di Laura Boccanera
«L’ex ente fiera è ufficialmente nostro, dopo averlo abbattuto lì potrebbe sorgere un parcheggio sotterraneo». Spunta l’ipotesi parcheggio per la riqualificazione dell’ex area fieristica. Ad annunciarlo è il sindaco Tommaso Claudio Corvatta che annuncia la fine dell’iter burocratico per l’acquisizione del padiglione che era proprietà della regione. Manca solo il versamento di 252mila euro alla Regione da parte del Comune dopo di che si potrà procedere all’abbattimento dei muri e, forse, alla conservazione dell’arco in cemento come auspicato da più parti. Sul destino di quella zona che si trova a metà fra il Lido Cluana e il mare le ipotesi sono aperte. E una la lancia proprio il primo cittadino ed è un’idea ambiziosa e anche piuttosto onerosa, quella di un parcheggio sotterraneo. «Da ieri Civitanova è padrona del destino di quel centro nevralgico della città – ha scritto Corvatta – il prossimo passo sarà l’abbattimento del vecchio edificio entro la fine del 2016. Tra le ipotesi che stiamo vagliando per sostituire il vecchio ente fiera, c’è il parcheggio sotterraneo che agevolerà il commercio e la vita del centro città, con in superficie un’area verde attrezzata a disposizione della cittadinanza. Per quel che riguarda l’opportunità di mantenere l’arco, stiamo valutando.
Sull’opportunità di mantenere l’arco, testimonianza ingegneristica di un manufatto della scuola Nervi, si sono alzate diverse voci. Una è quella di Riccardo Ruggeri, grafico, creativo e artista di Civitanova che proprio nei giorni scorsi ha scritto una lettera aperta chiedendo per quell’area un uso culturale. «Sarei addolorato al pensiero che venga cancellata una struttura architettonica così bella come l’arco della Ex Fiera, attuale e significativo esempio dell’architettura del ‘900 nonché simbolo di Civitanova risorta dalle macerie della guerra – afferma Ruggeri – che aspetta solo di essere liberato da tutti gli orpelli che lo opprimono, per spaziare in tutto il suo splendore tra cielo e mare, e per offrire alla città un’occasione di vero riscatto urbanistico. Forse per qualcuno sono parole grosse, ma la mia immaginazione, e credo quella di molte altre persone, mi fa intravedere uno scenario in cui un magnifico arco bianco, attraversando un’area di verde, crea un corridoio verso il mare, riavvicinandolo alla città e rafforzandone il legame, un tempo molto forte. Inutile dire quante occasioni culturali e di svago si possono inventare sotto di esso. Ma questa è solo una mia visione, credo ci siano progettisti la cui sensibilità e bravura possano rendere ancora più straordinario e affascinante un luogo pubblico dove tutti possano star bene e incontrarsi in un’oasi nel cuore della città, senza il frastuono del traffico».
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Noo!! Noo!! Noo!!
E alla prima buca verrà fuori un bel laghetto. …..
Poi con l’arco ce lancemo le freccette. Ma perché dopo averla acquisita buttarla giù? Si potrebbe dare una rinfrescata ai muri e magari usarla per farci mezze fiere. Metà alla mezza fiera, quella dove ci piove vicino al Palazzaccio e metà nel suo ambiente naturale, dove per tanti anni ci si sono svolte numerose fiere nonché feste di Capodanno. Così si farebbero contenti come dice il sindaco i commercianti che se vogliono vedere l’intera fiera devono attraversare la città da un capo all’altro e così si riempirebbe il centro come una volta, quando ad una certa ora era sempre pieno e la maggior parte dei flirt e matrimoni nascevano lungo il corso, il vialetto di piazza e i due giardini che adesso si chiamano “ Aree verdi “ e che ancora stanno ai lati dell’ex fiera e che spianavano la strada ai più romantici che arrivavano fino in riva al mare o sulla punta estrema del molo sud, quando non ancora trasformato in un’autostrada ,gli si poteva guardare. Certo dire adesso “ Senti Maria, ci verresti a fare un giro sull’area verde” non so che conseguenze potrebbe portare. Poi al centro della ex fiera c’è un bello spazio all’aria aperta dove d’estate ci si potrebbe fare una balera. C’ho anche il nome adatto, dato che siamo in prossimità del mare la chiamerei ” La Barcaccia “. Magari con un piccolo ristorantino per paste alla carbonara o vongole o cozze anche al fumé mangiati come si faceva una volta ad una certa ora, magari al finir delle danze. Severamente vietato l’uso del ristorantino ad amanti della pizza, vegani, adoratori di hamburgher e di tutte le altre gioie per il palato che hanno invaso, e continueranno ad invadere questa povera Civitanova che deve difendersi gastronomicamente da attacchi che vengono portati da tutto il mondo. Sembra a volte di stare in un film girato a New York: ” Cara, andiamo a mangiare fuori? Yes my love, però stasera scelgo io, ristorante indiano!!”. Sono anni che chiunque si è avvicendato al comune non ha fatto altro che imbruttire ed imbarbarire Civitanova, rendendola turisticamente né carne né pesce fatta forse eccezione per una persona di cui ho già parlato e se la gente non vede più in là del proprio naso, la colpa non è mia. Purtroppo oramai il processo è irreversibile, non possiamo più cambiare le cose ma quello che è più tremendo neanche le persone. Per carità, non voglio parlare proprio di politica, non in senso stretto e neanche di chi si improvvisa sindaco e dopo quattro anni i risultati si vedono. Un momento, qualcosa non mi torna, ah ecco, volevo dire che dopo quattro anni i risultati non si vedono proprio. Mi verrebbe da dire come in quel film di Francesco Rosi “ ( Giù ) Le mani sulla città “. Aoh, questo titolo mi è venuto così senza che ci stavo proprio pensando ma se approfondiamo meglio non è che tra Civitanova e lo scempio edilizio dalla Napoli del film che vedeva coinvolti personaggi politici dell’amministrazione locale ci sia molta differenza, anzi! E’ proprio vero come diceva il grande Maestro Leonida Rubistein: “ Vedrete o posteri, che tutto è già successo e sempre si ripeterà, nel bene e nel male “.
