata eletta nel 1948 Maria Pucci. “Il Consiglio delle donne non ha proposto per l’8 marzo alcun nome per intitolare una sala consigliare che è inagibile e che, purtroppo, lo sarà ancora per diverso tempo – chiarisce Contigiani – A non essere accecati dal sacro furore dei giustizieri quanto scrivo sarebbe facilmente verificabile facendo la fatica di leggere bene la proposta di delibera che sembra aver innescato il caso, poi ritirata dall’assessora competente, ed anche i resoconti-verbali del Consiglio delle donne. Certo, leggere con attenzione è fatica. Questa fatica qualche consigliere pentastellato e qualche giovane neofita della politica hanno preferito non farla sollevando invece uno strumentale polverone che non onora di sicuro la figura di Barbara Pojaghi (che di certo sarebbe stata più accorta e che mi spingo a pensare non avrebbe gradito essere strumentalizzata da nessuno)”.
“La contrapposizione sterile, oltre a non avere senso per l’evidente diversità delle figure – sottolinea Contigiani – è anche dannosa perché rischia di lacerare il mondo femminile e una parte della città, su un’azione che avrebbe dovuto invece coinvolgere positivamente la nostra comunità. Per essere stata una figura istituzionale che ha rappresentato in prima persona la cittadinanza avuta dalle donne finalmente con la Repubblica, ben 70 anni fa, Maria Pucci è stata votata in ambito regionale come degna di un’intitolazione nel progetto #leviedelledonnemarchigiane dedicato alla toponomastica femminile dall’associazione Osservatorio di genere. Poi, quando il progetto è stato accolto e patrocinato dal Consiglio delle donne, più di un anno fa, si è trasformato in un libro che ricorda, biografandole, tutte le donne indicate, tra cui Maria Pucci e la stessa Jader Pojaghi con voci curate da me stessa”.
Intitolazione sala del consiglio, petizione per Barbara e Jader Pojaghi
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
E’ evidentissimo che la Contigiani non ha letto il nostro comunicato in quanto noi non vogliamo nessuna contrapposizione. Abbiamo semplicemente detto che l’intitolazione di una sala consiliare deve essere condivisa e non partorita da poche persone. Abbiamo anche aggiunto che partendo da una condivisione ci andrebbe bene qualsiasi nome, purchè largamente condiviso.
E’ evidente che la Contigiani vuol uscire da un grande guaio nel quale si è cacciata suscitando le ire anche di donne di cultura del centro sinistra.
A volte è più corretto chiedere scusa e tornare sui propri passi, anziché fare accuse senza senso che descrivono perfettamente la persona davanti alla quale ci troviamo.
Assolutamente inaccettabile che la Contigiani metta in bocca ad una persona che non c’è più (Barbara Pojaghi) e con la quale avevo una personale e lunga amicizia, riflessioni senza alcun senso.
Sarebbe bello che la Contigiani non si nascondesse dietro alle stantie accuse al M5S ma raccontasse alla città il suo rapporto con Barbara, probabile causa del fatto che l’abbia ignorata nel pensare alla dedica della sala.
Prendo atto com soddisfazione del fatto che si metta in stand by la delibera ed attendo che si inizi un percorso condiviso per l’ intitiolazione della sala.
E’ proprio necessario intitolare a qualcuno la sala consiliare?