di Monia Orazi
Tragedia di Rigopiano, Pioraco e Castelraimondo si sono svegliate in lutto per la morte di Emanuele Bonifazi, 31 anni, e Marco Tanda, 25. Questa mattina è cominciata l’attesa del ritorno dei feretri per i funerali nei paesi che li hanno visti bambini ed adolescenti, cresciuti insieme a pochi chilometri e con pochi anni di distanza l’uno dall’altro. Due giovani esistenze in pieno sviluppo, piene di quella determinazione ed entusiasmo di chi sta realizzando i propri sogni. Non si parla d’altro oggi, nelle due piccole comunità, già sconvolte dal terremoto, a cui si è aggiunta la tristezza infinita per la perdita di due giovani vite, nella bara fredda e gelida di un albergo che avrebbe dovuto essere vuoto, quando è arrivata l’enorme slavina.
La famiglia di Emanuele Bonifazi. In primo piano il 31enne insieme al fratello Enrico (primo a destra). Dietro i genitori
Nei commenti al bar, tra gli occhi lucidi e furtivi che si incrociano nelle vie strette e semideserte di un gelido mattino di gennaio, risuona il perché ed una valanga di indizi su come questa tragedia si sarebbe potuta evitare. Rimbalzano i se, le ipotesi sugli orari, si fa dietrologia sino all’anno della costruzione della struttura, il pensiero di tutti va alle due famiglie distrutte. A farsi portavoce dell’immenso dolore dei piorachesi è il sindaco Luisella Tamagnini: “Abbiamo sperato fino all’ultimo in un miracolo. Proclameremo il lutto cittadino, abbiamo preparato tutto, attendiamo solo di sapere quando ci saranno i funerali. Emanuele era uno di noi, era come un figlio, siamo sgomenti ed attoniti per questa tragedia. In queste ore vogliamo soltanto essere vicini alla famiglia, per ogni necessità, con gesti concreti, più che con le parole. In momenti come questi parlare risulta difficilissimo, le parole non bastano dinanzi a tanto dolore. Ci stringiamo intorno ai familiari, siamo in lutto anche noi”. Da quattro anni Emanuele si divideva tra Pioraco, dove continuava a vivere nel tempo libero dal lavoro e la reception del Rigopiano, dove lavorava con grande passione e competenza, stimato da tutti per il suo sorriso e la sua simpatia. Anche a Castelraimondo predominano angoscia ed incredulità per la scomparsa di Marco Tanda, a soli 25 anni. Se ne era andato dal paese a 14 anni, per inseguire il sogno, poi coronato, di fare il pilota di aereo, ma tornava spesso a trovare la mamma Elma. L’ultima volta si era visto la scorsa estate, in giro per il corso insieme alla fidanzata Jessica Tinari, dieci anni insieme. Una storia finita l’uno accanto all’altra, sotto le macerie del Rigopiano, tragico finale di una vacanza.
“Avevamo delle speranze che si sono affievolite, fino a quando ieri sera ci è giunta questa tragica notizia. Siamo addolorati e sgomenti. La nostra comunità è già stata duramente provata dal terremoto – ha detto Renzo Marinelli sindaco di Castelraimondo – questo evento ci ha sconvolto ancora di più. Marco aveva più o meno l’età di mia figlia, era un ragazzo per bene, che non meritava questa fine. Si era creato un avvenire che è stato stroncato da questa tragedia, esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia”. Si aggiunge al ricordo anche Patrizio Leonelli, assessore comunale di Castelraimondo che conosceva Marco Tanda sin da piccolo: “Marco andava a scuola con mio figlio, siamo molto addolorati e pieni di angoscia, lo conoscevo benissimo, era uno di noi, giocava con mio figlio, frequentava la scuola calcio. I suoi genitori si sono trovati bene a Castelraimondo e sono rimasti, ci dispiace immensamente per noi era come un figlio. Speriamo che queste tragedie non accadano più. Marco amava volare, ora è volato più in alto di tutti e ci guarda da lassù”.
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Sentite condoglianze alle famiglie…
Che amarezza
Non ci sono parole per questa tragedia riposate in pace…
Tristezza e commozione
troppo triste, un abbraccio alle famiglie