Finalmente l’ex ENTE FIERA è tornato nel patrimonio comunale. Ora non resta che procedere alla sua demolizione e risanare l’area. La scelta di salvare l’arco è scritta da tanti anni nell’immaginario collettivo dei civitanovesi, e su questo non si discute, come non si può dimenticare che in quell’area vi sono vincolo giudici ben precisi contemplati dai vari PRG e dalle scelte urbanistiche della città, la sua destinazione d’uso è VERDE PUBBLICO.
Chi sogna costruire anche in modiche quantità deve modificare il PRG e ottenere il consenso della Regione, in primis, e poi della Provincia che in base ai suoi strumenti tecnici e urbanistici negherà senza dubbio il permesso di costruire ed edificare.
Un parcheggio con una capienza esigua non può essere remunerativo per chi dovrebbe investire una mole di soldi per POCHI posti auto.
Sarà questa l’occasione per costruire una arena all’aperto per spettacoli di danza, teatro e altre manifestazioni culturali.
Va detto bene a questa amministrazione, ma va anche detto no CEMNETO!
dicono di immaginare il futuro di Civitanova si fanno fare studi da migliaglia di euro per renderla più vivibile poi l’unica cosa che sanno fare è distruggere e scavare sotto terra. Fra Sottopassi pedonali, Sottopassi faraonici da milioni di euro (via Carducci) ora anche il parcheggio sotterraneo, che come ovvio abbatterà l’arco, ma cosa credono di essere delle formiche e Civitanova il loro formicaio?? Forse è ora di dare un po’ di DDT!!
conoscendoli….demoliranno tutto senza guardare niente..è un “omicidio” abbattere uno dei simboli di civitanova, 40 anni fa era una delle fiere della calzatura più importanti al mondo……e l’arco in cemento è un capolavoro di ingegneria……i lavori del parcheggio sotterraneo dureranno anni e anni con mille difficoltà per l’intera città
Proposta da 1 Aprile…a due passi dalla Polizia Stradale c’è un parcheggio sotterraneo chiuso da diversi anni…Serve proprio una Location a fini di traffici illeciti?
Premesso che pagare pagare per demolire un bene regionale che la stessa Regione in questi anni ha lasciato deperire fino a renderlo pericolante per sua stessa ammissione , con tanto di cartelli pubblici affissi sull’immobile per avvertire del pericolo è assurdo tanto più quando la ex Fiera è adiacente ,quasi organicamente inserita in un complesso di Giardini Pubblici .Il Sindaco e l’amministrazione comunale dovevano imporre alla Regione una vera messa in sicurezza se non la demolizione.La seconda osservazione è quella che il Sindaco propone o sogna di realizzare un Parcheggio Interrato nell’area ex Fiera ma considerando che il Comune ha scarse possibilità di Mutuare una cifra probabilmente importante per la realizzazione di un Parcheggio Interrato non dice come lo finanziarebbe, se prevede il ricorso al project Financing con l’intervento di operatori privati,ecc.Questa precisazione è il minimo sindacale per un Sindaco che vuole realizzare importanti infrastrutture.Sulla permanenza dell’Arco non si capisce quale sia la riflessione del Sindaco che non si pronuncia con chiarezza.Il Sindaco parla di un Parcheggio che dovrebbe agevolare il Commercio del Centro.Ma non era il Piano Particolareggiato dell’area ex Ceccotti che doveva sostenere con i Parcheggi previsti il Commercio del centro così come per anni hanni chiesto i rappresentanti delle associazionei dei commercianti?Il Piano Particolareggiato ex ceccotti era una ” priorità” delle priorità per il Sindaco Corvatta ma ad oggi è un oggetto misterioso.Probabilmente a Palazzo Sforza non se ne sono accorti ma per diverse situazioni proprietarie che in questi anni hanno camminato parallelamente alla vicenda Piano Particolareggiato i Parcheggi in quell’area ex Ceccotti sono stati realizzati da una società privata. Sul piano della fattibilità di un Park interrato consiglierei al Sindaco Corvatta di leggere un documento del 2003 del Servizio Regionale Opere Pubbliche e Difesa del Suolo che a proposito della previsione di un Parcheggio Interrato in Piazza XX Settembre legato ad un Piano di Recupero del Centro scriveva di pericoli di esondazioni e “….pericoli per la vita umana e danni alle cose costudite” e consiglia “manufatti compatibili con al pericolosità idraulica dell’area”.Questa è la condizione idrogeologica di quella zona alla quale va aggiunta la contraddizione ambientale di fare del centro di qualità di un -corridoio- di pregio nel quale insistono Palazzo Sfora,Piazza XX Settembre, Lido Cluana ,Arco un terminal di auto quando invece la vocazione è quella di diventare il vero luogo di qualità e di aggregazione sociale.
mantenere l’arco di scuola nerviana, demolire le obbrobriose tamponature e restituire il collegamento anche VISIVO del centro con il mare.
i parcheggi vanno fatti fuori la città per decongestionare il traffico.
e preferibilmente su terraferma e non sottomarini.
Realizzare una struttura sotto il livello del mare è pazzesco solo pensarlo!!!!